In un ecosistema digitale dominato da intrattenimento continuo e feed rapidi, Pinterest occupa una posizione unica: è al tempo stesso motore di ricerca visivo e social. Tiene alta l’attenzione degli utenti e li accompagna verso decisioni d’acquisto, grazie a un algoritmo che premia la SEO e prolunga la vita dei contenuti. In questo articolo vediamo perché e come i brand possono fare marketing su Pinterest, dall’organico all’advertising.
Cos’è e come funziona Pinterest
Pinterest è una piattaforma nata nel 2010. Il suo nome deriva dall’unione di “pin” che significa “puntina” e “interest”, cioè “interesse”. La parola indica il meccanismo dietro al social: salvare idee e ispirazioni legate a ciò che appassiona o è utile. Pinterest viene infatti utilizzato per cercare dei contenuti e salvarli in bacheche tematiche. I due elementi principali del social sono:
- i Pin, cioè foto, immagini grafiche e brevi video da “pinnare” (cioè salvare);
- le bacheche, che possono essere pubbliche, private e condivise con altri utenti; vengono create per categorizzare i Pin a seconda di tematiche, interessi o progetti (es. trend autunno 2025, ricette plant based, bricolage fai da te etc).
I Pin possono contenere link che rimandano a contenuti più lunghi. Può trattarsi di pagine di siti, articoli di blog, video di YouTube o post di social come quelli di Instagram. Sul proprio profilo, l’utente potrà quindi ideare una serie di bacheche ricche di ispirazioni per i propri progetti personali o lavorativi.
A metà strada tra un motore di ricerca e un social media, Pinterest permette di scegliere tra due feed. Il Feed Home propone contenuti personalizzati in base agli interessi segnalati in fase di iscrizione e alle più recenti attività dell’utente. Il Feed Esplora è invece simile a quello di Instagram e mostra i Pin e gli argomenti di tendenza sul social. Da qui è possibile avviare le ricerche per parole chiave o tramite la funzione Lens con la fotocamera.
Formati e contenuti su Pinterest
Come gli altri social, anche Pinterest ha i propri dettami in fatto di dimensioni e tipologie di contenuti. I Pin condivisi sulla piattaforma e poi collezionati nelle bacheche possono essere di diversi formati.
- Pin standard: consistono in immagini singole, spesso in formato verticale e con una proporzione di 2:3 (ad esempio, 1000×1500 pixel). Può trattarsi di foto, grafiche, infografiche o illustrazioni. Si creano caricando il contenuto e aggiungendo una breve descrizione e un link esterno.
- Caroselli: permettono di includere più immagini in uno stesso Pin.
- Pin Video: seguono lo stesso meccanismo dei Pin standard; generalmente verticali e devono avere risoluzione minima di 720p. Una durata compresa tra i 6 e i 15 secondi ne favorisce la fruizione.
- Pin Idea: servono per raccontare progetti, ricette e “how to”; possono contenere fino a 20 schede, stimolare interazioni più prolungate e includere prodotti taggati e acquistabili.
- Pin Collage: lanciati nel 2023, sono composti da ritagli che somigliano a delle moodboard. Gli account business possono crearli solo da mobile, gli utenti personali anche da desktop. Possono essere usati per creare un look o una moodboard o progettare uno spazio. Si creano ritagliando altri Pin salvati o immagini e foto dal proprio dispositivo.
La piattaforma privilegia i Pin ottimizzati per la fruizione mobile (che rappresenta la quota maggiore del traffico) e premia la coerenza tra immagine, titolo e descrizione. Per i brand e per le loro strategie di marketing su Pinterest, ciò significa dover ragionare non soltanto in termini estetici ma anche strategici.
Chi usa Pinterest
In linea di massima, gli utenti non accedono a Pinterest per scrollare nel tempo libero ma per uno scopo preciso. Può trattarsi di pianificare un evento, cercare ispirazioni per gli allestimenti di un matrimonio, scovare consigli di utilizzo di prodotti specifici e via dicendo. In generale, questa piattaforma risulta particolarmente utile per contenuti legati alla moda, alla casa, al giardinaggio e al fai da te. Secondo i recenti dati Statista, la piattaforma conta 578 milioni di utenti attivi mensili nel Q2 del 2025, una crescita notevole rispetto ai 570 milioni del trimestre precedente.
Passando alla distribuzione demografica, Pinterest stesso dichiara che il suo pubblico globale è composto:
- per il 70% da donne e per il 30% da uomini;
- di età compresa tra i 18 e i 24 anni (45%) e tra i 25 e i 34 (41%);
- che effettuano ricerche che per il 96% non sono correlate a brand specifici.
Inoltre, l’85% degli utenti afferma di scegliere la piattaforma quando avvia un progetto personale o professionale oppure deve prendere una decisione di acquisto.
