C’era una volta un tempo in cui i formati social si abbinavano inesorabilmente ad altrettante piattaforme, ossia ciascuna piattaforma aveva il suo formato distintivo. Se Instagram era il regno delle immagini e delle fotografie perfette, YouTube era quello dei video di media durata e LinkedIn il social dei contenuti statici.
Poi è arrivato TikTok, che con i suoi video brevi ha conquistato Gen Z e Millennial come nessuno prima, al punto da cambiare le carte in tavola. I concorrenti hanno preso appunti, iniziando a uscire dai confini conosciuti (in termini di formati) per trattenere gli utenti. I filmati brevi si sono diffusi anche su Instagram, Facebook, YouTube e, in ultimo, LinkedIn. E, alla fine, TikTok ha esteso la durata dei suoi.
Oggi le modifiche agli algoritmi sono all’ordine del giorno e i social media si copiano di continuo; ecco perché prevedere quali formati favorire su ciascun presidio può essere complicato. Resta comunque fermo il fatto che ognuno ha le proprie inclinazioni, che ciclicamente è possibile fotografare. Nell’articolo di oggi esploriamo le novità e le tendenze attuali di ogni social, tra shorts, caroselli e video lunghi.
Facebook spinge reel e storie
Nonostante l’ascesa e il successo di nuove piattaforme, Facebook continua a detenere il primato di social più frequentato al mondo. Stando alle ultime statistiche, conta infatti 3 miliardi e 65 milioni di utenti attivi mensilmente. Si tratta del 37,7% della popolazione mondiale e del 57% degli utenti globali di internet.
Il veterano delle piattaforme è riuscito a difendere il suo predominio anche grazie a frequenti aggiornamenti dell’algoritmo. Con le novità introdotte nel 2024, il suo sistema di raccomandazione ha iniziato a premiare i contenuti significativi, pertinenti e informativi e non necessariamente pubblicati dai contatti di primo livello o dalle pagine seguite. Oggi fino al 50% dei post visualizzati dagli utenti proviene da “fonti non collegate”, cioè account non seguiti direttamente. Il cambiamento si è rivelato proficuo: Facebook ha registrato un aumento dell’8% del tempo trascorso sulla piattaforma. Questo dato positivo può essere dovuto anche all’introduzione di formati social più dinamici.
Video brevi e storie
Seppure in ritardo rispetto ai social nati più di recente, anche Facebook ha integrato i reel nel feed, dedicando a questo formato una tab in app. La nuova scheda somiglia alla pagina For You di TikTok e riunisce formati social quali reel, video lunghi, live e video pubblicati dagli account seguiti, tutto in una sola sezione. L’introduzione di questa tab è dovuta alla volontà di rivolgersi a un pubblico via via più giovane. A quanto dichiarato da Facebook, infatti, i giovani adulti sulla piattaforma trascorrono il 60% del loro tempo social a guardare video.
Anche le storie hanno conquistato il social blu, con una posizione ben visibile in cima al feed. Ancora parzialmente sottovalutate rispetto a quanto avviene su Instagram, le storie di Facebook sono comunque utili per attirare l’attenzione di più persone.
Gli strumenti di creazione video nativi di Facebook non sono ancora all’altezza di quelli di Instagram. Per ovviare a questa problematica, tanti scelgono di creare i reel con Instagram e di condividerli poi su Facebook. Utilizzare il formato reel su Facebook può rivelarsi una strategia efficace per conquistare un pubblico trasversale in termini di età. Le storie, d’altra parte, possono rivelarsi utili per mantenere un rapporto quotidiano con la propria fanbase.
Formati social Instagram, tra conferme e cambiamenti
Instagram ha inaugurato il 2025 abbandonando una delle sue caratteristiche distintive: le anteprime quadrate dei post sugli account, che sono ora rettangolari. Non solo: prima, i rettangoli sulla piattaforma avevano un rapporto di 4:5 (1080 x 1350 pixel), mentre ora sono in 3:4 (1012 x 1350 pixel). Un dettaglio del quale tenere conto durante la realizzazione dei contenuti. Per ottimizzare i post in modo che l’immagine non risulti tagliata, bisogna evitare di inserire informazioni o elementi grafici importanti ai bordi. Al di là delle considerazioni sulle dimensioni esatte, questa novità rivoluziona completamente lo spazio social su Instagram, uno spazio che oggi si sviluppa maggiormente in verticale. Anche la pianificazione del feed dovrà quindi essere ripensata, in modo che i contenuti risultino armoniosi.
