La distribuzione dei contenuti web creati per il proprio sito è importante tanto quanto la produzione stessa. Abbiamo già avuto modo di approfondire che cosa intende per content marketing e che ruolo riveste in una strategia di comunicazione. Successivamente, entrando nel merito dell’operatività, abbiamo ripercorso le modalità di ottimizzazione SEO dei contenuti e affrontato le tecniche di organizzazione attraverso il piano editoriale. Dopo le fasi di produzione e pianificazione, dunque, il content marketing si completa con un’attività di diffusione dei contenuti che si basa, anch’essa, su tecniche e strumenti precisi che ne garantiscono l’efficacia. Ciò significa che la distribuzione dei contenuti non è un’azione aggiuntiva rispetto al content marketing, bensì una fase operativa essenziale per non depotenziare lo sforzo riversato nelle fasi precedenti.
1. Distribuzione contenuti con Google Search Console
Google Search Console è il primo tool da considerare per la distribuzione dei propri contenuti web. Si tratta di una piattaforma gratuita che consente ai gestori di siti web di verificare come Google vede le loro pagine. Aggiungendo il proprio sito alla piattaforma, è possibile visualizzare dati statistici come i click totali provenienti da Google, i click per parola chiave, e altro. Search Console segnala inoltre eventuali errori di visualizzazione o scansione che incidono sul posizionamento del sito web.
Gestione della sitemap
Il rapporto sitemap è una delle funzioni più importanti di Search Console per verificare l’efficacia della distribuzione dei contenuti web. La sitemap è un file contenente un elenco gerarchico degli URL di un sito; serve al crawler di Google per effettuare più facilmente la scansione delle pagine. Infatti, proprio come se guardasse una mappa, nella sitemap il motore di ricerca visualizza l’intera struttura del sito e il grado di importanza di ogni contenuto. Creare una sitemap per Google non garantisce di per sé l’indicizzazione delle pagine, ma è un aiuto prezioso. Con lo strumento “rapporto sitemap” di Search Console si invia a Google la propria sitemap e i suoi aggiornamenti. Qui, inoltre, sono indicati l’ultima data in cui il motore di ricerca ha elaborato la “mappa”, il numero di URL contenuti ed eventuali errori.
Analisi degli errori
Talvolta il gestore di un sito web non si accorge di errori nell’ottimizzazione finché non vede il rapporto sitemap. Problematiche comuni possono riguardare la scrittura o il formato della sitemap, oppure URL non accessibili, non consentiti o non validi. Esiste anche un limite al numero di URL di una sitemap, vale a dire massimo 50.000; per questo, per siti di grandi dimensioni è consigliabile dividere la sitemap. Grazie al rapporto, è possibile non soltanto verificare errori, ma anche correggerli: per ogni errore visualizzato, infatti, Search Console indica anche come risolverlo.
2. Distribuzione contenuti con il feed RSS
Un servizio per amplificare la distribuzione dei contenuti web pubblicati sul proprio blog è il feed RSS. Per la precisione, RSS è un formato per la pubblicazione di contenuti che vengono aggiornati di frequente (come le uscite di un blog). Quando si crea un contenuto con WordPress, il relativo feed RSS si genera automaticamente con la pubblicazione e può essere intercettato sul web. Tramite siti aggregatori (come Feedly), gli utenti seguono i feed di loro interesse per essere avvisati di ogni aggiornamento; nel caso di un blog, a ogni nuovo articolo. L’iscrizione al feed RSS di un blog può avvenire anche direttamente dal sito, cliccando sull’icona apposita e seguendo le istruzioni per aggiungerlo all’aggregatore.
3. Distribuzione contenuti con Google News
Google News è la sezione di Google che fornisce una “copertura giornalistica completa e aggiornata ottenuta combinando fonti di notizie in tutto il mondo”. Gli articoli raccolti da Google News sono visualizzabili nell’intestazione “Notizie” del motore di ricerca e possono comparire in un box sopra i risultati organici. L’inserimento di un sito web in Google News non è automatico, ma bisogna presentare una formale domanda all’azienda del motore di ricerca, che ha discrezionalità nell’accettarla o meno. Riuscire a farsi includere in questo canale può dunque tradursi in un buon aumento di visibilità e traffico per il proprio blog. La distribuzione di contenuti web tramite Google News può avvenire in due modi: facendo domanda a Google per essere registrati come editori, oppure ottimizzando gli articoli perché la piattaforma li selezioni automaticamente.