Ciò significa che i brand possono intercettare il loro target su Pinterest nella fase dell’ispirazione. E anche che la Gen Z è quella più attiva sui suoi feed.
Pinterest e la Gen Z
Anche in ragione della sua data di nascita, Pinterest è sempre stato amato dai Millennials. Oggi però, come abbiamo visto, a “pinnare” di più è la Gen Z. Il motivo è che Pinterest non è solo uno spazio di ispirazione ma di costruzione identitaria, dove i più giovani possono organizzare delle bacheche per riconoscersi e raccontarsi (più che seguire i racconti di altri). Tutto ciò materializzando visivamente desideri, valori e stili di vita. In altre parole, la Gen Z non percepisce Pinterest come un social dove consumare contenuti, e neanche solo come un motore di ricerca visivo, ma come un laboratorio di auto-espressione. Un esempio pratico di questa tendenza? Le board “me core aesthetic” nelle quali si raccolgono immagini e citazioni che riflettono uno stato d’animo o un’identità estetica affine a quella personale.
Sempre secondo Pinterest il motivo principale per cui i giovani lo usano è trovare informazioni su prodotti e brand. Il 63% dichiara di essere “always shopping”: pronta a un acquisto non appena arriva un’ispirazione.
Pinterest si afferma anche come piattaforma inclusiva e aperta alle diversità, tra i valori più importanti per i nati dal 1997 in poi. A differenza degli altri social media che incentivano performance e comparazione, si caratterizza come un ambiente positivo, creativo e non giudicante. Una delle ultime funzionalità introdotte è la ricerca per “tipologia di corporatura”. Quando gli utenti cercano ispirazioni legate agli outfit, possono filtrare le immagini in base a diverse corporature e non solo a modelli standardizzati. Questo permette a chi cerca ispirazioni di ottenere contenuti più vicini alla propria esperienza reale e più utili nella scelta di stile o acquisto. E ai brand di moda che fanno marketing su Pinterest di abbandonare gli stereotipi e adottare un linguaggio visivo più rispettoso e vicino alle persone.
Pinterest per le aziende
Sul social dei Pin è possibile intercettare un pubblico generalmente caratterizzato da un alto tasso di intenzione di acquisto e da comportamenti di spesa concreti. A differenza dei social tradizionali, dove l’attenzione è rivolta alla relazione e all’intrattenimento, su Pinterest è possibile intercettare gli utenti in una fase cruciale del customer journey: quella della ricerca e della pianificazione, quando il livello di intenzionalità è già alto. Qui gli utenti non si limitano a consultare i contenuti ma li organizzano con una finalità concreta che può portare alla conversione.
Dal design al lusso, i settori di maggiore interesse
Per sua natura, Pinterest risulta particolarmente efficace nei settori in cui gli elementi visivi e progettuali sono centrali. Ecco i principali.
- Arredamento e design: Pin di ristrutturazione e decorazione della casa sono tra i più salvati e condivisi perché legati alla progettazione concreta di spazi personali.
- Moda e accessori: dalle collezioni stagionali alle ispirazioni di outfit, la moda trova qui uno spazio di incontro con un target particolarmente predisposto a sperimentare.
- Food e beverage: ricette, tutorial e abbinamenti hanno un enorme successo e sono in grado di far convergere traffico di qualità verso siti e blog di settore.
- Eventi e lifestyle: matrimoni, compleanni, ricorrenze e anniversari sono tra i temi più ricercati.
- Beauty e benessere: dai tutorial ai prodotti di make up fino ai trend, la piattaforma viene usata per esplorare nuovi stili e copiarli in autonomia.
- Turismo e viaggi: gli utenti cercano spesso contenuti che fungano da vere e proprie guide visive, che possono essere poi condivise con parenti e amici.
Gli utenti Pinterest che si interessano a moda, gioielli, orologi e design appartengono a fasce di reddito medio-alte. E possono utilizzare la piattaforma come punto di partenza per decisioni d’acquisto rilevanti. Ciò concorre a rendere il social uno dei canali privilegiati per i brand di lusso, che qui possono creare contenuti e pubblicità ispirazionali legati a prodotti esclusivi.
Per le aziende è utile sapere che Pinterest pubblica frequentemente report e articoli dedicati ai trend stagionali per i principali settori nella propria Newsroom. Questi possono essere presi come riferimento per le decisioni di breve periodo riguardanti i contenuti da pubblicare.
Creare un profilo aziendale per fare marketing su Pinterest
Per raggiungere il proprio target su questo social, bisogna prima di tutto concepire il profilo aziendale come una vera e propria vetrina strategica. L’obiettivo è far convergere contenuti visivi, organizzazione editoriale e (quando presenti) prodotti che possono essere acquistati. Dopo aver aperto un account business, che permette di accedere a strumenti avanzati che approfondiremo più avanti, è necessario curare l’immagine del profilo e scrivere una bio contenente parole chiave pertinenti all’azienda.