Inutile dire che anche su Instagram gli aggiornamenti dell’algoritmo hanno portato a fluttuazioni nella diffusione dei diversi formati social. Ecco su cosa puntare nel 2025.
Reel
Su Instagram tutti i post video vengono automaticamente formattati come reel. Questi hanno un tasso di interazione medio elevato e hanno più probabilità di essere salvati dagli utenti rispetto agli altri formati social. L’algoritmo di Instagram li suggerisce nella sezione reel, nei feed principali insieme agli altri contenuti e nella sezione Esplora. Ciò li rende il formato perfetto per ampliare la portata dei propri contenuti e cercare di intercettare nuovi utenti.
Anche se i reel coinvolgono mediamente più delle immagini, bisogna fare delle precisazioni su come costruirli. I primi 5 secondi del video breve sono fondamentali per agganciare l’utente prima che passi al contenuto successivo. Bisogna quindi ideare un gancio in grado di incuriosire abbastanza da continuare a guardare il reel. Un’altra regola da seguire riguarda la loro durata: più sono brevi, più è probabile che vengano riprodotti nella loro interezza. La durata ideale si attesta tra i 30 e i 90 secondi.
Terzo suggerimento: utilizzare Edits, la nuova app lanciata da Meta per il montaggio video, che rivaleggia con CapCut. Questo nuovo tool permette di utilizzare una vasta gamma di funzionalità avanzate e accedere a una raccolta di ispirazioni creative.
Caroselli Instagram
Il successo dei reel ha, per un periodo, oscurato gli altri formati social su Instagram. Infatti, come accennato, con l’aggiornamento dell’algoritmo del 2022 la piattaforma aveva lavorato per spingere i video brevi e gareggiare con la rivale TikTok. Ne è derivata una sovraindicizzazione, che è andata a discapito dei post più classici con foto e immagini. Recentemente, però, il social di Meta ha raggiunto un nuovo equilibrio, potenziando il formato carosello. Ora è possibile condividere post che mostrano fino a 20 immagini e video, offrendo modalità creative nuove. Queste gallery possono essere utilizzate, ad esempio, per storytelling più lunghi (testuali, grafici e fotografici), per approfondire le caratteristiche di un prodotto o confrontare più prodotti tra loro. Oppure, per condividere i dietro le quinte di un contenuto e post “prima e dopo”.
I caroselli funzionano perché vengono mostrati nei feed degli utenti più volte, proponendo sempre un frame diverso. Se l’utente non scorre tutte le slide del carosello, i frame non visti vengono automaticamente considerati come un nuovo contenuto da mostrare. Ciò porta a massimizzare le visualizzazioni per singolo post. Questo formato può essere utilizzato per aumentare la reach organica, esplorando nuove modalità visive e narrative di proporre i propri contenuti.
TikTok e i video sempre più lunghi
Con oltre 1,6 miliardi di utenti attivi al mese, TikTok ha conquistato non solo la Gen Z ma anche i Millennial che amano i contenuti più dinamici. L’app cinese ha fatto dei video brevi e di intrattenimento il proprio tratto distintivo, con tassi di coinvolgimento particolarmente elevati. Eppure, negli ultimi tempi, sta virando verso altri formati social (in particolare, video più lunghi) e dando spazio anche a contenuti informativi ed educativi.
Video fino a 60 minuti
Mentre gli altri social introducono i video brevi per competere con TikTok, quest’ultimo ha esteso i suoi video fino a 60 minuti. I risultati di questa scelta vanno a beneficio di influencer, creator, brand e utenti. Rispetto ad altri formati social, i video lunghi offrono la possibilità di ottenere una maggiore profondità dei contenuti a scopo educativo e informativo. Anche le soluzioni creative si moltiplicano e, con più tempo a disposizione, lo storytelling può essere più articolato e persuasivo. Tutto ciò si traduce in un maggiore engagement del pubblico, che tende a guardare per più tempo uno stesso contenuto prima di passare a quello successivo. Inoltre, contenendo mediamente più ads, i video lunghi possono monetizzare di più.
