In occasione delle elezioni europee 2024, Italian Tech di Repubblica ci ha chiesto di indagare il rapporto tra gli italiani e l’Europa. Si tratta di una delle analisi svolte per diverse testate italiane e, tra tutte, è quella che ha capovolto il punto di vista. L’idea era di comprendere quali associazioni fossero più frequenti con il tema europeo, sia sul web che sui social. Attraverso il nostro servizio di digital listening, trendwatching e reputation, abbiamo quindi scandagliato i contenuti prodotti direttamente dagli utenti. Dalle query di ricerca e i post su Facebook, Instagram, X e TikTok, abbiamo disegnato una mappa degli interessi degli italiani. Tutto in modo non diverso da quanto facciamo ogni giorno per i nostri clienti. Con un’accurata selezione di tool e le competenze del nostro team, registriamo trend e picchi di conversazioni per individuare i temi, i protagonisti, i fatti e le opinioni di maggior rilevanza.
L’interesse degli italiani per l’Europa
Dall’analisi è emerso che gli italiani e l’Europa non hanno un rapporto strettissimo. Stando al numero di ricerche su Google, nel periodo compreso tra il 1° e il 31 maggio, infatti, ci attestino al 16° posto. Altri Paesi manifestano un interesse decisamente superiore.
I contenuti online
Chi ha più parlato di Europa online: fasce di età e genere
Nel mese di maggio, in Italia,  sono stati pubblicati online (social compresi) 322.500 contenuti inerenti all’Europa che hanno generato 2.414.400 interazioni. Nel rapporto tra gli italiani e l’Europa i più attivi sono i giovani fino ai 34 anni di età . In particolare, gli utenti di età compresa tra i 25 e i 34 sono stati i più prolifici (44,3%). A seguire hanno pubblicato più contenuti i giovani tra i 18 e i 24 anni (26,6%). Nel 18% dei casi, invece, a intervenire sono stati gli utenti tra i 35 e i 44 anni. Successivamente, le percentuali scemano progressivamente: 7,7% per l’età 45-54, 3,2% per chi ha 55-64 anni e 0,1% per gli Over 65. Inoltre, nella maggior parte dei casi (65,6%) a condividere più contenuti a tema Europa sono stati gli utenti di genere maschile.
Chi ha più parlato di Europa online: professione istruzione
Stando alla rilevazione, il contributo maggiore alla produzione di contenuti a tema Europa arriva da chi se ne occupa professionalmente. Spiccano, infatti, i politici stessi (12,6%) e i giornalisti (9,13%). Oltre ciò, le risultanze dell’analisi demografica degli italiani e l’Europa mettono in luce una chiara correlazione tra interesse e livello di istruzione.
I temi più associati all’Europa
Quello tra gli italiani e l’Europa è un rapporto sostanzialmente neutro. Il sentiment misurato sui contenuti condivisi online, infatti, è per nel 56,58% dei casi imparziale. Nel 27,94%, invece, prevale un sentiment negativo e soltanto per 15,54% è positivo. In generale, l’interesse risulta particolarmente concentrato sui temi della difesa e della sicurezza. In un range da 1 a 100, ad esempio, l’Ucraina è l’argomento più affrontato con un punteggio di 77.
Guerra in Ucraina: interesse 77
Dopo il picco iniziale in concomitanza dell’invasione da parte della Russia, l’interesse è andato gradualmente scemando nel tempo (oggi è al 4% rispetto alla prima fase della guerra). Nonostante ciò, permane ed è tornato leggermente a crescere nel 2024 e, soprattutto, nell’ultimo mese. Le ricerche più associate, emerse nell’analisi sul rapporto tra gli italiani e l’Europa sono: Estonia; Putin; Truppe Nato.
Diritti / parità di genere / gender gap: interesse 7
L’interesse per questo tema è esploso a dicembre 2020 ed è cresciuto nel tempo fino ad oggi (azzerandosi ogni anno nel periodo giugno-novembre). A partire da metà maggio si è registrata anche una crescita di interesse legata all’uguaglianza retributiva e ai diritti LGBTQ+ che hanno preso piede nel rispecchiamento tra gli italiani e l’Europa. Le ricerche associate sono state: gender equality; donne; agenda 2030.
Guerra di Gaza: interesse 6
A differenza della guerra in Ucraina, il picco di interesse sulla guerra di Gaza non si è registrato all’inizio, nell’autunno 2023, ma ad aprile 2024. Da allora è andato gradualmente a diminuire, con un picco a fine maggio legato all’attacco di Rafah. Rientra comunque nell’analisi degli italiani e l’Europa perché conferma la domanda si sicurezza sul fronte internazionale e perché molti candidati gli hanno dedicato attenzione. Le ricerche associate sono state: Israele; Hamas; Rafah; Palestina; Putin.
Crisi climatica / Transizione energetica: interesse 2
L’interesse è emerso a inizio 2023 e da allora è cresciuto nel tempo senza interruzioni, raggiungendo il picco massimo nell’ultimo trimestre. Analizzando il rapporto tra gli italiani e l’Europa, si scopre che spicca l’attenzione per la transizione energetica prima ancora della crisi climatica. Le ricerche associate sono: transizione ecologica; decarbonizzazione; PNRR; Green deal.
Immigrazione / Migranti: interesse 0
Questo tema ha raggiunto il suo picco di interesse nel 2019 e nei primi mesi del 2020, per poi calare nel tempo. È tornato di interesse, ma in forma minore, da novembre 2022 a settembre 2023. Nel 2024 ha esordito in maniera stazionaria, ma negli ultimi 30 giorni, nel pieno del raffronto tra gli italiani e l’Europa, ha registrato una nuova diminuzione.
I temi portati dai leader politici
Se questi sono stati i temi di interesse degli utenti, anche i leader politici e i candidati hanno portato online una propria rosa di argomenti, per lo più scelti per inquadrare il proprio posizionamento. Da questa ulteriore analisi, che approfondisce il rapporto tra gli italiani e l’Europa, emerge che qualcuno ha saputo più di altri intercettare i reali interessi degli elettori. Tra questi, emerge Carlo Calenda, che ha centrato praticamente tutti i temi nella sua comunicazione elettorale. A seguirlo, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni. A mezza via si ferma Elly Schlein che corrisponde gli interessi reali quando parla di diritti e Gaza. Fuori dai giochi, invece, Matteo Renzi e Matteo Salvini. Il primo si è concentrato molto su temi di politica interna, parlando soprattutto di Ursula von der Leyen e Mario Draghi in riferimento all’Europa. Il secondo ha dato poco spazio alla campagna, prediligendo una narrazione contro raccontata per slogan.