C’è una domanda che tamburella continuamente nella mente di chi comunica il proprio brand sul web: quando sarebbe meglio pubblicare sui social media? Ci sono giorni e orari migliori per riuscire ad essere notati nella miriade di contenuti digital? All’ora di pranzo, quando gli impiegati fanno pausa sui social? Il venerdì sera, quando si connettono per condividere l’aperitivo? O la domenica mattina, momento principe del “Buongiornissimo, caffè”? Cominciamo con il dire che non è affatto una domanda di poco conto. In un flusso di informazioni continuo, l’istante in cui si decide di inserirsi può fare la differenza tra l’essere visti e l’essere ignorati. Sostanza pura, dunque. Per questo, la scelta dell’orario di pubblicazione di un post rientra di pieno diritto negli elementi della strategia di social media marketing. Vediamo come.
Social media: a che ora pubblicare?
Iniziamo sfatando un mito. Se googliamo la frase “quando pubblicare sui social media”, ci imbatteremo in diverse guide che indicano l’orario presumibilmente migliore per postare ovunque. In realtà, la questione non è così semplice. Poteva esserlo forse vent’anni fa, quando i social media erano ancora in una fase embrionale, ma oggi non esiste un orario ideale per tutti. Non ci sono quindi regole universalmente valide, ma ciò non significa che regni il caos. A regolare le piattaforme social ci sono algoritmi che le differenziano l’una dall’altra, ed è assodato che ciascun profilo/pagina spicchi nella propria singolarità. Alla luce di questo fissiamo il primo punto: non esistono principi e precetti inderogabili, ma un metodo che ci permette di individuare di volta in volta l’orario più adatto.
Il metodo per sapere quando pubblicare sui social media
Conoscere l’algoritmo
Dicevamo che ogni social media è governato da un proprio algoritmo che possiamo rappresentare sinteticamente come una sequenza di operazioni matematiche che classificano i contenuti e ne orientano la diffusione. Quando pubblichiamo un post, è come se l’algoritmo gli assegnasse una sorta di punteggio: più è alto, più quel contenuto sarà diffuso e raggiungerà platee più ampie. I criteri di classificazione dei post sono diversi e disparati, ma uno di questi – e tra i più importanti – è la capacità di quel contenuto di coinvolgere gli utenti. Dunque, stabilire quando sia meglio pubblicare sui social media significa capire quale sia il momento in cui, statisticamente, possiamo pensare di ottenere il maggior numero di interazioni nel minor tempo possibile.
Favorire le interazioni
Con “interazioni” si intendono i ben noti like, commenti e visualizzazioni, ma non solo. La maturità degli algoritmi permette oggi alle piattaforme di valutare anche il tempo medio di permanenza di un contenuto sullo schermo dell’utente. Ad esempio, se si tratta di un testo, l’algoritmo calcolerà il tempo medio di lettura in base al numero di parole; da qui, potrà stabilire di volta in volta se l’utente lo ha letto tutto oppure no. È sulla base di questo che continuerà ad aggiornare quella sorta di punteggio di gradimento del post, sancendo la portata della sua successiva diffusione. Riuscire a capitalizzare interazioni nei primi minuti di vita del contenuto significa suggerire all’algoritmo che conviene promuoverlo facendolo vedere ad altri utenti. E le chances di ottenere reazioni da parte degli utenti sono maggiori se li andiamo a cercare quando sono proprio lì, nel momento e nella condizione perfetti per fruire di quel post.
Quando pubblicare sui social media, riferimenti generali
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Studiare i volumi di traffico delle piattaforme
Ogni piattaforma social pubblica periodicamente report in cui sono indicate anche le abitudini dei suoi utenti. Questi dati sull’affollamento ci offrono un quadro generale di sicuro interesse perché fissa i trend entro i quali cominciare a muovere le prime valutazioni. Successivamente, occorre intersecare questo panorama complessivo con le particolarità della propria platea di utenti. Gli insights della pagina ci consentono di verificare non solo l’orario, ma anche il giorno della settimana in cui i follower sono più connessi e le peculiarità del target specifico al quale ci si rivolge. Per sfruttare l’orario di affollamento, è bene pubblicare con circa 20 minuti di anticipo rispetto al picco di traffico segnalato. In questo modo si potrà intercettare la fase di crescita e non quando il pubblico è sì il più vasto possibile, ma comincia a calare.