Vale la pena, quindi, sfruttare le potenzialità di questo formato. A patto di seguire alcune regole. Perché i long form video funzionino, è necessario affrontarli come vere e proprie produzioni cinematografiche. È utile, ad esempio, introdurre frequenti cambi di inquadratura e transazioni dinamiche, e sostenerli con uno script strutturato, che coinvolga fino alla fine.
Caroselli TikTok
Nati dal trend “photo dump” e diventati popolari tra gli utenti della Gen Z, i caroselli di TikTok possono includere fino a 35 foto accompagnate da un brano musicale.
Come su Instagram, il carosello è tra i formati social perfetti per raccontare una storia, catturare in un solo post una serie di eventi o un periodo di tempo, promuovere prodotti o condividere contenuti educativi con modalità narrative originali.
Secondo le recenti statistiche fornite da Social Insider, nel 2024 i caroselli di TikTok hanno ottenuto un coinvolgimento maggiore (4,00%) rispetto ai video (3,55%). I post carosello ottengono 2,9 volte più commenti, 19,5 volte più Mi piace e 2,6 volte più condivisioni rispetto ai normali post video.
Il successo del formato ha portato ByteDance a lanciare un’app gemella dedicata esclusivamente alla condivisione di foto e testi. Si chiama TikTok Notes ed è già disponibile in fase beta in Canada e Australia. In attesa che questa nuova app venga lanciata a livello globale, è bene cavalcare il successo dei caroselli e includerli nelle proprie strategie digitali.
YouTube, tra Shorts e video quasi infiniti
Mentre gli altri social media sperimentano con reel e caroselli per ottenere più visualizzazioni, la piattaforma dedicata ai video non è rimasta a guardare. L’ultimo aggiornamento del suo algoritmo spinge le interazioni tra utenti e tra questi ultimi e i creator, e premia i contenuti dei creator emergenti. L’obiettivo, in questo caso, non è solo quello di trattenere le persone in piattaforma ma anche di nutrire e far crescere le community. Le novità in tema di formati social, anche qui, riguardano la lunghezza dei video, che passano da brevissimi a extra lunghi. A discapito dei contenuti da 5-10 minuti che, per anni, sono stati proprio i più diffusi sulla piattaforma di Big G.
YouTube Shorts
Gli Shorts sono video verticali brevi simili ai reel di TikTok. Si tratta di uno dei formati social più recenti di YouTube, che ha presto incontrato il consenso degli utenti. Nati come video di soli 60 secondi, venivano utilizzati soprattutto per condividere frame estratti dai video più lunghi, con un link che li collegasse. Ora la loro lunghezza è stata estesa a 3 minuti, permettendo ai creator e agli influencer di raccontare storie più articolate, condividere notizie approfondite e dare nuovo slancio alla creatività.
YouTube ha spinto questo formato mettendo a disposizione dei modelli da poter utilizzare e facilitando il remix di clip musicali o video grazie all’introduzione di funzionalità in AI. Dall’app è attualmente possibile accedere a una tab dedicata esclusivamente agli Shorts, che mostra i video brevi più popolari nel Paese di riferimento o suggeriti dall’algoritmo in base agli interessi.
YouTube Shorts potrebbe presto divenire una piattaforma a sé stante, che grazie al supporto del potente motore di ricerca di YouTube ha tutte le carte in regola per avere successo. Nel frattempo, esplorare questo formato può rivelarsi utile per intercettare il proprio target in piattaforma.
Video extra lunghi
I podcast più lunghi di un’ora (o due), diventati una consuetudine su Spotify e Apple Podcast, hanno iniziato a popolare via via anche la piattaforma di Google. Qui la tendenza ai video più lunghi è andata oltre il settore podcast, trainata anche dall’approdo su YouTube di tanti ex streamer di Twitch, abituati a sessioni live infinite. Numerosi YouTuber hanno già pubblicato video-fiume dedicati a tematiche ben precise. Un esempio su tutti: la recensione di Jenny Nicholson sull’hotel di Star Wars, quattro ore per 12 milioni di visualizzazioni. Oppure, cambiando ambito: l’informatico americano Lex Fridman ha condotto un’intervista con Elon Musk, ospite fisso del programma, che è durata oltre otto ore.
