Quando TikTok ha cominciato la sua ascesa tra le piattaforme social di maggiore successo, il suo algoritmo è stato subito al centro dell’attenzione. Il funzionamento è stato dirompente ed efficace. Tanto che Eugene Wei, noto imprenditore e analista statunitense, ha dichiarato che al suo confronto quello di Youtube era da considerarsi rudimentale. Fino a quel momento si era affermato come il migliore in assoluto. Correva l’anno 2020. Lo stesso in cui usciva il TikTok Algo 101, il dossier degli ingegneri di Pechino che rivelava alcuni segreti dell’algoritmo di TikTok.
Cosa è accaduto da allora? In questo 2024 da una parte non ci sono aggiornamenti tecnici ufficiali sull’algoritmo, dall’altra è possibile (sempre meglio) interpretarne alcuni funzionamenti. Il vantaggio? Studiare una strategia di comunicazione che li sfrutti a proprio vantaggio.
Perché è importante capire il funzionamento di un algoritmo social
L’algoritmo è un sistema che determina un flusso di contenuti personalizzandolo in base agli interessi dell’utente specifico. Semplifica così la ricerca dei video e dei creator. Di solito alle piattaforme non piace rivelarne il funzionamento, perché rappresenta l’ingrediente segreto della ricetta. È però possibile conoscerne alcune logiche e utilizzarle in una strategia di comunicazione. Per questo diventa importante approfondire il funzionamento generale.
Su quali parametri si basa l’algoritmo di TikTok
Rispetto a Instagram o Facebook, sulla popolarità dei video non incidono in prevalenza i follower o l’interazione con altri video di successo. I parametri che governano l’algoritmo di TikTok sono molteplici. I Mi piace, i Follow, i commenti, le didascalie, i suoni, gli hashtag, i filtri, il tempo speso sul video prima di cambiare il contenuto. E anche le impostazioni del dispositivo e dell’account, come la preferenza della lingua, il Paese e il tipo di dispositivo. A questi si uniscono altre due metriche. La retention, ovvero la tendenza degli utenti a cercare contenuti simili, e il tempo trascorso sul video. Ma attenzione: proprio sulla gestione di questi dati, l’algoritmo di TikTok fa la differenza.
La piattaforma ha come scopo principale, secondo il dossier degli ingegneri, quello di aggiungere sempre più utenti attivi in app. Questo significa fare in modo che non si annoino. Se il sistema, in base ai gusti registrati, riproponesse sempre contenuti simili ci sarebbe il rischio che accada. E non solo: se si trovassero immediatamente i contenuti di interesse sarebbe inferiore la forza di attrazione dello scrolling e il tempo in app. Conoscere quello che vogliono gli utenti, non darglielo subito e intanto intrattenerli è una delle chiavi della strategia di TikTok. Proprio per questo gli elementi di maggiore valore sono la capacità di intrattenere, quella di sfruttare il trend e la corretta categorizzazione.
Il feed For You, una macchina ad alto funzionamento
La pagina For You è quella che si presenta all’apertura della app. Ha lo scopo di tenere agganciati gli utenti fin dal secondo 1. L’obiettivo è il coinvolgimento. La tipologia di video cambia piano piano. A un uso attento, ci si accorge che il sistema impara velocemente a prevedere quali saranno i contenuti di sicuro interesse per l’utente. Ovvero l’algoritmo fa in modo di spingersi fino a toccare i confini dell’interesse di ciascuno. Esplora come interagisce con nuove proposte e rimodula l’offerta. Tutto questo in tempo reale.
Il meccanismo della viralità tipico di TikTok parte dai cluster di persone. Ciascun contenuto viene proposto a un gruppo di persone di numero variabile. Tutti sono accomunati da uno stesso interesse: la pallacanestro, i viaggi, la musica hip hop. In base a come reagiscono le persone del cluster, il contenuto può scalare su altri gruppi per ampliare la platea. I nuovi lotti di persone sono selezionati in base alla vicinanza di interesse tra cluster utenti e cluster contenuti. È questo che permette a qualunque video di potere essere visto da tantissimi.
Il sistema chiaramente funziona tanto più efficacemente nella personalizzazione e previsione quanti più dati vengono forniti. Dipende quindi delle impostazioni in app di ciascun utente.
Algoritmo di TikTok: come sfruttarlo per la propria strategia di comunicazione
A questo punto sono stati definiti i principi di massima di funzionamento dell’algoritmo. La domanda è: quali sono gli strumenti che un brand, inteso anche come creator, può sfruttare a proprio vantaggio? Eccone alcuni: sono tutti utili, ma è importante che ciascuno di essi sia conforme alla strategia di comunicazione che è stata elaborata.
1. Sfruttare la SEO, meglio con parole chiave di tendenza
Avevamo già sottolineato nel nostro precedente articolo come la SEO sia molto importante per TikTok. Le parole chiave inserite nel titolo del contenuto e nella didascalia permettono all’algoritmo di intercettare meglio il video. Oltre che rispondere alle ricerche dell’utente in modo più appropriato.
Le parole chiave, però, per essere ideali non devono solo essere pertinenti, ma anche di tendenza. In questo modo, in un social che ama i trend, i contenuti si inseriranno più facilmente nei flussi di argomenti più ricercati in quel momento.
Bisogna considerare che le didascalie su TikTok possono contare fino a 2.200 caratteri. Per trovare le parole di tendenza è possibile andare sul TikTok Creative Center oppure si possono usare dei tool appositi, a volte gratuiti.
