Gli ultimi anni, dominati dai social e da strategie digitali sempre più incentrate sui meccanismi che li regolano, hanno un po’ distratto le attenzioni dal sito web aziendale. In diverse scelte di comunicazione è stato relegato a un ruolo di rappresentanza, dove campeggiano mission, vision e storia dell’azienda. La trasmissione di messaggi attivi, invece, l’ha fatta da protagonista soprattutto sui feed delle varie piattaforme, dove si è concentrato lo sforzo produttivo. Eppure, il sito web sta tornando al centro delle strategie di marketing per una serie di motivi che riguardano tanto gli aspetti legati ai contenuti quanto quelli sulla sicurezza. In un mondo digitale dominato da strategie altamente personalizzate e coinvolgenti, il sito offre ancor molte possibilità di successo.
Social media e sito web aziendale: cos’è cambiato negli anni
Nati allo scopo di creare delle community online, i social media sono ben presto diventati il punto di snodo delle strategie aziendali digitali. Negli anni si sono arricchiti di funzionalità studiate appositamente per le aziende, che si sono man mano affiancate a quelle originariamente pensate per gli utenti.
All’inizio, per le aziende, si è trattato di utilizzare i social per avere un contatto diretto con il proprio target e poterne carpire i feedback per migliorare prodotti e servizi. Poi si è aggiunta la possibilità di lanciare e gestire delle sponsorizzate con pubblici altamente profilati e monitorarne l’andamento, che ha cambiato le regole del gioco. Da qui, le aziende hanno iniziato a godere di una maggiore visibilità a costi più bassi rispetto alle strategie più classiche. E anche di approfittare di un numero sempre maggiore di dati a loro disposizione.
E, negli anni, Il valore del brand si è quindi traferito dal sito ai piani editoriali di Facebook, Instagram e, più recentemente, di TikTok. Anche LinkedIn ha sicuramente giocato la sua parte. Da piattaforma dedicata esclusivamente al mondo del lavoro, è diventato il punto di riferimento delle aziende che vogliono ottenere una presenza online costante e credibile. Soprattutto nel B2B.
In questo quadro, il sito web aziendale è stato tralasciato a favore di investimenti su canali con un ritorno più immediato. Ma lo scenario sta cambiando ancora.
Limiti delle strategie digital basate solo sui social media
Presidiare i social è un’attività di indubbia necessità. Lì si trovano la maggior parte degli utenti, che vi passano ore quotidianamente. Sono quindi un canale obbligato per intercettare il target. Tuttavia, pensare di relegare qui l’intero sforzo comunicativo imbriglia in due limiti intrinsechi delle piattaforme: appartengono a terzi che ne determinando praticamente tutto. Ogni scelta, dunque ogni azione e investimento, è in parte di tipo reattivo e non resta nel patrimonio aziendale.
Pensiamo soltanto al meccanismo degli algoritmi. Ogni piattaforma ne ha uno: la governa e stabilisce in che modo gli utenti vedranno i contenuti di una pagina. Spesso cambiano le carte in tavola, abbassando l’engagement o la visibilità dei contenuti a favore di altre metriche. Ciò costringe i social media manager e gli strategist a rivedere pianificazioni e contenuti per poter ottenere dei risultati in organico.
L’algoritmo di LinkedIn 2024, per esempio, privilegia le connessioni di valore e non più solo i like e le visualizzazioni ricevute. In questo caso, la strategia di un’azienda dovrà prevedere altri meccanismi per soddisfare le nuove logiche, approfittando anche di nuove funzionalità introdotte. Stesso discorso per Instagram che si è recentemente adattato alle nuove tendenze e alla concorrenza di TikTok. E lo ha fatto aggiustando il tiro con nuovi sistemi di suggerimento dei contenuti sul feed a vantaggio dei piccoli creator.
Tutto ciò determina la necessità di un aggiornamento costante, ma anche l’incertezza del dover seguire trend e regole imposte da altri.
Dipendenza da terze parti
Se parlando di algoritmo abbiamo introdotto il concetto di dipendenza, un altro aspetto dei social ne è ancora più rappresentativo. Qui si lavora per costruire community che non appartengono al brand, ma alla piattaforma. Si dialoga quindi con utenti non propri che, immaginando che un social possa anche chiudere da un giorno all’altro, sono sempre a rischio di dispersione. Da un punto di vista strategico, quindi, se i social sono un canale obbligato, non possono essere l’unico perché occorre avere altri punti di contatto in cui coltivare, e mantenere, la propria audience.
