Le newsletter nel 2024 rappresentano uno degli strumenti più potenti e versatili dell’email marketing. Permettono di raggiungere direttamente il pubblico, offrono contenuti rilevanti, e mantengono alti l’attenzione e il coinvolgimento dei lettori. Da semplici bollettini cartacei, negli anni le newsletter sono evolute in sofisticati strumenti digitali in grado di generare significativi benefici per le aziende.
Dagli “Acta Diurna” alle email
Da sempre l’uomo condivide e scambia informazioni sfruttando la tecnologia che ha a disposizione e, forse, le newsletter sono l’esempio più antico di comunicazione. Nella Roma di Cicerone era prassi ricorrere agli “acta diurna” che venivano affissi nei luoghi pubblici e che sintetizzavano dibattiti, proclami, fatti e misfatti dell’urbe. Lo stesso succedeva nel medioevo, quando, attraverso lettere informative scritte a mano, le istituzioni anche religiose dialogavano con il popolo.
Con l’invenzione della stampa a caratteri mobili, la diffusione delle newsletter diventa più massiccia e strutturata. A seconda dell’area linguistica, compaiono gli “avvisi stampa”, le “relaciones de sucesos”, i news pamphlet. Tutti hanno la stessa peculiarità: informare in modo sintetico di avvenimenti politici, aggiornamenti su personaggi pubblici, attività promosse dalle autorità. Saltiamo tre secoli e atterriamo negli Stati Uniti del 1704, dove compare il “Boston News-Letter”, un foglio stampato settimanalmente che contiene notizie dall’Inghilterra, di interesse per gli americani coloniali. Da questo momento è un susseguirsi di bollettini informativi e anche Benjamin Franklin contribuisce alla loro diffusione con il “Poor Richard’s Almanack” che offre ai lettori previsioni meteorologiche, ricette, aneddoti.
Verso la fine degli anni Novanta, con la diffusione delle email e dei servizi di posta elettronica gratuita, questo formato inizia a prendere piede. Le newsletter nel 2024 rappresentano uno strumento efficace, rapido ed economico per fare email marketing e iniziare a inviare aggiornamenti periodici ai propri clienti per promuovere prodotti o servizi, creare engagement e loyalty.
La posta elettronica piace
Le newsletter nel 2024 sono veri e propri contenuti editoriali che integrano immagini, link, grafica, generano traffico verso i siti dei brand, convertono i lettori in lead e fidelizzano. E chi sosteneva che l’email marketing fosse destinato a morire ha dovuto ricredersi. Secondo le statistiche recenti, nonostante la crescita e la rilevanza della messaggistica mobile e delle app di chat, l’email rimane una parte integrante della vita online quotidiana. Si stima che ci siano circa 4,48 miliardi di utenti che utilizzano le email a livello globale, vale a dire oltre il 56,8% della popolazione mondiale. Pertanto, nonostante l’evoluzione e il proliferare di nuovi strumenti di marketing, la posta elettronica rimane il canale più affidabile per la promozione e la comunicazione di un brand.
DEM vs newsletter
L’email marketing moderno è una commistione di strategie di comunicazione e di strumenti che aiutano a segmentare e a profilare gli utenti, prevedere e analizzare il loro comportamento. L’obiettivo è costruire comunicazioni (newsletter) e promozioni iper-personalizzate nel momento più opportuno. Quando si parla di promozione attraverso la posta elettronica, però, si rischia di cadere in confusione. L’email marketing, pur partendo da una base che ha come target mailing list precise, include sia attività DEM che consistono nell’invio di messaggi riservati a offerte commerciali (campagne) e chiamate all’azione dirette. Sia attività di informazione attraverso le newsletter che comunicano i valori del brand e approfondiscono argomenti di interesse per gli utenti.
Le newsletter creano connessioni
Curare l’immagine del brand con una strategia che diffonda i valori ad esso collegati, che catturi l’attenzione dei consumatori e lo faccia diventare un punto di riferimento per gli utenti è un’attività che si costruisce giorno per giorno. Le newsletter nel 2024 offrono un senso di intimità, aprono a relazioni, veicolano messaggi autentici non mediati dagli algoritmi dei social media. Permettono alle aziende di ricevere feedback immediati, consentono agli utenti di replicare e porre domande, di rispondere a sondaggi, di godere di un’esperienza di lettura intima e coinvolgente. In poche parole, le newsletter rappresentano una connessione profonda in un ambiente personale e privo di distrazioni. Lo confermano gli stessi utenti nei sondaggi: il 79% dei consumatori preferisce avere notizie dai brand via mail.
