In campagna elettorale ciascun candidato si presenta scegliendo, più o meno strategicamente, una serie di temi di cui parlare. Questo ventaglio di argomenti rappresenta una sintesi del posizionamento. Ne indica non soltanto le intenzioni, ma anche valori e sensibilità che porterà nell’Istituzione per la quale si presenta. Alcuni temi si configurano come veri e propri cavalli di battaglia, altri nascono per reazione alla cronaca e alle tendenze. Nel primo caso rientra Salvini con l’immigrazione, nel secondo la pandemia che ha costretto tutti a schierarsi. L’intero insieme delle opinioni espresse da un candidato, quanto parla spesso di cosa, danno la misura di chi è. Inoltre, ci dice che indirizzo darà al governo, sia esso cittadino, regionale o nazionale. Ma quanto spesso i candidati riescono a centrare i veri interessi dei cittadini? Abbiamo voluto scoprirlo con Wired Italia dando vita alla prima indagine realizzata su cinque città italiane prossime alle Amministrative.
Gli obiettivi dell’analisi
L’analisi è partita da un quesito di ricerca: verso quali temi i cittadini sono più sensibili? Comparando gli interessi emersi dal dibattito spontaneo e i temi portati dai candidati in campagna elettorale, si vaglia la corrispondenza. Lo studio, così come chiesto dalla testata guidata da Federico Ferrazza, ha preso in considerazione le elezioni Amministrative alle porte. Lo studio si è concentrato sulle 5 maggiori città che andranno al voto i prossimi 3 e 4 ottobre: Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. Partendo dall’individuazione degli argomenti capaci di sollecitare l’interesse e generare le reazioni degli cittadini delle singole comunità, è stato possibile valutare quanto i candidati stessero effettivamente parlando di questi argomenti in campagna elettorale.
Come è stata condotta l’analisi
Lo studio, condotto dagli analisti di DeRev guidati dal digital strategist Claudio Calveri, ha preso in considerazione i 300 articoli che hanno prodotto più interazioni sui social (Facebook e Twitter). Si tratta di contenuti pubblicati su media mainstream e indipendenti dal 1 aprile al 13 luglio 2021. Gli articoli stampa che hanno generato più engagement sono stati suddivisi in cluster. Ciascuna macro area ha permesso di isolare temi chiave che hanno determinato un quadro di argomenti ai quali la cittadinanza si è mostrata maggiormente sensibile. Le notizie sono state attribuite ai diversi cluster attraverso una valutazione qualitativa per isolare il focus principale. Considerato che è il titolo, più che il contenuto ad attirare maggiormente l’attenzione sui social media, è stato soprattutto questo elemento a determinare lo smistamento tematico delle notizie.
Di cosa si dovrebbe parlare in campagna elettorale, città per città
Roma
Lavoro, cultura, ma anche politica e sicurezza. Sono questi i temi che interessano i cittadini della Capitale, meno attratti da notizie e dibattiti su turismo, trasporti e stile di vita. I post che riguardano notizie sul lavoro incassano il maggior numero di interazioni (490.185), seguiti dalle news su cultura (383.017 interazioni) e covid (352.667). Fanalino di coda per trasporti (42.002 interazioni) e lifestyle (carovita e costi, con 5.084 interazioni). Nel mezzo, il dibattito su notizie riguardanti il decoro, animali e spazi civici. Secondo quanto fa notare Wired, è il leader di Azione, Carlo Calenda, ad aver centrato il secondo tema in campagna elettorale (cultura) con la proposta di riforma dell’offerta mussale. L’interesse per la politica, invece, potrebbe essere stato innescato dalle primarie del Partito democratico. La campagna elettorale si è poi concentrata sulla gestione dei rifiuti e delle aziende partecipate. Sono entrambi temi fuori dal radar del sentimento cittadino.