Un sito web proprietario, infatti, permette di mantenere un controllo maggiore e diretto su molti fattori. In primis sui dati degli utenti, che possono essere gestiti direttamente senza l’intermediazione della piattaforma. Poi sulle misure di sicurezza che si possono adottare per proteggersi da eventuali attacchi informatici. Infine, sull’interazione con i consumatori che può avvenire anche attraverso forum, chat e aree personali.
Ruolo centrale del sito web nelle strategie di marketing
In questo contesto, è chiaro che l’investimento economico in un sito web aziendale rappresenti una scelta strategica altrettanto indispensabile. Grazie alle nuove tecnologie è possibile spingersi ben oltre i siti vetrina o i classici e-commerce. Oggi, creare un sito web significa utilizzare server estremamente sicuri, CMR solidi e design responsive che lo rende facilmente consultabili anche da mobile. Ciò permette di contare su:
- velocità di navigazione e funzionalità altamente immersive;
- aree riservate ai clienti con informazioni dedicate;
- contenuti multimediali di ogni tipo;
- blog con possibilità di feed RSS;
- possibilità di gamification per coinvolgere ancora di più l’utente;
- una customer care personalizzata grazie all’utilizzo di chat bot in AI.
Inoltre, il sito web può diventare un vero e proprio strumento di lavoro che permette di raggiungere gli obiettivi in modo centralizzato. È possibile infatti studiare una strategia di marketing e comunicazione nella quale gran parte delle azioni digitali convergono proprio sul sito web: advertising, ufficio stampa, contenuti sui social e post sponsorizzati possono atterrare sul sito, che diventa il centro delle conversioni.
Allo stesso modo, proprio dal sito web aziendale possono partire comunicazioni verso l’esterno che ingaggiano e nutrono la community. In questo modo, il sito web non resta un accessorio ma diviene uno strumento vivo. Da fulcro della comunicazione e della strategia digitale dell’azienda, inoltre, raccoglie dati e restituisce metriche affidabili.
Vantaggi del sito come strumento di marketing
I vantaggi di una strategia di questo tipo, con i social media ad affiancare il sito web aziendale, sono numerosi. Tanto per i brand quanto per gli utenti.
Aumento della brand awareness e della visibilità
Un website strutturato in modo ottimale permette di costruire un rapporto di fiducia con gli utenti, aumentandone sia la visibilità che la brand awareness. Video, elementi grafici, foto e testi chiari contribuiscono a trasmettere all’utente tutte le informazioni delle quali ha bisogno per conoscere l’azienda e i suoi prodotti o servizi. Condividere la mission, la vision e la storia dell’azienda permette di chiarire da subito i valori sui quali il brand si basa per la sua crescita. Anche la pagina del sito web “chi siamo” può essere utilizzata in modo strategico e ingaggiante.
In termini di brand identity, il sito web è sicuramente il punto di riferimento più alto dell’azienda. Grazie al logo, alla palette colori utilizzata, ai font selezionati e allo stile narrativo adottato, condivide l’immagine unica e irripetibile del brand. Sono proprio questi elementi che creano una connessione emotiva con l’utente, permettendo un coinvolgimento più profondo. Non si tratta solo di scegliere un insieme di elementi visivi e utilizzarli nel tempo con coerenza. L’obiettivo è donare al brand la sua personalità unica e fare in modo che emerga fin dalla homepage.
Questo riconoscimento in termini di brand identity, sommato alla crescita della brand awareness, permette di distinguersi dai competitor in modo netto. La memorabilità agli occhi dei possibili consumatori non è casuale. In un sito web aziendale dove nulla è lasciato al caso, la coerenza visiva e di comunicazione diventa cruciale.
Strategie digitali personalizzate
Il sito web aziendale permette di sfruttare la SEO in modo adeguato e attrarre il proprio pubblico anche organicamente. Si può quindi:
- lavorare con parole chiave specifiche;
- seguire una struttura logica e intuitiva per la strutturazione delle pagine;
- favorire l’indicizzazione e ottenere un ottimo posizionamento nei motori di ricerca.
Ciò aumenta in modo significativo il traffico organico e fa sì che ad arrivare sul sito siano utenti realmente interessati ai prodotti o ai servizi offerti dall’azienda.
Laddove l’obiettivo è quello di ottenere dati rilevanti da parte degli utenti, come informazioni personali o preferenze di acquisto, la struttura del sito può essere organizzata in favore di queste azioni. Un esempio sono le pagine con form contatti customizzati o le strategie di gamification che abbassano le barriere facilitando la condivisione delle informazioni.