Come ideare newsletter efficaci
Il compito delle newsletter nel 2024 è educare, informare, coinvolgere e proprio per questo sono strumenti complessi. Richiedono ritmi di pubblicazione sostenuti e periodici, modelli di scrittura precisi, competenze di content marketing e storytelling, piani editoriali studiati nel dettaglio. Per questo motivo, a meno che non si abbiano tutte queste professionalità all’interno dell’azienda, è consigliabile rivolgersi a professionisti del settore che curino ogni parte di questa delicata attività all’interno di una strategia di comunicazione complessiva.
In linea generale, però, le caratteristiche per scrivere newsletter che garantiscano l’efficacia e l’engagement con il pubblico si possono così sintetizzare:
- Chiarezza e concisione. Il contenuto deve essere lineare, ben strutturato e asciutto. Titoli accattivanti e sezioni brevi facilitano la lettura.
- Testi di valore. Le informazioni devono essere utili e rilevanti per il pubblico target.
- Design attraenti. Un layout pulito e professionale con immagini pertinenti migliora l’esperienza visiva. È importante utilizzare un modello responsive che garantisca una buona visualizzazione anche sui dispositivi mobili.
- Call to Action (CTA) chiari. Gli inviti all’azione devono essere convincenti per guidare il lettore verso il passo successivo, che potrebbe essere visitare il sito web del brand, approfondire la conoscenza di un prodotto o iscriversi a un evento.
- Frequenza adeguata. Gli invii delle newsletter devono essere bilanciati: se sono troppo frequenti possono risultare fastidiosi. Viceversa, se sono rari, rischiano di far dimenticare il brand. Una cadenza settimanale o bi-settimanale è generalmente efficace.
- Personalizzazione. A monte di tutto, è fondamentale segmentare il database dei contatti in base a criteri come età, posizione geografica, interessi e comportamenti d’acquisto alfine di creare contenuti profilati che parlino direttamente ai diversi gruppi della mailing. La personalizzazione aumenta il tasso di apertura.
Le metriche da considerare
Un altro importante fattore che decreta il successo, il fallimento o l’aggiustamento della “rotta” di una strategia email marketing è costituito dagli open rate e dai click through rate (CRT). I primi indicano sia in percentuale sia in numero esatto quanti hanno effettivamente aperto la newsletter. I secondi segnalano quanti di questi hanno cliccato su un’immagine, un collegamento ipertestuale o una call to action inclusa nella mail. Secondo le metriche di Institut Mailchimp, un buon tasso di apertura delle mail potrebbe attestarsi intorno al 34,23%. Per quanto riguarda il CRT quello ottimale si troverebbe intorno al 2,66% ma questo dato può variare in base al settore. Liste di contatti ben curate e segmentate tendono ad avere tassi di apertura superiori rispetto a quelle generiche o obsolete e mantengono contenuto il tasso di cancellazione. Non importa quanto sia grande l’azienda, ma il “minimo sindacale” di una mailing funzionante deve avere almeno mille contatti.
Tool per l’invio delle newsletter nel 2024
Esistono numerose piattaforme online per la gestione e l’invio delle newsletter nel 2024 che garantiscono un delivery efficace e monitorano le performance. Tra le più popolari c’è Mailchimp che offre anche un piano gratuito con alcune funzionalità utili per iniziare un’attività di e-mail marketing. MailUp, invece, consente una versione di prova gratuita di durata limitata. Poi, ci sono tool di fascia alta, come Campaign Monitor, utile per le aziende che puntano a design e segmentazione avanzata. HubSpot è più indicato per brand di medie e grandi dimensioni che vogliono un sistema integrato di marketing e CRM.
A disposizione dell’email marketing ci sono anche strumenti che aiutano a incrementare le liste di contatti: SparkLoop premia e offre ricompense ai nuovi iscritti. Sumo include alcune funzionalità per l’acquisizione di e-mail, la condivisione sui social e l’analisi del traffico. Optimonster, infine, si occupa di lead generation e aiuta a convertire i visitatori del sito in iscritti alla newsletter.
La consulenza per tenere tutto sotto controllo
Piattaforme e tool sono un valido strumento per incrementare il numero di contatti, convertire i visitatori di un sito in lettori fedeli di contenuti, migliorare in generale l’attività dell’email marketing. Abbiamo visto quanto sia importante segmentare il pubblico per inviare newsletter pertinenti e personalizzate.
L’ottimizzazione dei contenuti per i dispositivi mobili poi è una pratica fondamentale. Così come sono importanti l’analisi delle metriche e l’automazione. Tutte queste attività hanno bisogno di appoggiarsi all’esperienza di chi per mestiere monitora e si aggiorna costantemente sulle evoluzioni della tecnologia, sul cambiamento delle abitudini sociali o sul comportamento dei consumatori. DeRev fa questo da anni e aiuta le aziende a creare strategie efficaci e personalizzate per raggiungere i loro obiettivi.