In Europa Threads è stato una sorta di regalo di Natale anticipato. Meta lo ha reso disponibile lo scorso 14 dicembre nella maggior parte del Continente. Negli USA, invece, era stato rilasciato a luglio del 2023. Lo scarto tra le due release è dipeso dalle norme sulla privacy europee. Threads, di fatto, è nato collegato a Instagram e questo dialogo (di dati e informazioni personali) non aveva convinto l’UE in materia di tutela dell’utente. Inoltre, in quegli stessi mesi si giocava la partita del Digital Service Act, che aveva obbligato Meta a inventare il format del pagamento. Sdoganate le pratiche, da qualche mese la nuova piattaforma è tra noi. Come per ogni novità, c’è un tempo da far passare per avere davvero cognizione delle dinamiche interne. Partiamo quindi da un dato di realtà: l’algoritmo di Threads non è ancora così trasparente. Tuttavia, qualcosa si è capito e può essere sfruttato.
Threads, il social che ha inaugurato il fediverso
Threads si è presentato da subito come il nuovo Twitter/X. Non è un mistero che il social acquistato da Elon Musk se la passi male e che abbia perso il favore anche (e soprattutto) degli utenti storici. Fondamentalmente, la crisi è dovuta a due ragioni: il dilagare delle fake news e la polarizzazione delle opinioni che alimenta l’odio in rete. In questo malcontento si è inserita Meta, con l’obiettivo affatto mascherato di fare incetta di quel pubblico deluso. Ecco perché Threads, di fatto, somiglia molto a X, se non per una novità che, a tutti gli effetti, è un’evoluzione inedita nell’intero panorama dei social. Parliamo del fediverso. Annunciato come caratteristica di Threads sin dall’inizio, allude a un concetto di universo federato. In questo scenario, ogni nodo del network è collegato agli altri e, ad esempio, è possibile pubblicare su più piattaforme contemporaneamente, senza necessariamente avere un account dedicato.
Threads e Instagram, l’algoritmo è lo stesso?
È possibile aprire il proprio account di Threads direttamente dal proprio profilo di Instagram. Di conseguenza la domanda è: il funzionamento della visibilità dei contenuti, e quindi dell’algoritmo, è identica? Non proprio, anche se Instagram influenza il feed di Threads. Meta all’inizio non aveva fornito molte indicazioni sulle dinamiche, gli osservatori e gli analisti hanno notato come fossero piuttosto casuali. Ovvero in alcuni casi i post ricevono grande accoglienza, in altri casi la visibilità per loro è molto limitata. Da cosa dipende esattamente? Ciò che sappiamo con certezza è che lo scopo di un algoritmo è di proporre contenuti in linea con gli interessi dell’utente per favorirne la permanenza all’interno della piattaforma. Per fare questo, si sfrutta il meccanismo di personalizzare l’esperienza dell’utente.
I parametri per la visibilità
Quali sono le possibilità che qualcuno veda i post che pubblicate e quali profili e post vedrete più probabilmente voi da utenti? Ci sono alcuni parametri su Threads che guidano le logiche della visibilità sin dai suoi albori. Per esempio, se seguite qualcuno assiduamente su Instagram, è molto probabile che lo vediate suggerito spesso su Threads. La faccenda funziona anche al contrario, per cui i follower fedelissimi su Instagram saranno probabilmente quelli che l’algoritmo di Threads stuzzicherà di più. Incide sulla visibilità anche la quantità di tempo trascorsa sulla piattaforma perché contribuisce ad allenare l’algoritmo sui gusti e ad ampliare il tasso di scoperta sui contenuti simili. Vien da sé che azioni esplicite, come like (qui cuori), repost e commenti sono un’attestazione di gradimento del contenuto e del suo creator, quindi si dà un segnale chiaro di volerli vedere spesso.