Un sito ben strutturato permette di scegliere a priori la migliore strategia per l’azienda, conducendo degli A/B test su landing page che presentano delle differenze tra loro. Supponiamo di voler testare uno storytelling più lungo con uno più breve per portare alla conversione degli utenti. Si potranno facilmente creare due pagine con strutture narrative differenti. La pagina che avrà convertito di più risulterà la migliore e quindi potrà essere impiegata ufficialmente, garantendo l’efficacia della strategia.
Anche le automazioni di business offrono possibilità infinite di personalizzazione. I chatbot per l’assistenza online permettono connessioni estremamente naturali. Inoltre, facilitano la ricerca delle informazioni sul sito e la risoluzione di eventuali problemi in pochi minuti.
Strategie e automazioni per e-commerce
Anche gli e-commerce beneficiano delle automazioni di business che hanno come fulcro centrale proprio il sito web.
Si inizia dai pop up di benvenuto con codici sconto che richiedono spesso l’iscrizione con un’e-mail. Da qui possono partire una serie di e-mail che mantengono il contatto con il cliente. Se l’utente non ha acquistato si inviano messaggi di recupero dei carrelli abbandonati e una serie di follow up per spingere all’acquisto.
E se l’utente ha acquistato? Allora le automazioni lo raggiungeranno con proposte di cross-selling e up selling basate sui prodotti che ha visionato o nuove uscite che potrebbero essere di suo interesse. Sempre valide le email che propongono sconti e promozioni, magari premiando gli utenti più fedeli con accesso early-bird alle promozioni.
User experience e community
Rispetto ai social, quindi, il sito web aziendale dà la possibilità di studiare una customer journey totalmente originale e immersiva. Su Facebook, Instagram, Linkedin e TikTok bisogna seguire le regole di navigazione imposte dalla piattaforma, che prevedono delle call to action fisse e dei format precisi. L’utente ha quindi pochi modi per arrivare a compiere l’azione desiderata dall’azienda.
Contare su un sito web personalizzabile permette di stabilire quale viaggio l’utente potrà compiere e che tipo di interazioni dovrà avere con i diversi contenuti. Questo percorso riguarda non solo la facilità di navigazione, ma anche le emozioni e le preferenze dell’utente. Una UX ben orchestrata riesce ad accompagnarlo fino all’azione desiderata dall’azienda, nel minor numero di passaggi e con il più alto grado di coinvolgimento e soddisfazione.
Tutto ciò si traduce in: maggiore vantaggio competitivo, una riduzione dei costi di supporto e una maggiore fidelizzazione.
Altra possibilità che un sito aziendale offre è quello di curare la community. A partire dal website infatti è possibile:
- far iscrivere gli utenti alle newsletter aziendali
- far sì che seguano il blog aziendale.
Entrambi importantissimi per mantenere i rapporti con i clienti acquisiti o potenziali, hanno caratteristiche diverse e possono essere integrati tra loro.
Le newsletter permettono una comunicazione diretta e personalizzata, anche in base alle esigenze degli utenti. Esse fidelizzano i clienti grazie a contenuti pertinenti e di valore. In più, permettono di monitorare le performance e l’efficacia delle campagne, valutando le metriche di apertura e click che rimandano al sito.
Il blog invece è indirizzato a tutti i possibili clienti. È perfetto per aiutare la SEO e il posizionamento nei motori di ricerca. In più, educa il pubblico con contenuti informativi che possono essere anche condivisi sui social.
Investire nel sito web aziendale: un costo ben ripagato
Mettere il sito web al centro della propria comunicazione presuppone un cambio di paradigma che però vale la pena affrontare.
Nella maggior parte dei casi, che si tratti di una piccola azienda a conduzione familiare o di un grande brand, conviene investire in un sito web personalizzato piuttosto che solo ed esclusivamente sui social media. Un sito vetrina o un sito fai da te, che possono anche essere realizzati facilmente con Canva o WordPress, non assicurano lo stesso grado di affidabilità di un sito realizzato da professionisti.
Solo chi ha esperienza nel settore può ideare e sviluppare un sito web aziendale scalabile, adattabile non solo alle esigenze dell’azienda nel presente ma anche rispetto a quella che sarà la sua crescita futura. Se si decide di cambiare strategia o direzione, un sito ben strutturato può includere funzionalità diverse e supportare nuovi percorsi aziendali. Si tratta, in definitiva, di massimizzare gli sforzi economici e capitalizzare l’investimento.