Chiunque si approcci al sistema di monetizzazione su Twitch si troverà di fronte a un panorama più complesso di quello riscontrabile su altre piattaforme. Questo perché Twitch è stata una delle prime a intuire il potenziale della creator economy (soprattutto in ambito videogame), facendone un pilastro della propria identità. Il Programma partner del social media, che consente ai creator di condividere le entrate pubblicitarie generate dai loro video, risale al 2011, l’anno di lancio.
Proprio una modifica nel sistema di guadagni dall’advertising di recente ha causato un esodo di influencer verso altre piattaforme video. Ciò ha spinto il brand di proprietà di Amazon a tornare in parte sui propri passi, per non perdere quel pilastro su cui tanto investe.
Scopriamo come funzionano i guadagni su Twitch ad oggi, dedicando uno sguardo approfondito alle risorse che questa piattaforma riserva ai creator.
Partiamo dalle basi: il programma per i creator
Preliminare a qualsiasi tipologia di monetizzazione su Twitch (tranne le sponsorizzazioni private) è il programma per i creator della piattaforma. Twitch stimola tantissimo i creator, aiutando gli aspiranti a divenire tali. In particolare, c’è a disposizione una dashboard che presenta il percorso per riuscirci attraverso obiettivi crescenti, quasi come i livelli di un videogioco. D’altra parte, diversi aspetti del posizionamento di Twitch devono molto al mondo del gaming. Vediamo quali sono quelli che il social media chiama i “livelli di streaming”.
1. Streamer (o emittente)
Così la piattaforma preferisce chiamare i propri creator, considerato che produrre contenuti su Twitch equivale a realizzare video in streaming. Quello dello streamer rappresenta il livello base, che chiunque può ricoprire; anche i minori di 18 anni, con la supervisione di un adulto. Basta far partire uno streaming per disporre di funzionalità quali la possibilità di essere seguiti e di ricevere commenti e la visualizzazione degli analytics. Il monitoraggio dei progressi è la prima tappa per arrivare alla monetizzazione su Twitch: un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per un (aspirante) creator!
2. Affiliato
Il grado di affiliato è quello che si raggiunge quando, con i propri video in streaming, si soddisfano determinati requisiti nell’arco di un mese. Nello specifico:
- Raggiungere 50 follower;
- Trasmettere per almeno 8 ore;
- Trasmettere per almeno 7 giorni differenti;
- Raggiungere una media di 3 spettatori.
Al completamento di questi quattro obiettivi, la piattaforma invia un invito a diventare affiliato. A quel punto, il creator dovrà completare un processo di registrazione. Una volta ricevuta conferma, potrà ad esempio attivare la possibilità di abbonarsi al suo canale, un’importante via per la monetizzazione su Twitch.
3. Partner
Si arriva così ai piedi del “livello” più alto della gerarchia di creator del social violetto. Per diventare partner bisogna soddisfare questi criteri nell’arco di un mese:
- Trasmettere per almeno 25 ore;
- Trasmettere per almeno 12 giorni differenti;
- Totalizzare una media di 75 spettatori simultanei.
Questi criteri non determinano automaticamente la partnership, ma sbloccano un pulsante per farne richiesta. La partnership per favorire la monetizzazione su Twitch è stabilita dal social media manualmente e singolarmente.
Tutte le fonti per la monetizzazione su Twitch
La piattaforma
La spinta alla monetizzazione su Twitch parte da un supporto teorico: quello del Creator camp, ossia una piattaforma di consigli e indicazioni per la creazione di contenuti. Il fatto che tale spazio si faccia chiamare anche “Scuola di streaming” è indicativo dell’importanza che Twitch riserva ai propri creator.
Quanto al supporto pratico, si fonda tutto sugli annunci di advertising. Twitch distribuisce quote (circa il 55%) delle entrate pubblicitarie generate dagli spot che vengono trasmessi sul canale dello streamer (affiliato o partner). È il creator stesso che stabilisce la durata e la frequenza delle inserzioni che possono comparire durante la riproduzione dei suoi video.
I follower
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Abbonamenti
Fondamentali per la monetizzazione su Twitch sono gli abbonamenti ai canali. Esistono diversi livelli di sottoscrizioni, con vantaggi crescenti per i follower. I prezzi degli abbonamenti li decide la piattaforma e sono localizzati, cioè variano da Paese a Paese. Per tale motivo, sono espressi in valuta locale e calcolati in base al costo della vita. Ecco, per esempio, i prezzi al mese per l’Italia:
- Abbonamento Livello 1 sul Web: 3,99 euro;
- Abbonamento Livello 1 da mobile: 4,49 euro;
- Abbonamento Livello 2: 7,99 euro;
- Abbonamento Livello 3: 19,99 euro.
