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Baby boomer marketing: come intercettare gli over 60 online 
  • Digital marketing

Baby boomer marketing: come intercettare gli over 60 online 

  • 28 Luglio 2025
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In un contesto digitale dominato dall’attenzione verso la Gen Z e i Millennials, i Baby boomer restano una generazione chiave per l’economia e la comunicazione. Rappresentano un pubblico maturo e tutt’altro che statico, con un potere di acquisto consolidato e una crescente familiarità con il digitale. I brand e le organizzazioni che si rivolgono ai consumatori silver possono intercettarne le esigenze e costruire relazioni durature e di valore. Non si tratta di adattare formati e contenuti pensati per i più giovani a un target più maturo, ma di costruire da zero delle strategie personalizzate. In questo articolo vediamo quali sono i valori degli over 60 e cosa tenere a mente nel Baby boomer marketing.

Chi sono i Baby boomer

La generazione dei Baby boomer comprende gli individui che oggi hanno tra i 61 e i 79 anni. Ovvero le persone nate tra il 1946 e il 1964. Il loro nome deriva infatti dall’esplosione demografica nota come “Baby boom” e verificatasi in quegli stessi anni in concomitanza con l’improvviso benessere economico. Cresciuti in un’epoca di ricostruzione post-bellica, sviluppo industriale e progressivo benessere, nel corso della loro vita hanno vissuto e – in buona parte – guidato numerosi stravolgimenti sociali, culturali e tecnologici. 

Secondo un recente rapporto del Censis, il 58,3% della ricchezza netta italiana è detenuta da famiglie con capofamiglia nato prima del 1980. Più nello specifico, le famiglie dei Baby boomer ne possiedono il 43,3%. Una parte rilevante della spesa annua è generata proprio dai consumatori boomer, particolarmente attivi in settori come quello sanitario, turistico, finanziario e dei prodotti per la casa. Si tratta di un potere d’acquisto consolidato nel tempo che, unito alla crescente familiarità con le tecnologie digitali, può amplificare anche la spesa online. 

A dispetto di alcuni stereotipi non si tratta di una generazione passiva o resistente al cambiamento. Quello dei consumatori silver è un target maturo, informato, economicamente rilevante e selettivo che si è adattato all’evoluzione dei media. Per questo motivo, per un Baby boomer marketing efficace, è possibile prendere in considerazione canali e formati che possono essere più facilmente tralasciati dalle generazioni nate in anni più recenti.  

Consumatori Baby boomer: valori e caratteristiche

Per costruire delle strategie di comunicazione che risultino autentiche ed efficaci per la generazione dei Baby boomer è essenziale comprendere i valori che ne orientano le scelte. Si tratta di un target che attribuisce grande importanza a coerenza, affidabilità e trasparenza. Premia quindi i brand in grado di costruire e mantenere relazioni stabili nel tempo. La loro fedeltà è spesso radicata in esperienze consolidate negli anni; la qualità dei prodotti, la reputazione e la continuità valoriale dell’azienda possono rafforzare il legame. I consumatori over 60 sono in linea di massima propensi a mantenere una continuità negli acquisti e sono generalmente disposti a pagare di più per continuare a scegliere i brand che conoscono. 

Baby boomer e consumi

Dal punto di vista del comportamento economico, i Boomer italiani tendono ad adottare una logica di acquisto attenta e ponderata. In genere privilegiano la qualità e attribuiscono valore alla durata dei beni e alla loro utilità. Non cercano l’ultima novità ma soluzioni affidabili, capaci di soddisfare bisogni reali nel tempo. Per questo motivo le promozioni funzionano particolarmente se il prodotto viene percepito come qualitativamente valido. Se ben strutturati, anche i programmi fedeltà possono rappresentare un incentivo gradito.

