L’algoritmo di TikTok negli ultimi tempi è nell’occhio del ciclone per via di diverse accuse originate da ex dipendenti dell’azienda, e non solo. Testate come il Wall Street Journal e il New York Times hanno riferito circa l’uso di tracciare le preferenze degli utenti, e di condividere dati personali internamente all’azienda. E poi, naturalmente, c’è il sospetto che la cinese ByteDance, a capo dell’app, raccolga informazioni per conto di Pechino e per spingere la propaganda governativa. Un sospetto che mette a rischio l’esistenza della piattaforma negli Stati Uniti. Proprio per evitare il ban, TikTok ha dichiarato che condividerà il proprio codice sorgente con Oracle, piattaforma cloud con cui collabora oltreoceano. Chi invece con ogni probabilità non accederà mai a tutti i segreti dell’algoritmo è il pubblico. Ciò non toglie che, grazie ai comunicati del brand e a un attento monitoraggio dell’interfaccia, è possibile inquadrarne i pilastri ad oggi.
L’algoritmo più democratico
L’obiettivo principale di brand e creator su TikTok è comparire nella sezione Per te. In quest’area, l’algoritmo di TikTok è noto per essere molto più “democratico” rispetto a quelli di altre piattaforme. Qui, infatti, a differenza che su Instagram, per finire tra i video consigliati non è essenziale avere molti follower o aver realizzato altri video popolari. L’algoritmo privilegia altri parametri, come ad esempio una categorizzazione chiara, la capacità di trattenere l’utente, o lo sfruttamento di un trend. Ecco perché il social ha presto attirato l’interesse dei creator, tenendo a battesimo fenomeni di portata globale, nati quasi dal nulla.
I comandamenti dell’algoritmo di TikTok
Al netto delle novità, ci sono parametri che da sempre piacciono all’algoritmo di TikTok, e che rappresentano per così dire i suoi comandamenti. Tra i principali si conta la SEO: dare al proprio video un titolo chiaro e coerente è fondamentale per emergere, perché l’algoritmo capisce meglio di cosa parli. Per lo stesso motivo, TikTok apprezza l’inserimento di hashtag. Con criterio: l’ideale sono cinque, alcuni riferiti al tuo settore e altri all’argomento del video.
Un altro dato rilevante è la durata media di visione. Qui è utile una premessa: TikTok è abilissima nel farti saltare da un contenuto all’altro, con uno scrolling rapido e senza sforzo. È il motivo per cui, anche secondo studi recenti, la piattaforma non ha rivali negli short-form. Per favorire la permanenza sui tuoi contenuti, quindi, devi saper creare video capaci di ingaggiare l’utente fin dai primissimi secondi. A questo scopo, sono utili anche i sottotitoli.
Algoritmo di TikTok: le novità 2023
-
Maggiore chiarezza nei consigli
Iniziamo con una novità per chi guarda, ma anche per chi crea. Capita di chiedersi come mai TikTok mostri un determinato video nella sezione Per te: dalla fine dello scorso anno la piattaforma offre una risposta al quesito. Per conoscere i criteri di un video consigliato, devi cliccare prima sul tasto di condivisione, poi sull’icona del punto interrogativo. A quel punto, comparirà una schermata con un elenco di motivazioni generiche che hanno o potrebbero aver spinto l’app a mostrarti quel contenuto. Ad esempio “è popolare nella tua area”, o “segui l’account che lo ha pubblicato”, o ancora “hai condiviso video simili”.
Queste indicazioni sono utili anche ai creator, perché di fatto rivelano in parte come ragiona l’algoritmo di TikTok. Le ricerche effettuate, i like, le condivisioni, la lingua e la posizione geografica sono tutti fattori tenuti in considerazione.
-
La possibilità di resettare
A marzo 2023 il brand di punta di ByteDance ha introdotto una funzione apprezzabile da molti utenti, in particolare quelli stufi del proprio feed Per te. Si tratta della possibilità di resettare l’algoritmo di TikTok, o meglio, le preferenze da esso registrate fino a quel momento, per ripartire da zero. Per farlo, l’utente non deve far altro che cliccare su “Impostazioni e privacy”, poi su “Preferenze sui contenuti” e infine selezionare “Aggiorna il tuo feed Per te”. Dal momento dell’attivazione, l’algoritmo ti tratterà come un utente appena registrato. Tale azione non cancellerà comunque altre impostazioni, né eliminerà gli account seguiti.