Su tutte le tipologie di abbonamento, Twitch trattiene una commissione.
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Programma Plus
Qui è dove la monetizzazione su Twitch si fa più interessante. Oltre al programma “standard” dei partner, la piattaforma ne ha un secondo ancora più selettivo, denominato Plus, legato più strettamente agli abbonamenti. Con esso, Twitch paga al creator il 70% del ricavo degli abbonamenti al canale, comunque fino a un massimo di 100mila dollari. Se supera questa soglia, il creator torna al programma precedente fino al nuovo anno solare. Allora, la soglia si ripristina, sempre che permangano i requisiti. Per essere idoneo, il canale deve mantenere almeno 350 punti partner Plus per tre mesi consecutivi. I punti si accumulano con qualsiasi combinazione di abbonamenti a pagamento periodici di livello 1/2/3 e si resettano a inizio mese. Si ottengono un punto per ogni abbonamento di livello 1, due per quelli di livello 2, tre per quelli di livello 3. Poi ci sono gli extra, che derivano dai rinnovi.
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Bit
Il bit è un bene virtuale che uno spettatore utilizza per fare il tifo sul canale del creator. Possono essere emoticon gemma bit animate, emotifon (versioni animate di popolari emoticon), o emotifon personalizzati (soltanto per i partner). Sono bit anche alcuni messaggi specifici utilizzati nelle chat. Altre tipologie, sbloccabili al raggiungimento di determinati risultati e/o obiettivi, sono poi gli stemmi bit e le slot emoticon premio. I bit si acquistano precedentemente sulla piattaforma. Twitch paga al creator 1 centesimo per ogni bit che viene utilizzato sul suo canale, e l’80% di 1 centesimo per ogni bit usato nelle estensioni del canale. Questi doni rappresentano forse il più piccolo contributo alla monetizzazione su Twitch, ma il loro accumulo può comunque tradursi in un supporto importante. E senza grossi sforzi da parte dello streamer.
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Hype Chat
Le chat sono una funzione presente di default negli streaming di Twitch, essenziali per alimentare il rapporto tra creator e follower. A nutrire la monetizzazione su Twitch pensa invece Hype Chat, una funzione che consente all’utente di pagare per mettere un messaggio in primo piano durante una live. Si ponga il caso uno spettatore che tiene particolarmente a essere notato dallo streamer, a ricevere una risposta a una domanda, o altro. Per attivare la funzione, gli basta cliccare sull’icona del fulmine nella chat, poi scegliere l’importo sbloccando il design della scheda e il numero di caratteri. Una volta completata la procedura d’acquisto, il messaggio comparirà in cima alla chat. Twitch gira al creator una quota delle entrate derivanti dagli Hype Chat: il 70% va al creator e il 30% alla piattaforma.
Partnership e sponsorizzazioni
Se le dirette di un creator su Twitch radunano una community numerosa, è facile che i brand inizino a contattarlo per stringere collaborazioni. Nel nostro “listino” 2023 dedicato all’influencer marketing, abbiamo calcolato i ricavi medi dei creator per queste partnership, piattaforma per piattaforma. Per quanto riguarda Twitch, in termini generali, valgono gli stessi compensi ottenibili da un’attività di creazione contenuti su YouTube. Ciò significa che, in base alla popolarità dello streamer, a grandi linee si va da un minimo di 500 euro fino a un massimo di 80mila euro a contenuto. La differenza sostanziale con il Tubo sta nel fatto che la monetizzazione su Twitch passa dai brand soltanto in alcune industry. Nello specifico, il gaming, il tech & hardware, più altri settori di nicchia tendenzialmente rivolti a un target giovane e di genere maschile. Pensiamo, ad esempio, alle postazioni da gaming, ai drink o all’abbigliamento per GenZer.
La peculiarità della monetizzazione su Twitch
Come forse si sarà intuito, una peculiarità della monetizzazione su Twitch è che poggia per la maggior parte sul sostegno dei follower. Questo significa che gli streamer devono prevedere uno sforzo non indifferente per garantire un engagement costante. Ecco perché la capacità di coinvolgimento rappresenta una componente fondamentale dell’attività dei creator su questo social media. Per arrivare a guadagnare, lo streamer su Twitch deve saper intrattenere e dare attenzione al proprio pubblico, rispondendo ai commenti e ringraziando per eventuali regali.
A un occhio meno esperto tutto questo potrebbe apparire facilmente raggiungibile con una buona dose di carisma. In realtà, per raggiungere numeri importanti ci vuole la guida di un partner esperto del mezzo e dell’influencer marketing. La conoscenza del target e una pianificazione certosina dei contenuti sono infatti essenziali per il successo.