Lo Youtuber viene spesso percepito come un fenomeno di costume del nostro immaginario collettivo. In realtà, è una figura professionale ormai consolidata, con un mercato ben definito. Lavorare e guadagnare con YouTube richiede una serie di competenze tecniche, ma anche una comprensione approfondita delle dinamiche e del pubblico. Soprattutto, il creator deve essere in grado di sfruttare le opportunità di monetizzazione e di creare una presenza online redditizia. In questo contesto, spieghiamo come si può guadagnare con YouTube e quali strumenti della piattaforma sono a disposizione dei creator.
Gli strumenti per guadagnare con YouTube
Le fonti con cui i creator guadagnano con YouTube sono tre. La prima è la piattaforma stessa, che condivide alcuni proventi con i creator, così essenziali per attrarre e fidelizzare gli utenti. La seconda fonte di guadagno deriva dai follower, che possono sostenere i loro creator preferiti in molti modi. La terza deriva dal mercato dell’influencer marketing, e fa leva sull’interesse dei brand a promuovere i propri prodotti e servizi.
La piattaforma
YouTube Partner Program
Il primo step per guadagnare con YouTube è fare parte del suo Programma Partner. Ma non è cosa immediata: l’accesso allo YPP non è libero, e lo youtuber deve possedere determinati requisiti. Primo tra tutti, collegare il canale all’account AdSense, anch’esso (come YouTube) di proprietà di Google, che permette agli iscritti al YPP di essere pagati. Poi serve aderire a tutte le normative richieste dalla piattaforma, dalla monetizzazione al copyright, e vivere in uno Stato in cui è disponibile il Programma. Tra i requisiti si contano anche il non avere alert attivi, l’impostazione della verifica a due fattori dell’account e l’accesso alle funzionalità avanzate di YouTube. Ma la lista non finisce qui. Infatti, il canale deve registrare almeno 1.000 iscritti, cui si aggiungono 4mila ore di visualizzazione negli ultimi 12 mesi. In alternativa alle 4mila ore, può avere 10 milioni di visualizzazioni pubbliche di Shorts negli ultimi 90 giorni.
Annunci pubblicitari
Una volta entrati nel Programma Partner, si può partecipare alla ridistribuzione dei proventi pubblicitari da parte della piattaforma. Per guadagnare su YouTube dalle inserzioni ci si basa sull’RPM, sigla che sta per “ricavi per 1.000 visualizzazioni”. Questa cifra fluttua da 0.50 euro a 15 euro, a seconda di diversi fattori, tra i quali la regione geografica: gli Stati Uniti, ad esempio, presentano un RPM più elevato grazie a investimenti pubblicitari più consistenti. Si considerano poi la natura del contenuto, il formato e la durata, insieme al tipo e alle quantità di annunci in un video. Anche l’industry ha il suo peso: investimenti e finanza raggiungono i 12-15 euro. A seguire, abbiamo marketing, educazione, fotografia, film, auto, lifestyle, moda, intrattenimento, cucina e sport, dove l’RPM può scendere a 2-3 euro.
Abbonamenti YouTube Premium
La piattaforma non redistribuisce soltanto i proventi da pubblicità, ma anche quelli degli abbonamenti a YouTube Premium. Questi ultimi, infatti, comportano automaticamente la soppressione delle adv e impediscono al creator di guadagnare con YouTube attraverso la modalità che abbiamo appena visto. La piattaforma, quindi, compensa versando una parte del ricavato dagli abbonamenti. Le cifre dipendono dalle views, e anche in questo caso la modalità di monetizzazione è subordinata al programma Partner.
I follower
Abbonamenti al canale
I creator per monetizzare possono contare sulle sottoscrizioni di abbonamenti al loro canale. Gli youtuber devono aderire allo YPP, essere maggiorenni, avere un canale privo di contenuti non idonei e che non sia destinato ai bambini. Se sono qualificati per l’accesso al servizio di abbonamenti, i creator possono invitare i propri follower a sottoscriverli, su base mensile. Va specificato che, come avviene con le pubblicità, è YouTube che ammette i creator al programma di abbonamenti e che trattiene una percentuale delle entrate generate dalle sottoscrizioni. La piattaforma fornisce 24 fasce di prezzo per aiutare i creator nella scelta del costo degli abbonamenti. Le sottoscrizioni in Italia possono costare da un minimo di 0.99 euro fino a 499.99 euro al mese e in cambio gli utenti ottengono dei vantaggi. Tra questi ci sono badge, emoji personalizzate e contenuti riservati.