Le ragioni di questa tendenza sono legate sia all’algoritmo di YouTube, sia al cambiamento delle abitudini degli utenti. Da un lato, il sistema di raccomandazione dei video predilige i formati social più lunghi perché allungano il tempo di visualizzazione, permettono di inserire più ads e monetizzare di più. Dall’altro, gli utenti hanno cambiato il mezzo dal quale fruiscono i contenuti di YouTube. Il 45% accede alla piattaforma dalla TV, prediligendo video estesi da guardare proprio come programmi televisivi.
Formati social, anche LinkedIn spinge i video
La piattaforma dedicata al mondo del lavoro va sempre più verso una fusione di contenuti professionali e personali. Nei prossimi anni, ad alimentare la sua crescita saranno soprattutto freelance e aziende che sfruttano la piattaforma per ottenere partnership e aumentare l’awareness.
Un trend in crescita su LinkedIn è quello dei contenuti generati dai dipendenti (EGC), con i quali le aziende possono mantenere una comunicazione autentica indirizzata tanto ai clienti quanto ai possibili talenti da acquisire. La novità più importante in piattaforma, però, riguarda l’ascesa dei video. Chi ha incluso LinkedIn nella propria strategia digitale può sicuramente puntare su formati social dinamici come i video per aumentare l’engagement, oppure raggiungere nuovi utenti.
I video su LinkedIn
Nell’ultimo anno, i video caricati su LinkedIn sono aumentati del 34%, con un totale di visualizzazioni in crescita del 36%. In particolare, nell’ambito del programma per editori della piattaforma, che include oltre 500 tra editori e giornalisti, la creazione dei video è aumentata del 67%. L’ascesa dei video su LinkedIn è dovuta a un aumento degli iscritti appartenenti alla Gen Z, entrati ora nel mondo del lavoro e abituati a contenuti veloci e più dinamici.
L’impegno di LinkedIn per aumentare la diffusione di questo formato social in piattaforma è iniziato nel 2024, quando ha iniziato a testare un feed video verticale nella sua app. Successivamente, ha supportato gli utenti con workshop e live dove si discutevano le best practice per la creazione dei video. Il risultato è una retention degli utenti sui video maggiore rispetto a quella di Instagram o TikTok, dove invece si tende ad abbandonare il video dopo pochi secondi.
Nel corso del 2025 potremmo vedere su LinkedIn più video in cui si parla direttamente in camera e numerosi frame estrapolati da webinar o podcast. Si tratta di un modo per entrare in contatto con un pubblico più giovane e con poco tempo a disposizione, mantenendo al contempo l’autenticità. E anche di offrire alle aziende e ai profili personali nuovi formati social con i quali sperimentare.
X, Bluesky e Threads
Il rischio che TikTok venisse bannato negli Stati Uniti ha portato alcune piattaforme a potenziare la condivisione dei video nei loro feed, dando meno spazio ad altri formati social. L’obiettivo: capitalizzare su quello che storicamente era il cavallo di battaglia dell’app di ByteDance. È stato il caso di Bluesky, X e Threads.
Il primo ha lanciato nuovi feed personalizzati per i video e aggiunto una scheda sotto la barra di ricerca che mostra i video più visualizzati sulla piattaforma. Anche l’ex Twitter ha introdotto una scheda dedicata ai video, alla quale è possibile accedere da un pulsante “play” presente nella barra di navigazione inferiore della piattaforma. La nuova scheda “Media” di Threads raccoglie invece sia foto che video condivisi dagli utenti.
Massimizzare il potenziale dei formati social
Come abbiamo visto, gli aggiornamenti delle piattaforme – e il conseguente successo di alcuni formati social a svantaggio di altri – sono sempre più frequenti. Scegliere il social media più funzionale in relazione ai propri obiettivi e includerlo nella propria strategia digitale non basta più. È necessario valutare anche i benefici offerti da ogni piattaforma, tenendo presente gli sforzi produttivi (creativi ed economici) che servono per massimizzarne le potenzialità.
Detto questo, la capacità di realizzare contenuti autentici e ideare narrazioni in grado di coinvolgere il target resta trasversale al formato e alle sue peculiarità. Si tratta di valori aggiunti indispensabili alla buona riuscita del progetto, che solo i professionisti del marketing e della comunicazione possono apportare.