Il comportamento di acquisto degli over 60 italiani sembra distinguersi per razionalità, selettività ed esperienza diretta. Secondo un recente studio condotto dall’Osservatorio non food di GS1 Italy, il punto vendita fisico rappresenta per i Baby boomer il luogo privilegiato per la decisione di acquisto. Toccare con mano i prodotti, confrontarne le caratteristiche tecniche e poter contare sull’assistenza dello staff sembrano essere alcune delle loro necessità principali. Lo store rappresenta per loro anche il luogo dove instaurare e coltivare una relazione di fiducia con il brand. Sia esso di elettronica, prodotti per la casa o abbigliamento.

Tuttavia, come vedremo, i Boomer non sono estranei al digitale. Il web è per loro uno strumento ideale per la fase di pre-acquisto. Lo trovano generalmente utile per informarsi, confrontare i prezzi, esplorare le alternative e valutare la reputazione dei prodotti. L’esperienza online integra quella nel punto vendita e, quando possibile, la anticipa.

Il lusso e i silver consumer

Grazie alla loro capacità di spesa consolidata e a una visione più matura dei consumi, una fetta importante dei Baby boomer globali sembra ridefinire il settore del lusso. Seguendo la strada aperta dai Millennials e dalla Gen Z, negli acquisti più esclusivi stanno superando la tendenza al possesso per scegliere l’esperienza. Più che ostentare status, preferiscono investire in ciò che genera valore emotivo. Viaggi di nicchia, gastronomia d’eccellenza, artigianato autentico, servizi su misura. Per gli over 60, il lusso sembra assumere il significato di “riconoscimento personale”. In un mercato spesso guidato dal desiderio di innovazione a tutti i costi, i silver spenders sembrano optare per la coerenza e l’identità. Come vedremo tutto ciò spinge i brand, specie di lusso, a riscoprire l’autenticità della narrazione nelle proprie strategie di Baby boomer marketing.

Dove trovare i Baby boomer online

Gli over 60 hanno in buona parte dimostrato una capacità di adattamento progressiva al mondo digitale. Pur avendo vissuto l’era pre-digitale, circa il 90% di loro oggi effettua acquisti online ed è a proprio agio con strumenti come smartphone, e-mail e social media. A dispetto degli stereotipi che la dipingono come disconnessa o poco reattiva, questa fascia demografica può presidiare attivamente lo spazio digitale selezionando piattaforme che garantiscono affidabilità.

Secondo Advanced Television, i Boomer dedicano oltre il 54% del loro tempo mediatico ai canali digitali. La fascia tra i 55 e i 64 anni arriva a trascorrere in media 93 minuti al giorno sui social media, prediligendo piattaforme che offrono maggiore controllo e relazioni meno frammentate. Si tratta di una generazione altamente connessa, ma altrettanto selettiva nella scelta degli ambienti digitali in cui interagire e informarsi.

I canali preferiti, dai social media ai motori di ricerca

I Baby boomer italiani sembrano concentrarsi su piattaforme che privilegiano l’interazione autentica e la fruizione ordinata dei contenuti. Facebook e YouTube risultano essere tra i canali più frequentati. Il primo per l’impostazione relazionale e la chiarezza espositiva; il secondo per la possibilità di accedere a video informativi, tutorial e contenuti long-form. Sembra invece marginale l’utilizzo di TikTok e Instagram, i cui contenuti possono essere ritenuti troppo veloci o poco rilevanti.

Anche i motori di ricerca giocano un ruolo centrale. I Baby boomer avviano spesso le loro esplorazioni online attraverso Google o Bing ponendo domande complesse e specifiche. Di conseguenza, i brand possono investire in ottimizzazione SEO e posizionamento con parole chiave, costruendo contenuti di qualità, facilmente navigabili e in grado di rispondere alle esigenze informative del target.

Il ruolo centrale dell’e-mail

L’e-mail rappresenta uno tra i canali più efficaci per il Baby boomer marketing. Questo strumento sembra essere percepito come maggiormente personale, affidabile e rispettoso dei tempi individuali. Tuttavia, per risultare efficace, la comunicazione via newsletter indirizzata agli over 60 deve rispondere a standard elevati. Contenuti personalizzati, struttura chiara, tono rassicurante e messaggi ottimizzati per la lettura da dispositivi mobili sono essenziali. 

