La chiave per comunicare su LinkedIn nel 2025 la fornisce Rishi Jobanputra, Senior Director del Product Management, che avvisa: questa piattaforma non è progettata per la viralità, ma per costruire opportunità economiche. Più concretamente, i contenuti devono puntare a innescare conversazioni, le quali possono generare contatti, che a loro volta porteranno a collaborazioni professionali. Appreso questo semplice assunto, è più facile comprendere il senso degli aggiornamenti riguardanti l’algoritmo e le funzionalità del social.
Come funziona l’algoritmo di LinkedIn
In termini generali, l’algoritmo sulla piattaforma del lavoro filtra i contenuti in base a un procedimento in tre passaggi.
Per prima cosa, valuta la qualità dei post, verificando che non violino le linee guida o altre policy della community. Esempi di violazioni sono forme di spam, numerosi errori, tag di massa, frequenza eccessiva di pubblicazione.
Una volta stabilito che un post è idoneo alla condivisione, il secondo test dell’algoritmo è sulla capacità di engagement. La piattaforma distribuisce il contenuto a un gruppo ridotto di follower, e osserva come viene accolto nella prima ora (detta “golden hour”). In base alla performance dimostrata in questi 60 minuti, il post otterrà poi una diffusione maggiore.
Come terzo step, LinkedIn nel 2025 mostra il contenuto a quelli che identifica come gli utenti più idonei a riceverlo, in base ai loro profili e alla loro attività.
Un po’ di statistiche recenti
Secondo il business creator Chris Donnelly, la reach organica su LinkedIn nel 2025 è calata drasticamente: i post ricevono in media il 65% in meno di impression. A ricevere una spinta è invece l’engagement, che è cresciuto del 12% per post. Inoltre, il social ha introdotto nuove metriche più legate alla possibilità di costruire connessioni o opportunità di collaborazione. Ad esempio, il numero di visite al profilo o il numero di follower ottenuti dopo la pubblicazione di un post.
LinkedIn oggi dà anche più spazio alla pubblicità: le adv nel feed sono aumentate del 16% rispetto al 2024, il che significa che c’è meno spazio per i post senza sponsorizzazione.
Quanto alla frequenza di pubblicazione ottimale, è ormai noto che (in ottica di crescita) più si posta, meglio è. Inoltre, secondo una ricerca di Buffer, il salto più significativo si nota passando da una media di un post a settimana a una media di due-cinque a settimana. Tale ritmo garantirebbe un buon aumento della reach (+1.182 impression per post) e del tasso di engagement (+0,23%), a fronte di uno sforzo creativo sostenibile.
I formati di maggiore successo, invece, risultano essere i caroselli, che performano quasi due volte meglio rispetto alla media. Funzionano bene anche le infografiche e i cosiddetti “cheat sheet”, riepiloghi di una pagina di consigli e insight su un settore o un’attività. Infine, la piattaforma tiene a sottolineare il potenziale dei video nativi, apprezzati in particolare dai più giovani.
Le novità dell’algoritmo di LinkedIn 2025
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Obiettivo engagement (senza trucchetti)
In termini generali, i parametri legati al coinvolgimento sono i più importanti su LinkedIn nel 2025. Si rafforza il meccanismo della “golden hour”: i post che generano forti interazioni nella prima ora di pubblicazione saranno mostrati più frequentemente ai collegamenti di secondo e terzo grado. Un’altra metrica che acquisisce valore è il tempo medio di permanenza, cioè i contenuti che riescono a coinvolgere più a lungo ottengono maggiore diffusione.
Restando in tema engagement, attenzione a non cercare “scorciatoie” per aumentare le interazioni, perché l’algoritmo è diventato più abile a intercettarle. CTA quali “Commenta SÌ se sei d’accordo” o “Metti like per ricevere il documento” penalizzano i post. Ciò che LinkedIn vuole vedere sono contenuti di qualità, capaci di generare discussioni autentiche.
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La parola agli esperti
Già da qualche tempo LinkedIn ha deciso di puntare tutto sulle voci dei professionisti per animare la piattaforma, spingendo su figure come i Thought Leader e le Top Voices. Questo perché, come accennato, i contenuti che vanno per la maggiore sono quelli che stimolano le conversazioni. Post con spunti originali, consigli da esperti di settore e approfondimenti sui trend hanno più probabilità di raggiungere un pubblico ampio. Il nuovo algoritmo insiste su questa linea, premiando i creator più attivi in tal senso. LinkedIn nel 2025, cioè, tende a promuovere i profili di chi pubblica con frequenza e regolarità contenuti su un argomento specifico.
