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Post-Covid: mondo del lavoro, nuove specializzazioni e trend per le aziende dopo l’emergenza

  • 1 Giugno 2020
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Come cambierà il mondo del lavoro, le nuove specializzazioni, le scelte aziendali e le dinamiche di consumo dopo il Coronavirus? Durante l’emergenza abbiamo visto le nostre vite modificarsi e stravolgersi come mai avremmo immaginato. Ora è il momento di ripartire e guardare avanti: ci aspettano sfide molto impegnative da affrontare, ma soprattutto cambiamenti costruttivi destinati ad incidere profondamente sulla società.

Siamo di fronte a un momento storico decisivo, e in questo fermento si stanno delineando le specializzazioni professionali che risulteranno cruciali e maggiormente richieste nei vari settori. Analizziamo, dunque, i diversi ambiti per capire come evolveranno nel prossimo futuro.

Dinamiche e scelte di consumo

La pandemia ha provocato un cambiamento irreversibile nelle nostre esperienze di consumatori, lavoratori, cittadini e i nostri comportamenti sono cambiati di conseguenza. Oltre al danno economico subito durante i mesi di lockdown – in Italia si stima intorno al 20-30% – quando l’emergenza finirà le aziende dovranno necessariamente considerare l’impatto dei cambiamenti nei consumi per riprogettare, comunicare e realizzare i nuovi prodotti e le esperienze da offrire al pubblico.

In questo momento, ad esempio, i brand possono cogliere l’occasione per accelerare il passaggio alle tecnologie digitali, espandere la loro offerta e creare nuove linee di prodotto: i consumatori sono pronti, e in alcuni casi addirittura attendono questi cambiamenti che, una volta introdotti, saranno un’ulteriore motivazione a restare fedeli al marchio oppure per sceglierlo in mezzo a molti altri.

Abbiamo già davanti agli occhi tanti esempi di business che si sono reinventati seguendo e ascoltando le esigenze delle persone in questo particolare periodo: basti pensare ai numerosi artigiani o retailer che hanno attivato un e-commerce o ai ristoratori che si sono prontamente organizzati per l’asporto e le consegne a domicilio, ma ci sono anche cambiamenti più importanti che investiranno altri settori.

L’adattabilità sarà la carta vincente per un business che, a prescindere dal mercato di riferimento, dovrà continuare ad evolversi ancora più velocemente di prima, e questo si trasforma nell’esigenza di progettare in modo del tutto innovativo la produzione e la distribuzione sul mercato, seguendo procedure snelle e sempre in grado di essere ricalibrate.

Modificare l’offerta dei prodotti o servizi, però, comporterà anche un necessario rinnovamento della propria strategia digitale al fine di intercettare nuove opportunità di posizionamento sul mercato e diversi cluster di consumatori. Abbiamo già visto, ad esempio, che sarà di vitale importanza attivare strumenti per il monitoraggio e l’analisi per gestire le conversazioni online e tenere sotto controllo la brand reputation.

Imprese, startup e nuovi settori in cui investire

La crisi causata dalla pandemia ha evidenziato il bisogno di accelerare l’adozione di metodologie di lavoro agile. Diventare un’impresa smart da qui in avanti significherà sempre più modificare profondamente il modus operandi tradizionale in diversi modi:

  • Occorre passare da un paradigma di controllo e decision making di tipo top-down a un rafforzamento dell’intero team, che dovrà muoversi in base a obiettivi condivisi, guidato dall’analisi dei dati e sostenuto dalle innovazioni tecnologiche.
  • È importante creare organizzazioni modulari che possano attivarsi su diversi fronti secondo la necessità del momento, superando i sistemi di management rigidi e iperstrutturati. Ora più che mai la supply chain deve essere rapida, in grado di fornire risposte pronte al mercato, soprattutto nei settori maggiormente messi alla prova dal Coronavirus.
  • Vanno senza dubbio ripensate le modalità di lavoro e il rapporto con dipendenti e collaboratori, che in molti casi preferiranno sempre più lo smartworking alla presenza costante in ufficio. Sarà inoltre cruciale sviluppare un rapporto uomo-macchina sempre più efficiente per migliorare la supply chain e, nell’immediato, per proteggere le persone da possibili contagi.
  • Per poter sostenere la produzione e aumentare i margini di crescita da qui a un prossimo futuro, le aziende dovranno investire sempre di più nello sviluppo IT e nelle nuove tecnologie. In questo senso, le startup potranno essere di grande supporto all’industria tradizionale, proponendo soluzioni agili e già testate.
  • I reparti ricerca e sviluppo potranno essere efficacemente supportati da team esterni di esperti che saranno in grado di studiare soluzioni tecnologiche su misura e implementarle in tempi rapidi. In questo modo si creeranno ecosistemi sempre più ramificati che porteranno benefici diffusi e, di fronte a nuove sfide, potranno muoversi in maniera più pronta rispetto alle organizzazioni tradizionali.

 

Mondo del lavoro e nuove specializzazioni

Appare chiaro, dunque, che anche il mercato del lavoro subirà dei profondi cambiamenti in questo frangente e sarà necessario farsi trovare pronti e competenti per affrontare le nuove sfide. Una volta passata l’emergenza, che in questo momento costringe CEO e manager di azienda a concentrarsi sulla risoluzione di problematiche urgenti e immediate, sarà tempo di dedicarsi alla costruzione di strategie a lungo termine che renderanno le imprese più agili e faranno tesoro delle lezioni apprese durante la crisi.

Per ricominciare a crescere sarà cruciale una buona progettazione su diversi piani:

  • a livello tecnico, per quanto riguarda catene di produzione e distribuzione;
  • a livello amministrativo, per gestire al meglio flussi di cassa e possibili crisi di liquidità;
  • a livello di design di prodotti e servizi studiati per rispondere alle esigenze di un pubblico in continuo mutamento.

Dunque, chi cerca un lavoro, vuole cambiare azienda, scegliere un percorso di studi o specializzarsi in un nuovo ambito, ha la grande opportunità di poter prevedere i trend del futuro. Ma non c’è da aspettare, è tempo di mettersi al lavoro subito, dato che questo futuro sta già arrivando. I professionisti e le specializzazioni più richieste, dunque, saranno quelli legati agli ambiti più strategici:

  • Lo studio del mercato e l’attenta osservazione dell’evoluzione dei consumi sarà una competenza chiave: ricercatori, data scientist e analyst assumeranno sempre maggiore importanza all’interno delle aziende.
  • Product designer e experience designer avranno, invece, il compito di tradurre l’osservazione del mercato in prodotti e servizi adatti al pubblico, facilmente fruibili e di valore.
  • Sul fronte dell’IT, come già anticipato sopra, il tema centrale sarà quello della riorganizzazione dei processi produttivi, ma anche della gestione del lavoro e delle diverse unità operative e di management che, sempre più spesso, opereranno da remoto e saranno dislocate in regioni anche molto lontane tra loro.
  • Infine, i nuovi ambiti di specializzazione, che l’emergenza sanitaria ha reso ancora più urgenti e necessari, come il mondo dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata, il fintech, l’e-health e tutti gli altri ambiti che consentiranno sempre più di gestire acquisti, transazioni, salute e benessere da remoto.

In generale, tutta la forza lavoro attualmente impiegata in vari campi, sarà chiamata ad affrontare profondi cambiamenti per questo le soft skills maggiormente richieste a tutti, professionisti e dipendenti, a diversi livelli, saranno adattabilità, flessibilità, ma anche specializzazione e verticalizzazione delle competenze: solo in questo modo si riusciranno a creare team di lavoro in grado di riorganizzarsi prontamente per rispondere alle mutazioni del mercato.


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