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Valutare l’obiettivo e la tipologia di contenuto
Per sapere quando pubblicare sui social media, bisogna anche considerare l’obiettivo che si vuole raggiungere e la tipologia di post che si desidera diffondere. In particolare, è utile focalizzare il ciclo di vita che vorremmo avesse. Se il nostro obiettivo è che quel contenuto generi una discussione, dobbiamo dargli il tempo di farlo e verosimilmente avrà bisogno di ore. Sarà quindi più strategico pubblicarlo nella prima parte della giornata: daremo modo così agli utenti di leggere il post e i commenti al seguito, con agio per unirsi al dibattito.
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Prevedere il comportamento degli utenti
Un’altra regola d’oro è: conosci i tuoi follower. Come anticipavamo, ogni pagina è a sé stante; esistono però alcuni comportamenti comuni a tutti i pubblici. Può sembrare scontato, ma bisogna ricordarsi sempre che l’utente è una persona reale, con abitudini e bisogni spesso prevedibili. Si sa, ad esempio, che appena sveglie le persone sono più reattive e propense a informarsi: per questo, se vogliamo condividere una news è preferibile farlo di mattina. La sera, invece, la maggior parte degli utenti sente il bisogno di rilasciare lo stress accumulato durante il giorno: via libera, dunque, a contenuti meno impegnativi per rilassarsi o intrattenersi.
Quando pubblicare sulle diverse piattaforme
Entrando nel merito dell’operatività, sebbene – lo ripetiamo – non esistano regole fisse, ci sono alcuni indicatori di tendenza sufficientemente radicati da poter rappresentare dei punti di riferimento per capire quando pubblicare sui social media. Per quanto riguarda i giorni della settimana, durante il weekend certamente si registra uno scarso affollamento su tutte le piattaforme. Utile notare che per i social media il weekend ha inizio intorno alle 18.00 del venerdì e termina più o meno alla stessa ora della domenica, quando gli utenti tornano a casa e allo smartphone. Evitate quindi di relegare i vostri sforzi di produzione di contenuti a questo più unico che raro periodo di detox collettivo. Guardando agli orari, la fascia tra le 15.00 e le 18.00 è quasi sempre debole perché interessata dalle attività più varie extra social per tutte le fasce di popolazione. La pausa pranzo e la fascia preserale (19.00-21.00), in compenso, sono tra i momenti di maggiore attività.
Tra le piattaforme, Facebook è quella con il target più eterogeneo, sebbene con una preponderanza di over 40. Essendo frequentata anche in fasce di età più avanzate, offre un ventaglio più largo di orari utili alla pubblicazione. Per questo, è fondamentale inquadrare il proprio target e lavorare con i dati del proprio profilo. Attraverso lo strumento di analytics Insights to Go, Facebook mette a disposizione dati quantitativi e qualitativi sui comportamenti degli utenti nel mondo. Il titolare di un’azienda può intrecciare questi valori con quelli risultanti dalla propria pagina, per affinare la strategia di marketing. Per qualunque pagina aziendale con più di 30 follower, infatti, è possibile visualizzare le statistiche generali e quelle relative ai singoli post.
Esattamente come nel caso di Facebook, per riuscire ad avere una panoramica completa sui migliori orari per pubblicare, si consiglia di confrontare i dati della piattaforma con quelli relativi al proprio profilo. In questo caso, le statistiche sono disponibili soltanto per i profili professionali, ma la conversione è semplice: il passaggio a un account creator (per individui) o business (per aziende) si realizza gratuitamente dalle Impostazioni. Se su Instagram pensate di andare in diretta con un video nelle story, scegliete il tardo pomeriggio tra le 18.30 e le 20.00 circa. Intercetterete il ritorno da lavoro quando, con più probabilità, gli utenti sono in condizione di seguire il vostro appuntamento.