Successivamente è necessario progettare bacheche tematiche coerenti, in grado di rappresentare gli ambiti di attività, i valori e i prodotti del brand. Ogni bacheca deve contenere i Pin correlati. Ognuno di essi può diventare una pagina di atterraggio visiva. Ecco ciò che deve contenere per essere ottimizzato al meglio.
- Immagini o video esteticamente impeccabili e in linea con lo stile del brand.
- Keyword legate ai prodotti nei titoli, nelle descrizioni e nei testi alternativi, in modo da migliorare l’indicizzazione del Pin e intercettare le ricerche degli utenti interessati.
- Call to action chiare ai link inseriti.
- Un link alla pagina prodotto sull’e-commerce, al sito web del brand o all’articolo di blog di riferimento, in grado di generare traffico qualificato.
La regolarità delle pubblicazioni concorre a consolidare il posizionamento del brand come una fonte autorevole sulla piattaforma. La condivisione può essere fatta anche una volta al giorno per alimentare la reach organica. A tal fine è possibile utilizzare strumenti di programmazione come Pinterest Scheduler oppure piattaforme di social management.
C’è un ulteriore aspetto da tenere in considerazione. La maggior parte delle ricerche su Pinterest è senza brand, segno che gli utenti cercano prima di tutto idee e lasciano ampio spazio ai marchi per inserirsi nel processo di scoperta. Per questo motivo, come anticipato, le descrizioni ricche di keyword sono essenziali.
Strategie multicanale e account verificati
Chi intende fare marketing su Pinterest deve tenere in considerazione alcuni aspetti. Per prima cosa, è necessario mettere in pratica un approccio multicanale. Non si tratta di distribuire i contenuti su più piattaforme o di fare semplice crossposting ma di progettare un percorso efficace. Pinterest deve essere inserito all’interno di una strategia più ampia, nella quale può dialogare con altri touchpoint digitali.
È chiaro che dovendo inserire dei link all’interno dei Pin, questi devono rimandare a pagine coerenti, siano essi articoli di blog o schede prodotto sugli e-commerce. Nel primo caso, è bene predisporre una content strategy con post frequenti e ricchi di immagini. Da uno stesso articolo possono essere “pinnate” più immagini: ciò permette di condividere più contenuti indirizzati ad una stessa fonte. Nel secondo caso, invece, è essenziale sincronizzare il catalogo prodotti del proprio e-shop con Pinterest. Ciò dà la possibilità di taggare i prodotti nei Pin e lanciare pubblicità mirate, guidando direttamente l’utente verso la fase di checkout sul proprio sito.
Per fare marketing su Pinterest in modo efficace, è possibile aderire al Programma Commerciante Verificato (VMP). Oltre ad ottenere “il badge blu”, simbolo di affidabilità, le aziende VMP possono contare sul fatto che i loro prodotti appariranno organicamente nelle ricerche degli utenti. Per partecipare è necessario che l’account business sia attivo da almeno 3 mesi e che il sito aziendale sia registrato da almeno 9 mesi.
Algoritmo di Pinterest
L’algoritmo di Pinterest combina SEO visiva, segnali di engagement e personalizzazione. Ogni Pin viene analizzato e classificato dall’algoritmo sulla base di elementi come immagine, titolo, descrizione, testo alternativo e keyword utilizzate. Anche il contesto della bacheca in cui è salvato contribuisce alla categorizzazione.
L’algoritmo tiene conto delle interazioni degli utenti. Salvataggi, click, tempo speso sul Pin e condivisioni sono indicatori di qualità e rilevanza che aumentano la visibilità del contenuto. Il feed di ogni utente viene costruito sulla base del suo comportamento: ricerche effettuate, Pin salvati, bacheche seguite e interessi dichiarati.
Su Pinterest, il ciclo di vita dei contenuti non si esaurisce in poche ore o giorni, come può accadere su altri social, ma può protrarsi per mesi o anni. Un singolo Pin efficace può portare traffico al sito aziendale anche nel lungo periodo perché viene indicizzato in base a keyword e categorie, comparendo nelle ricerche ogni volta che un utente cerca ispirazione su quell’argomento. La buona riuscita del contenuto non dipende quindi dai trend del momento ma può continuare a generare impression e click nel tempo.
Di fatto, ogni volta che un utente salva un Pin in una propria bacheca, ne prolunga la visibilità: il contenuto entra a far parte di nuovi percorsi di scoperta e può essere ripescato da altri utenti anche a distanza di tempo. Oltre alla possibilità di farsi scoprire con condivisioni in organico, è possibile avvalersi degli strumenti pubblicitari di Pinterest.