Contenuti informativi e comportamenti di acquisto

Come anticipato, i baby boomer sembrano mostrare una propensione naturale verso contenuti strutturati, informativi e attendibili. Soprattutto in una fase di pre-acquisto. Prediligono blog, siti di approfondimento tematico e testi lunghi con spiegazioni dettagliate, confronti oggettivi e risposte esaustive alle proprie domande. Questo approccio si riflette direttamente nel comportamento di acquisto: razionale, ponderato, orientato al confronto e alla verifica delle fonti. Spesso il processo decisionale avviene solo dopo un’attenta valutazione, rendendo essenziale per i brand presidiare tutti i punti di contatto della customer journey con particolare coerenza.

Privacy e trasparenza

La protezione dei dati personali è un valore cruciale per i Baby boomer. Secondo Statista, il 78% di loro si dichiara preoccupato per la privacy online. Gli over 60 sembrano attribuire un’importanza significativa alla trasparenza nella gestione dei dati. Di conseguenza, le aziende devono essere in grado di comunicare in modo esplicito e accessibile le proprie policy. Offrire ambienti digitali sicuri, affidabili e conformi alle normative non è un aspetto secondario.

Il valore del cartaceo e l’opportunità di un’integrazione con il digitale

Nonostante l’affermazione del web, il marketing tradizionale non è scomparso dal perimetro di fiducia dei Boomer. Le campagne di direct mail risultano ancora efficaci purché realizzate con cura editoriale e visiva. Testi leggibili, call-to-action chiare, materiali di qualità e un’estetica coerente sono essenziali. E possono aiutare a costruire un ponte emotivo con questa generazione cresciuta nell’era della comunicazione stampata. Integrare canali digitali e tradizionali in un ecosistema narrativo coerente può rivelarsi una strategia vincente. 

Baby boomer marketing: cosa funziona nel digitale

Comunicare in modo efficace con il pubblico Baby boomer richiede un approccio profondamente diverso rispetto alle logiche adottate per le generazioni più giovani, come ad esempio la Gen Z. Come anticipato, non si tratta semplicemente di adattare formati e linguaggi ma di ripensare l’intera architettura narrativa e valoriale. 

Messaggi, storytelling e tono di voce

Online, gli over 60 non cercano stimoli rapidi o messaggi frammentati ma contenuti strutturati, coerenti e capaci di offrire un reale contributo informativo. E una lettura continuativa. Ecco perché gli articoli di blog e le newsletter possono risultare particolarmente efficaci rispetto ad altri formati. È importante evitare eccessi stilistici come emoji o slang, preferendo invece narrazioni visive semplici e precise. Abbandonare i messaggi aggressivi o eccessivamente promozionali in favore di un approccio fondato sull’educazione può risultare una strada valida.

Il racconto autentico ed esperienziale rappresenta un’altra leva strategica rilevante, soprattutto nel settore del lusso. I Baby boomer rispondono positivamente a contenuti che si allontanano dalla comunicazione estetizzata e stereotipata e generalmente amano storie vere ed emotivamente coerenti. È qui che entra in gioco l’efficacia dello storytelling. L’esperienza personale, il progresso ottenuto nel tempo e le scelte consapevoli sono tra gli elementi che costruiscono una narrazione capace di generare fiducia e identificazione.

Quando possibile il tono della comunicazione deve riflettere rispetto, chiarezza e autorevolezza. Frasi brevi, lessico preciso, assenza di eccessi promozionali e una sintassi lineare facilitano la comprensione evitando qualsiasi percezione di semplificazione. 