Milano
La pancia e la testa dei milanesi non si accende a parlare di ambiente. L’analisi realizzata per Wired ha evidenziato una sorprendente conclusione per il capoluogo lombardo. Secondo lo studio, lo spirito ambrosiano resta ancorato all’amore per la cultura che è il tema più dibattuto. Si registra, infatti, una sensibilità particolarmente spiccata al settore, soprattutto se declinato in servizi per la cittadinanza, come iniziative, progetti, luoghi (383.017 interazioni social). Si tratta del valore più alto se non si considera lo strapotere dell’argomento covid che ha, comunque, ogni primato assoluto. Subito a seguire, con 352.677 interazioni, il tema decoro urbano, definito dalle indicazioni metodologiche della ricerca come il rispetto delle regole e della convivenza civile. Più tiepido l’interesse per i traporti (145.687) e decisamente inferiore per animali (49.640) e turismo (30.989).
Napoli
Non togliete ai napoletani il proprio senso di attaccamento e riconoscimento nell’identità territoriale. Secondo l’analisi, non prendere sul serio l’orgoglio partenopeo e non farsene portavoce potrebbe costare caro in campagna elettorale. “Con 445.919 interazioni, Napoli ha mostrato una grande attenzione a questo tipo di contenuti – ha spiegato Claudio Calveri -. Non è una novità, ma resta sorprendente che l’identità superi alcuni temi molto concreti e con ricadute immediate sulla vita del cittadino”. A seguire arrivano la cultura (324.024 interazioni) e lo sport (275.570). Significativo lo scarso interesse per la sicurezza: “è un dato gemello a quello rilevato a Milano in tema di ambiente – ha precisato Calveri -. Mostra una sorta di assuefazione al tema, come si trattasse di una piaga alla quale una comunità ha finito per rassegnarsi”. Il fanalino di coda tocca agli animali e al lifestyle (appena 13.830 interazioni nel periodo considerato).
Torino
Anche a Torino le notizie che sui social network generano maggiori interazioni sono quelle che parlano di identità. Si tratta di contenuti legati all’orgoglio di appartenenza territoriale, forse retaggio della storia di prima Capitale d’Italia. Al secondo posto si trova l’inclusione, ovvero quella categoria nella quale rientrano le notizie legate ai diritti civili e all’equilibrio sociale. Terzo gradino del podio per il lavoro, ovvero per gli articoli dedicati a impresa, lavoratori e rilancio economico. Molto meno sentite le questioni legate al lifestyle (carovita), al turismo e all’ambiente. Ne deriva un quadro che dà indicazioni chiare ai candidati: ampio dibattito sul lavoro per tralasciare temi come la salute, l’ambiente o il turismo. Fino ad oggi, la campagna elettorale ha effettivamente raccolto interventi su imprese e occupazione. Ma ha incluso anche proposte su verde e sicurezza che, stando alla nostra analisi, non sono tra le priorità dei cittadini.
Bologna
Lavoro (147.083 interazioni), cultura (129.096) e politica (103.818). Il modo migliore di parlare ai cittadini di Bologna in campagna elettorale è ricordarsi delle sue radici, facendo leva sui grandi temi che fondano il patrimonio di comunità. Ai candidati sindaco, dunque, spetta la sfida di parlare al futuro senza mai dimenticare la tradizione. Del tutto archiviabili, invece, i temi dell’identità (così cari a Napoli e a Torino) e del lifestyle, addirittura a zero potenziale di ingaggio della cittadinanza. Tra tutte le grandi città al voto, la campagna elettorale nel capoluogo dell’Emilia-Romagna dovrebbe favorire con maggior precisione l’incontro tra i temi portati dai candidati e i reali interessi degli elettori. Intanto tra i pretendenti a Palazzo D’Accursio ci sono due esponenti dell’ala sinistra e una doppia presenza (derivante da scissione) di ex M5S: le carte sul tavolo della passione cittadina per la politica erano già state date a dovere.
DeRev Lab e media
L’analisi che abbiamo raccontato è stata realizzata per Wired nell’ambito delle partnership che DeRev attiva con i media. Il nostro Lab è un osservatorio sempre vigile su tutto quello che succede online e supporta testate tradizionali e native digitali per l’elaborazione di dati e interpretazioni qualificate.
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