Come fare pubblicità su Pinterest
Un rapporto di eMarketer ha previsto che la pubblicità su Pinterest crescerà a livello globale a un ritmo del 20% annuo nei prossimi cinque anni, rafforzando ulteriormente il ruolo della piattaforma come leader nella pubblicità visuale. Sui suoi feed, i messaggi sponsorizzati si inseriscono con naturalezza nell’esperienza utente senza interromperla.
Formati pubblicitari
Su Pinterest è possibile promuovere i Pin standard, che appariranno nel feed degli utenti come normali contenuti con l’etichetta adv. A questi si aggiungono altri formati che possono concorrere alla buona riuscita della propria strategia di marketing su Pinterest.
- Idea Ads, annunci in formato verticale che permettono di raccontare storie, tutorial o processi attraverso immagini e video. Somigliano alle Stories di Instagram ma presentano maggiore interattività (stickers, hashtag, tagging).
- Shopping Ads: sono annunci collegati direttamente al catalogo prodotti di un brand e mostrano articoli acquistabili dall’e-commerce.
- Carousel Ads: sono Pin sponsorizzati che includono più immagini (fino a 5), che gli utenti possono scorrere. Utili per mostrare varianti di prodotto o collezioni coordinate.
- Collection Ads: formato misto, combina un’immagine o video principale con una serie di visual secondari. Cliccando sull’annuncio, l’utente può esplorare un catalogo più ampio fino a 24 prodotti. Particolarmente efficace per moda, arredamento e beauty.
- Video Ads: possono essere in formato standard (dimensioni simili ai Pin) o max width (occupano tutta la larghezza del feed mobile). Ideali per storytelling, demo di prodotto o brand awareness.
- Premier Spotlight Ads: formato premium ad alta visibilità, viene collocato nelle posizioni più strategiche (es. in cima ai risultati di ricerca o nella home). Richiede budget più elevati e sono ideali per campagne di awareness di ampio respiro.
Recentemente sono stati introdotti anche degli annunci in AR e dei post dinamici. I primi sono i Try On Ads, che grazie alla realtà aumentata consentono agli utenti di provare virtualmente cosmetici, occhiali e accessori grazie alla fotocamera del proprio dispositivo. I secondi sono i Rich Pins, che si aggiornano automaticamente con informazioni dal sito del brand (prezzo, disponibilità, descrizione). Sono collegati al catalogo prodotti e appaiono anche nella sezione Shop.
Advertising su Pinterest: alcuni punti principali
Si possono adottare diversi metodi di targetizzazione. Oltre ad associare a ciascun post sponsorizzato fino a 150 parole chiave, possono decidere di optare per modalità:
- broad match, per raggiungere ricerche affini o correlate;
- phrase match, per intercettare ricerche che contengono esattamente la frase scelta;
- exact match, per mostrare l’annuncio solo quando la query corrisponde esattamente alla keyword.
La piattaforma mette a disposizione centinaia di categorie di interessi (moda donna, arredamento, fitness, viaggi, beauty sono solo alcuni esempi generali). In questo modo, i brand possono raggiungere utenti che non hanno ancora cercato un prodotto specifico ma che hanno mostrato affinità con un certo ambito. È possibile, come per gli altri social, targetizzare il pubblico per età, genere, lingua, localizzazione geografica e dispositivo utilizzato. Oppure intercettare chi ha interagito con Pin e bacheche del brand.
In conformità con le normative sulla privacy, le aziende possono caricare su Pinterest elenchi di e-mail o dati dei propri clienti. In questo modo possono creare campagne di retargeting o di fidelizzazione altamente personalizzate. Infine, è possibile inserire un Pinterest tag all’interno del sito aziendale. Questo permette di tracciare il comportamento degli utenti e creare audience basate sulle azioni dei visitatori. In questo modo si potrà fare retarget a chi ha visualizzato pagine specifiche, ha aggiunto prodotti al carrello senza acquistare o ha completato un acquisto.
La piattaforma permette di monitorare i risultati con metriche dettagliate. Avendo finalità diverse dagli altri social, i dati principali includono salvataggi e impression dei Pin, click sui link, Pin più visti e audience insight legati a fasce demografiche e interessi del pubblico.
Un capitale visivo per il futuro
Per le aziende, Pinterest richiede metodo. Profilo business curato, bacheche tematiche pensate come punti di riferimento editoriali, Pin trattati come landing visive, pubblicazione regolare e un piano di campagne per intercettare il proprio target in modo efficace sono solo l’inizio. Persistenza, adozione di trend e costanza possono aiutare. Ma a fare la differenza è la conoscenza approfondita degli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma e del contesto digitale che solo gli esperti di settore possono garantire. Chi investe oggi in una strategia di marketing su Pinterest può costruire un capitale di contenuti indicizzati che continua a lavorare anche domani. Più che l’onere di un canale aggiuntivo da presidiare, si tratta di un’opportunità da non sottovalutare.