C’è un’altra nuova funzionalità con cui LinkedIn dà spazio ai professionisti più accreditati, in particolare ai profili verificati. Da aprile 2025 la piattaforma consente di mostrare il badge di verifica anche su siti esterni, senza la necessità di usare altri strumenti. Tra i primi partner ad aderire al sistema si contano Adobe (nella app Adobe Content Authenticity) e Behance, poi TrustRadius, G2 e Usertesting.
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Attualità o rilevanza?
Intorno a giugno-luglio 2025 LinkedIn ha fatto parlare di sé per la sperimentazione di un’importante modifica all’algoritmo. La piattaforma ha cioè iniziato a mostrare nel feed non soltanto i post più recenti, ma anche tanti vecchi di settimane. Secondo Gyanda Sachdeva, Vice Presidente del Product Management, l’intento era valorizzare la rilevanza dei contenuti più che l’attualità, e anche aggiornamenti dalla rete come promozioni o cambi di lavoro. Il test però non ha avuto successo tra gli utenti, e LinkedIn ha fatto marcia indietro. È comunque possibile che il social stia cercando altre soluzioni analoghe per il feed, per differenziarsi da altre piattaforme che puntano tutto sulla viralità. Può quindi valere la pena investire su contenuti freschi e originali, ma allo stesso tempo potenzialmente “evergreen”.
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Meno link, meno hashtag
Un’altra novità di LinkedIn 2025 sembra essere la spinta sui contenuti nativi, vale a dire che non costringono l’utente a uscire dalla piattaforma. Sono in molti a pensare che post di solo testo, caroselli e video interni siano premiati rispetto a quelli contenenti un link. Tuttavia, sempre Rishi Jobanputra di LinkedIn ha spiegato che non è proprio così: il semplice inserimento di un collegamento non limita la reach. Ciò che importa è che il link sia un elemento accessorio, e non il fulcro principale del contenuto. Il consiglio è di verificare se il post in questione “sta in piedi” anche senza questa aggiunta.
Un altro elemento che stiamo vedendo meno su LinkedIn nel 2025 sono gli hashtag. Nati oltre dieci anni fa, hanno iniziato a essere valorizzati sul social del lavoro a partire dal 2018, per aiutare la categorizzazione dei post. Oggi, però, l’algoritmo sa meglio comprendere di cosa tratta un contenuto, anche senza cancelletti. Come spiegato dalla piattaforma stessa, gli hashtag oggi non sono dannosi, ma nemmeno necessari.
I consigli di DeRev per usare al meglio LinkedIn nel 2025
Le novità dell’algoritmo di LinkedIn 2025 offrono molti spunti di riflessione per chi vuole affinare la propria strategia di comunicazione sul social.
Il primo consiglio è quello di individuare la propria area di expertise e creare contenuti circoscritti a essa. Scrivere di qualcosa che si conosce a fondo è la base per garantire una produzione di qualità, capace di attirare interazioni. I contenuti che vanno per la maggiore sono tips, news e approfondimenti, e i dietro le quinte delle professioni.
È utile poi sperimentare con i formati, per individuare quello più adatto al proprio pubblico. Ad esempio, le infografiche servono a fornire dati e suggerimenti in maniera immediata. I caroselli catturano l’attenzione con una storia, mentre i video coinvolgono in modo dinamico. I post di solo testo aiutano a trasmettere messaggi rapidamente e con sicuro impatto. Le parole d’ordine, in ogni caso, sono educazione e ispirazione.
Un ultimo suggerimento è quello di investire del tempo al commento dei contenuti altrui, in particolare subito dopo aver pubblicato un post. Infatti, commentare sotto 10-20 account diversi al giorno fa aumentare le visite al profilo fino al 50% e la reach dei post fino al 10%. I commenti più lunghi hanno un impatto maggiore; attenzione, però, a non generarli con l’AI, perché la piattaforma potrebbe penalizzarli.
LinkedIn 2025: un’opportunità per i professionisti
Come si sarà inteso, l’algoritmo di LinkedIn nel 2025 valorizza non soltanto le aziende, ma anche e soprattutto i professionisti che ci lavorano. Ad oggi, il modo migliore per emergere sul social del lavoro è presidiarlo con una voce autentica e un punto di vista esperto. È questa, infatti, la piazza perfetta per costruire connessioni, sulla base delle proprie attività e della propria identità professionale.
Oltre a conoscere a fondo il settore digital, da anni DeRev può contare su una partnership con LinkedIn, che dà accesso a funzionalità e insight in anteprima. Ecco perché siamo i partner ideali per supportare i professionisti nella definizione di una strategia con cui navigare al meglio questa piattaforma.