La 47esima edizione del Giffoni Film Festival si apre con la presentazione di Giffoni Big Data, il report nato dalla collaborazione tra DeRev e Giffoni Innovation Hub, creative agency che progetta e implementa strategie, format e eventi nel mondo dell’innovazione per i giovani.
È l’identikit dei nativi digitali, che snobbano il posto fisso, vogliono diventare imprenditori, e identificano le risorse indispensabili per allenare la creatività più negli spazi disponibili che nei tutor. L’indagine – che ha coinvolto circa 2.000 ragazzi divisi in fasce di età dai 10 ai 22 anni – genera così un ritratto sui teenager e i millennial italiani, attori primi e privilegiati dei processi di innovazione sociale, fornendo spunti di riflessione strategica e operativa sulla loro sensibilità e sul loro approccio costruttivo.
Con il primo report sui Big Data, Giffoni Hub si pone come osservatorio sulle tendenze, i gusti e i comportamenti dei giovani italiani: una piattaforma in grado di misurare costantemente le abitudini di consumo e produzione digitale e culturale dei teenager e dei millennial italiani, che in qualità di trend-setter e di early adopters dettano le tendenze e influenzano le dinamiche di acquisto delle famiglie.
Emerge il profilo di una generazione decisamente intraprendente: ambisce al lavoro dipendente e senza grosse responsabilità solo l’8,27% degli intervistati, contro il 52% che spera di affermarsi nella libera professione per gestire il lavoro secondo scelte e tempi autonomi. Risultano pragmatici senza però rinunciare ai sentimenti: per inseguire un sogno non sono disposti a fare rinunce sul piano dei rapporti personali (4181 punti) e degli affetti familiari (3426 punti) ma non temono di sacrificare tempo libero (7107 punti) e soldi (5826 punti).
Riconoscono alle tecnologie un ruolo fondamentale o importante (58%) per ottenere i propri obiettivi, e ritengono di avere competenze altamente competitive verso l’uso degli strumenti tech (oltre il 90%). Anche sul piano dei social network e delle app utilizzate crollano diversi stereotipi: le preferenze d’uso nei principali canali social e app individuano nei sistemi di messaggistica diretta il mezzo essenziale per la comunicazione interpersonale con Whatsapp (8181 punti) a surclassare colossi come Facebook (5040 punti), Instagram (5660 punti) e Twitter (1852 punti), mentre se la cava decisamente meglio Youtube (7225).
Solo una ristretta cerchia è molto attiva (3,75%), ossia pubblica contenuti tutti i giorni e più volte al giorno, mentre oltre il 46% si dichiara semplice spettatore di quel che postano gli altri, presenza che emerge attraverso like, reazioni e condivisioni dei post (5920 punti) piuttosto che pubblicando video. Dato che scalfisce la grande rilevanza attribuita al linguaggio audiovisivo tra i giovani: sono foto e video a uscire vincitori, i ragazzi li preferiscono di gran lunga (7122 punti) agli status di solo testo (3998 punti).
Scarica e leggi il report completo cliccando qui.