Altri fattori
L’algoritmo di Threads lavora anche sulla base di alcuni parametri che possiamo considerare classici. Abbiamo detto che le azioni espresse, come il Mi piace, i commenti e il following, hanno la forza di un messaggio chiaro e trasparente di interesse. Ovviamente, vale anche il contrario: un post nascosto dice che non desideriamo più vedere quel tipo di contenuti o l’utente che l’ha originato. A questo punto, possiamo introdurre anche un altro elemento tipico di questo social media: Threads non parla di algoritmo, piuttosto di un sistema basato sull’intelligenza artificiale. Nella guida ufficiale di AI di Threads Feed, si spiega che i contenuti proposti nel feed sono selezionati, classificati e forniti dalla collaborazione di più modelli di machine learning. L’AI è in grado, con l’apprendimento automatico, di modellare i feed in base agli input dell’utente, influendo sul feed Per te. Per il feed “Seguiti”, invece, il criterio è l’ordine cronologico.
Come lavora l’AI
In prima battuta, l’algoritmo di Threads crea un inventario dei contenuti, raccogliendoli e valutando il rispetto delle regole di integrità e qualità. Il secondo step è quello di dare un peso ponderale ai segnali di coinvolgimento. In particolare, il sistema di intelligenza artificiale considera una varietà di input sul contenuto che Meta sintetizza come le modalità con cui l’utente ha interagito, sempre per ricavare un dato circa il suo interesse. L’ultima fase è quella della classificazione dei contenuti che continua con una formulazione di consigli su quelli simili. Rileviamo che questi input, come accennato precedentemente, non derivano solo dall’esperienza interna alla piattaforma, ma comprendono anche quelli generati a partire da Instagram. In generale, per fare ipotesi sulla visibilità che un contenuto potrà avere su Threads bisogna considerare:
- il tasso di clic sul profilo dell’autore del post;
- se il post contiene un linguaggio che viola le Linee guida della community oppure no;
- il numero di volte in cui è stato visualizzato il profilo dell’autore su Instagram;
- il numero di volte in cui le persone hanno cliccato sul profilo del creator.
La qualità paga
Uno dei princìpi espliciti dell’algoritmo di Threads è che la classificazione punta a offrire dei post che siano di valore per gli utenti. Threads vorrebbe tenere fuori i trucchi di coinvolgimento e fare in modo che gli utenti si concentrino sulla qualità dei tuoi contenuti. Per questo “raccontare per insegnare” si conferma essere un buon modo di presidiare i social, Threads compreso. Stesso discorso se si ha modo, per know how o professionalità, di aiutare a risolvere un problema che un target particolare solitamente deve affrontare. Inoltre, questo social di Meta, come detto, raccoglie di fatto il testimone di X, quindi le conversazioni ben inaugurate e articolate possono intercettare l’interesse degli utenti. In ultimo, far ridere può essere una buona strada per improntare lo stile comunicativo sull’intrattenimento.
Threads e i trend
Nel futuro prossimo della piattaforma c’è anche una nuova sezione di tendenze. Adam Mosseri, CEO di Instagram, ha annunciato recentemente la novità spiegando che l’algoritmo di Threads mostrerà fino a cinque argomenti in base al coinvolgimento generale e non agli interessi del singolo utente. Del resto, la sezione è effettivamente pensata come contenitore collettivo a cui accedere tramite il filtro “Cerca”. Secondo quanto reso noto, non si tratterà unicamente di news, ma proprio dei temi che più stanno animando la community. Il rilascio di questo collettore di trend è stato previsto prima negli USA e soltanto in un secondo momento, non ancora programmato, in altri Paesi.
Come farsi notare dall’algoritmo di Threads
Surfare sulle dinamiche di un social non è mai semplice vista l’alta volatilità degli elementi interni. Funzioni, formati e algoritmi cambiano spesso e stare al passo è una sfida costante dell’attività comunicativa. Figuriamoci se il social in questione è nuovo e, quindi, in fisiologici evoluzione e assestamento. Ciò che possiamo tenere per certo è che alcune tendenze che si stanno consolidando nelle abitudini degli utenti vengono ormai garantite trasversalmente e si ritrovano praticamente su tutti i social. Ecco, allora, che utilizzare gli aggregatori di contenuti, come gli hashtag su Instagram, funziona anche su Threads (dove si chiamano tag). Come funziona partecipare alle conversazioni per essere membri attivi della community dei fruitori della piattaforma. È anche buona norma sfruttare tutta la cassetta degli attrezzi, come sondaggi, GIF, meme, foto e video. Infine, può essere decisivo avere un supporto esperto.