Personalizzazione

A differenza di quanto si possa pensare, la comunicazione personalizzata non è una prerogativa dei nativi digitali. I Baby boomer apprezzano la capacità dei brand di rivolgersi a loro in modo pertinente, mostrando attenzione per le loro esigenze e aspettative specifiche. La personalizzazione, però, deve essere discreta e rispettosa. Meglio evitare di essere invadenti, soprattutto in contesti e settori in cui la sensibilità per la privacy è particolarmente elevata.

Strategie di marketing per il target Baby boomer

Come abbiamo visto, la generazione over 60 continua a esercitare un’influenza economica significativa e rappresenta un target strategico per molte aziende. Le strategie digitali più efficaci possono prevedere contenuti educativi e uno stile comunicativo autentico e misurato.

Può essere cruciale prevedere un lungo ciclo di acquisto. I Boomer impiegano più tempo a prendere decisioni e, come abbiamo visto, includono anche i canali web nelle ricerche pre-acquisto. Ciò significa che è possibile prevedere più touchpoint nel viaggio dell’utente a condizione però che questi non risultino troppo ravvicinati nel tempo. Un numero elevato di messaggi in un periodo troppo breve può essere percepito da questo target come spam. Meglio non forzare l’acquisto con un remarketing insistente e prediligere un approccio che accompagni discretamente l’utente nel lungo periodo.

Alcuni punti da tenere a mente

Nella costruzione di una strategia di Baby boomer marketing è bene tenere presenti alcuni passaggi fondamentali. Questi, quando possibile e a seconda dell’obiettivo da raggiungere, possono essere valutati e integrati per poter ottenere maggiori risultati.

  • Investire in contenuti long-form su blog e piattaforme editoriali
    I silver consumer valorizzano la profondità informativa. Prediligono articoli ben strutturati con titoli chiari e paragrafi ordinati. Rispetto ai Millennial e alla Gen Z, eseguono meno ricerche sui social e più su Google o Bing. L’ottimizzazione SEO deve tener conto di ricerche composte, domande complete e keyword descrittive.
  • Prediligere l’e-mail marketing
    Come visto, è fondamentale costruire newsletter con contenuti informativi, ben organizzati e visivamente sobri. L’invio deve essere misurato: una frequenza elevata può essere percepita come pressione commerciale e rischia di compromettere la fiducia.
  • Puntare su formati video narrativi
    I contenuti video sono efficaci se pensati per informare o raccontare esperienze. I video lunghi pubblicati su YouTube  o incorporati in pagine web, possono consentire un approfondimento esaustivo. Se si opta per i video brevi, bisogna ricordare di mantenere un tono sobrio ed evitare le dinamiche da intrattenimento virale.
  • Presidiare i canali social più adatti
    Facebook e YouTube restano i principali ambienti digitali di riferimento per questa generazione. Qui è preferibile puntare su contenuti organici ben costruiti. Le sponsorizzazioni funzionano solo se inserite in una narrazione credibile e utile.
  • Favorire la prova sociale e l’autenticità dei contenuti
    Testimonianze reali, recensioni spontanee e contenuti generati dagli utenti rafforzano il senso di fiducia. Una comunicazione efficace può essere costruita anche attorno a storie vere ed esperienze condivise.

Altro aspetto da non sottovalutare è la piena accessibilità ai contenuti. Questi devono essere facilmente fruibili sia da desktop che da mobile. Consigliamo di porre attenzione all’uso di caratteri leggibili, contrasti visivi adeguati e sottotitoli nei video.

Gli over 60 e il digitale

Il Baby boomer marketing richiede un cambio di paradigma. Non basta essere presenti online, è necessario presidiare l’intero percorso d’acquisto valorizzando l’integrazione tra fisico e digitale, l’autorevolezza delle informazioni e la qualità della relazione. Il dialogo digitale con gli over 60 passa attraverso linguaggi autentici, canali appropriati e una vera e propria etica comunicativa. Abbandonare le logiche della persuasione a favore della costruzione di un rapporto relazionale è una delle sfide principali. Che può essere vinta anche rivolgendosi a consulenti esperti.


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