L’algoritmo di Twitter funziona secondo una logica diversa rispetto ad altri social media: non registra cioè il momento in cui sono maggiormente connessi i follower, ma quello in cui si sta sviluppando una tendenza. L’esempio classico è la fascia oraria in cui va in onda un evento, come una partita di calcio: il pubblico può risultare attivo anche nella seconda parte della serata, durante eventuali rigori o altri passaggi decisivi per l’esito del match. Si tenga conto che su Twitter il target non sono solo i follower del nostro canale, ma tutti coloro che stanno seguendo il trend che cerchiamo di cavalcare. Per questo motivo, l’orario ideale di pubblicazione su questa piattaforma è sostituito da una logica real-time.
La particolarità di LinkedIn è che è una piattaforma che si rivolge esclusivamente a un pubblico adulto, dettaglio fondamentale per capire quando pubblicare un contenuto. Su LinkedIn, infatti, gli orari ideali per la condivisione risultano essere:
- La prima mattina (8.00-9.00), quando gli utenti sono più interessati all’informazione quotidiana;
- La pausa pranzo, quando gli utenti hanno tempo di “scrollare” le pagine social in cerca di notizie o annunci lavorativi.
L’interesse delle persone va scemando man mano che ci si avvicina al termine della settimana e della giornata lavorativa. Sono da evitare dunque i weekend e la fascia serale.
TikTok
Il target principale di TikTok è notoriamente la Generazione Z. Se l’obiettivo è intercettare l’interesse di questa categoria, bisogna considerare che si tratta di ragazzi che la mattina vanno a lezione e a seguire potrebbero essere impegnati in attività extrascolastiche. È perciò preferibile pubblicare contenuti a conclusione di tali attività, tra le 18.00 e le 21.30. Diversa è invece la strategia se il target di interesse sono gli adulti: in questo caso, la piattaforma può valere come alternativa all’intrattenimento televisivo e può essere efficace pubblicare nella fascia serale.
Twitch
Twitch ha un pubblico analogo a quello di TikTok e anch’esso fonda il proprio successo sui contenuti video; pertanto, in termini generali vale la stessa logica descritta sopra. A differenza di TikTok, però, la piattaforma viola propone quasi esclusivamente video in diretta. Sono dunque da evitare non soltanto il momento della scuola e delle attività a seguire, ma anche la tarda serata, quando i più giovani vanno a dormire. Si segnala comunque che anche qui esiste una fetta di pubblico che guarda Twitch nel dopo cena, in sostituzione della televisione.
YouTube
YouTube ha un pubblico piuttosto vario e, rispetto a piattaforme come TikTok o Twitch, presenta regole tutte sue anche per quanto riguarda il migliore orario di pubblicazione. Molti youtuber scelgono la pausa pranzo per la condivisione dei loro contenuti, perché questo permette alla piattaforma di indicizzarli per la sera. È allora, infatti, che la maggior parte degli utenti del sito guarda i video, e l’indicizzazione aiuta a metterli in risalto.
Conclusioni
Imparare a scoprire quando pubblicare sui social media è fondamentale affinché lo sforzo creativo e produttivo non risultino vani. Non è l’unico elemento per il successo di un post; soprattutto su alcune piattaforme, ad esempio, un aiuto prezioso alla visibilità può arrivare dall’advertising. La scelta del momento di pubblicazione e il posizionamento dell’advertising sono comunque parte di una strategia complessiva: per elaborarne una efficace per il tuo brand, è utile rivolgersi a esperti del settore, come quelli che puoi trovare in DeRev. Un’opzione molto proficua anche per il monitoraggio e l’aggiornamento costante: gli utenti dei social media non sono una variabile statica che, una volta compresa, resta immutabile. Al contrario, gusti e abitudini si modificano costantemente e ogni aspetto della strategia di comunicazione digitale va tarato periodicamente.