La policy sui contenuti
Abbiamo detto che per guadagnare con YouTube il canale deve essere privo di contenuti non idonei e che non deve essere destinato ai bambini. In generale, infatti, la piattaforma ha una policy molto rigida che prevede, tra l’altro, che non si possa monetizzare in caso di problemi di copyright che sia stato rivendicato. Recentemente, però, YouTube ha allentato un po’ le maglie: nello specifico, la piattaforma ora consente ai creator di guadagnare con video in cui è mostrato un momento di allattamento al seno. Parallelamente, ha rimosso le restrizioni sui contenuti di danza, per quanto richieda ancora di limitare le inquadrature esplicite e i movimenti sensuali.
Superchat, Super Sticker, Super Grazie
Gli utenti possono servirsi dei “Super” per interagire con i propri creator preferiti, che a loro volta ricevono un compenso. Superchat permette il pagamento di una fee per evidenziare un commento durante gli streaming, e sempre durante le live i follower possono acquistare i Super Sticker per ottenere un’immagine animata che appare in chat. I Super Grazie propongono lo stesso sistema di acquisto di contenuti o servizi, ma non durante le dirette, quindi su video precaricati. Guadagnare con questi boost non dipende da un prezzo fissato dal creator, ma dagli utenti. Sono i follower a scegliere la spesa del contenuto, sulla base di costi variabili che dipendono da quanto è elaborata l’animazione. Lo youtuber riceve circa il 70% del netto delle imposte sulle vendite locali e delle commissioni dell’App Store.
YouTube Shopping
Si guadagna con YouTube anche vendendo prodotti direttamente dalla piattaforma. Il creator può taggare sia i propri prodotti che quelli di aziende con cui collabora, che compariranno della pagina “Negozio” dedicata al loro acquisto. YouTube Shopping è disponibile anche nella descrizione dei video. Inoltre, lo youtuber può posizionare i prodotti nella sezione sotto i contenuti, e in primo piano durante le live per ingaggiare gli utenti all’acquisto. Come con gli altri strumenti messi a disposizione dei creator per la monetizzazione, per poter accedere allo YouTube Shopping sono necessari alcuni requisiti. Tra questi: iscrizione allo YPP, non avere un canale per bambini, non essere stati segnalati per incitamento all’odio.
Partnership e sponsorizzazioni
L’ultimo modo di guadagnare su YouTube non dipende da YouTube. La piattaforma è uno dei canali di punta dell’influencer marketing, vale a dire delle promozioni che i brand affidano ai volti noti e amati dei social. Dalle partnership con le aziende, dunque, i creator possono guadagnare in modo vario e diverso, dipendente principalmente dal numero degli iscritti al canale, dal tipo di collaborazione e anche dalla sua durata e complessità. In generale, comunque, il nostro ultimo listino dei compensi degli influencer mette in luce come i guadagni su YouTube siano tra i più elevati del panorama social, benché si siano stabilizzati nel corso dell’ultimo anno. Si va da un range di 50-1.5oo euro per un contenuto realizzato e diffuso da un nano influencer, fino agli 80mila che possono richiedere le celebrity.
L’importanza della strategia per guadagnare con YouTube
In conclusione, ci sono diversi modi e per guadagnare con YouTube e sicuramente occorre partire dagli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma. Il che significa conoscenza e aggiornamento continui, perché YouTube, come tutti i social, cambia spesso e rapidamente. Una perizia tecnica, però, da sola non basta: molte delle leve per la monetizzazione dipendono dai risultati. Il numero di views incide direttamente sulle cifre che si possono portare a casa. E anche sul fatto stesso di riuscire a portarle a casa. Quindi, alla base servono contenuti performanti che a loro volta derivano da una strategia efficace. Parliamo di identità e posizionamento, poi di capacità di ascolto della community e di centrare gli interessi degli utenti. Non molto diverso da quello che chiunque utilizza i social media professionalmente o commercialmente è chiamato a fare. Farsi affiancare da partner specializzati come DeRev può facilitare l’impresa.