-
Da “Scopri” ad “Amici” a “Esplora”
Un’altra peculiarità per così dire storica dell’algoritmo di TikTok è quella di non dare necessariamente spazio ai contenuti realizzati dagli account che l’utente segue. La piattaforma è più interessata a registrare gli argomenti di interesse, in base a ricerche e interazioni; poco importa se provengono da amici o da sconosciuti. Gli utenti apprezzano questa peculiarità, tanto che l’app è già pronta a rimuovere la sezione Amici, introdotta soltanto un anno fa al posto di quella Scopri. In sostituzione, TikTok sta testando una nuova sezione Esplora, per segnalare agli utenti contenuti diversi da quelli presenti tra i Per te. Con un’interfaccia simile a YouTube e (per certi versi) Hive, la sezione si suddivide in varie categorie, come Musica e ballo, Sport, Moda, e così via. La spinta è quindi sull’intrattenimento più che sulla relazione: TikTok non è mai stato un social dove fare amicizia, e questa è la conferma.
-
Il supporto dell’AI
Anche ByteDance si fa sedurre dall’Intelligenza Artificiale, per rafforzare la progressiva trasformazione del proprio social di punta in motore di ricerca. A fine maggio 2023 si è diffusa la notizia che TikTok sta testando un chatbot chiamato Tako, governato per l’appunto dall’AI. Secondo quanto riportato da The Verge, Tako ha il compito di raccogliere le richieste degli utenti sui contenuti da vedere, e consigliare loro video coerenti. L’icona per accedere al chatbot dovrebbe essere posizionata nel menu verticale presente sulla destra dei video. Al momento si tratta di un esperimento in corso nelle Filippine, ma se dovesse prendere piede ovunque, cambierebbe radicalmente le modalità di ricerca e navigazione. Tako interagirebbe con l’algoritmo di TikTok per somministrare agli utenti contenuti sempre più personalizzati.
-
Un’apertura ai long-form?
Proprio perché l’algoritmo di TikTok supporta sempre di più la ricerca di informazioni, quasi a far concorrenza a Google, la piattaforma sta cambiando. A maggio il brand ha introdotto nuove opportunità per i creator negli Stati Uniti, nell’ambito del Creativity Program Beta, un nuovo strumento per la monetizzazione. I creator ammessi nel programma avranno la possibilità di guadagnare di più con la creazione di contenuti long-form. Il social cerca di insidiare YouTube sul suo terreno di gioco: la proposizione di video più approfonditi, come i tutorial, che offrono all’utente una nuova conoscenza. Sulla base di ciò, è possibile che l’algoritmo di TikTok diventerà maggiormente aperto a valorizzare anche video più lunghi, a seconda di cosa cerca l’utente. A riprova di ciò c’è la già citata funzione che spiega perché l’app ti mostra un dato video. “Sembra che ti piacciano i video più lunghi” è una delle possibili risposte.
-
Nuove funzioni
Negli ultimi tempi a cambiare non è stato soltanto l’algoritmo di TikTok, ma anche alcune funzionalità. Ad esempio, da poco per i video in diretta è possibile visualizzare una caption generata automaticamente; la funzione al momento si limita agli Stati Uniti. Sempre per quanto riguarda alcuni video live, inoltre, gli utenti hanno la possibilità di selezionare la qualità della risoluzione (come su YouTube). Un’altra nuova funzionalità riguarda invece l’audio: caricando un video, cliccando sull’icona Sounds (la nota musicale) si può importare suoni da un video esistente, o localmente. L’ultima novità, anch’essa per ora disponibile soltanto negli Stati Uniti, permette agli utenti di testare funzioni di ritocco inedite nei loro video. Non trattandosi di filtri veri e propri, però, l’app non segnala il loro utilizzo: chissà che questo non faccia sorgere una polemica attorno all’autenticità dei contenuti.
Come farsi intercettare dall’algoritmo di TikTok
Nel complesso, le novità dell’algoritmo di TikTok raccontano un social media in ottima forma, che conosce i propri punti di forza, ma non teme di osare. Da app della Generazione Z votata alle challenge musicali, la piattaforma di ByteDance si sta evolvendo in una piazza più versatile e su misura di tutti. Un luogo di intrattenimento, ma anche un motore di ricerca, come già detto. Per i brand e i creator che volessero cavalcare questo nuovo orientamento il consiglio è di esplorare sempre i trend e spaziare tra i formati. La SEO svolge un ruolo chiave, in tutte le forme possibili: dai titoli ai sottotitoli, dagli hashtag alla voce over. Senza dimenticare il supporto costante di un occhio esperto e aggiornato su tutte le novità del social media.