Altri strumenti di ricerca per parole chiave sono Google Trends, Answer the Public o Exploding Topics.
2. Realizzare video di qualità
Dove per qualità si intendono specifiche tecniche: una buona illuminazione, buon audio, transizioni efficaci perché il contenuto sia dinamico. Non è importante che siano girati con strumenti ad alta definizione. Anche il tempo dei video è importante. Il suggerimento di TikTok è che siano più lunghi di 5 secondi. L’ideale sarebbe toccare i 10. Nella progettazione è bene prevedere che l’audio sia attivo. La maggior parte degli utenti, infatti, è abituato al suono.
Bisogna inoltre considerare che TikTok, come da ultime novità, si sta spingendo verso i video più lunghi, sulla scia di YouTube. La piattaforma ha compreso che per alcuni pubblici i contenuti più lunghi sono più godibili e più versatili perché permettono di gestire un argomento in modo più completo.
3. Considerare l’importanza dell’hook
Ovvero del gancio. I contenuti su TikTok si muovono velocissimi e gli utenti passano da un contenuto all’altro in pochi secondi. Tenerli agganciati è fondamentale per portarli nel proprio mondo. Quindi è sempre meglio creare aperture per i video che siano coinvolgenti e incuriosiscano. Non a caso i booktoker raramente svelano nei primi secondi il libro di cui parleranno. La strategia ideale per pensare l’attacco è quella di fare in modo che l’utente si chieda che cosa succederà dopo.
4. Cogliere l’attimo ideale per il pubblico
È importante capire bene quando il proprio pubblico è più attivo sulla piattaforma. L’osservazione permette di programmare la pubblicazione nei momenti di maggiore visibilità. Per capirlo TikTok offre una funzionalità specifica. Dalla pagina del profilo si tocca l’icona dei tre punti in alto a destra sullo schermo, Strumenti per i creator e quindi Analytics.
5. Interagire sempre con la community
TikTok è una community in cui le persone condividono gli interessi. Interagire con altri contenuti aiuta a fare acquisire visibilità ai propri. Basti pensare che la piattaforma per incoraggiare questo tipo di comportamento, ha creato lo strumento Stitch. Consente di ritagliare e integrare momenti dai contenuti di utenti di TikTok nei propri. Anche il famoso Duetto ha lo stesso scopo.
6. Lanciare sfide a colpi di hashtag
Gli hashtag sono uno strumento utilissimo per inserirsi in feed di contenuti legati a un argomento specifico che si vuole presidiare. Quelli di maggiore successo sono legati alle sfide. Il consiglio è tenerli d’occhio e sfruttarli se pertinenti alla propria comunicazione e strategia.
Se un brand ha già individuato il suo pubblico privilegiato, può usare lo strumento TikTok Audience Insights. È utile per capire con quali hashtag interagiscono di più.
7. Sperimentare sempre le nuove tendenze, sia per la musica che per le funzioni
Circa il 67% degli utenti di TikTok ha dichiarato di preferire video che usano musiche o audio di tendenza. Inserirsi in questo flusso vuol dire dare maggiore visibilità ai propri contenuti. Per scoprili è possibile dare un occhio al feed For You oppure utilizzare il TikTok Creative Center.
Per le funzioni il discorso è simile. Per distinguersi dalla maggior parte degli utenti è consigliabile essere tra i primi a sperimentare nuovi strumenti e filtri.
8. Tenere presente il principio della sottocultura
TikTok incoraggia le sottoculture, ovvero quei contenuti che appartengono per interesse e in origine a una nicchia di persone. Per farlo indica la strada degli hashtag che funzionano per costruire feed dedicati a quello specifico tema.
Utilizzare gli hashtag bene significa quindi trovare nuovi pubblici ideali. Esistono anche quelli di tendenza e possono essere trovati nel TikTok Creative Center.
Se sei un brand, comprendere la sottocultura del tuo mercato di riferimento può aiutarti a creare contenuti che risuonino in modo autentico.
Algoritmo di TikTok, il target è da considerare
Il successo di TikTok presso la GenZ ha sempre fatto pensare, a livello intuitivo, che fossero gli utenti di questa platea i maggiori fruitori. Le cose però sembrerebbe che non vadano così. Lo dice una ricerca del Pew Research Center, che ha svelato come il pubblico sia soprattutto Millennial. Stando ai numeri, infatti, il 40% degli utenti di TikTok ha età compresa tra i 30 e i 40 anni. Non è un’informazione di poco conto. Quando si pensa a una strategia di marketing, è necessario avere ben chiaro il cluster di pubblico a cui ci si rivolge. Serve per trovare i giusti contenuti, il tone of voice più adatto, le nicchie di interesse in cui inserirsi. Ovvero serve a capire come usare meglio l’algoritmo.
Algoritmo di TikTok, come stare al passo
Le best practice sono molte, essendo TikTok una piattaforma sempre in movimento e molto versatile. Una cosa fondamentale è conoscere come funziona il suo algoritmo e gli strumenti che mette a disposizione, un po’ per come ve li abbiamo raccontati. Per una sintesi: TikTok Creative Center, TikTok Audience Insights, TikTok Analytics. A partire da questi si può andare alla ricerca di tool che aiutino a ottimizzare la progettazione del contenuto. Non basta però. Non sono operazioni così immediate. È sempre consigliabile avere accanto esperti che sappiano monitorare la piattaforma, ne conoscano le caratteristiche e sappiano trovare il giusto incrocio. Quello tra il brand, le esigenze di comunicazione e il modo migliore per veicolarle su TikTok.