Caricamento dal Centro Editori
È possibile inviare un contenuto a Google News caricandolo col proprio account di Google Search Console dalla pagina Centro Editori. Le due proprietà di Google, infatti, dialogano, e in fase di pubblicazione dell’articolo sarà richiesta la verifica dell’URL del sito tramite Search Console. Oltre alle informazioni di base sul blog, nel caricamento del contenuto vanno inserite una breve descrizione e le caratteristiche grafiche e selezionata una categoria. Una volta cliccato sul tasto “Pubblica”, l’articolo è sottoposto a revisione da parte del team di Google e andrà online soltanto dopo la sua approvazione.
Ottimizzazione per Google News
Come si diceva, gli articoli di Google News possono comparire in due luoghi. Il posizionamento all’interno della ricerca organica è calcolato tramite il normale algoritmo di Google; quello nella sezione “Notizie”, invece, dipende da un algoritmo apposito di News. L’ottimizzazione del blog per la distribuzione dei contenuti web con questo strumento, dunque, dovrà rispettare requisiti specifici. In particolare, è consigliabile creare una sitemap apposta per Google News, secondo le linee guida fornite dal sito, che includono alcuni elementi aggiuntivi rispetto a una normale sitemap. Per poter essere indicizzati dal crawler della piattaforma, inoltre, gli articoli devono essere in formato HTML. Dal punto di vista contenutistico, Google News favorisce articoli di attualità e originali (dunque non duplicati da altri siti web senza che venga dichiarato). Sono privilegiati inoltre gli autori autorevoli, vale a dire che presentano già pubblicazioni su News, e che condividono contenuti di frequente.
4. Distribuzione contenuti tramite Profilo dell’attività di Google
Conosciuto fino a novembre 2021 come Google My Business, il Profilo dell’attività è uno strumento di Google con cui i professionisti possono potenziare e gestire la propria presenza online. Tale servizio garantisce che, cercando il nome dell’attività, gli utenti visualizzino un box in evidenza con tutte le informazioni essenziali a riguardo. La creazione di un box Profilo dell’attività prevede anche la possibilità di associarvi dei post; una funzionalità che permette di porre contenuti in evidenza nella ricerca Google e su Google Maps. È così che il Profilo dell’attività diventa anche un utile mezzo per la distribuzione dei contenuti sul web.
Aggiungere post alla scheda Profilo dell’attività
Il Profilo dell’attività di Google consente di caricare contenuti in modo semplice e veloce, dalla sezione “Post” dello strumento. Il contenuto deve includere un’immagine, un testo di massimo 300 parole e un pulsante associato a una call to action (come “Maggiori informazioni”, “Acquista”, “Prenota”). Considerato il formato ridotto, i post sono ideali per il rimando agli articoli del blog, di cui conterranno solamente il titolo, una breve descrizione e il link. L’autore del contenuto può anche verificare il numero di utenti che hanno visualizzato o cliccato sul post, avendo quindi riscontro del proprio lavoro e potendo trarne conclusioni utili per l’aggiustamento del piano editoriale.
5. Distribuzione contenuti attraverso la newsletter
La creazione di una newsletter consente di informare il pubblico di riferimento ogniqualvolta viene pubblicato un nuovo contenuto sul blog. L’email marketing sta diventando un trend sempre più rilevante per la distribuzione di contenuti. Nell’appuntamento fisso con la newsletter si costruisce un rapporto di familiarità e fiducia tra il creator e gli iscritti. Le newsletter, infatti, forniscono contenuti che gli utenti scelgono di ricevere; parlano cioè a un pubblico già interessato e dunque potenzialmente più reattivo. Questo si traduce in valore per il creator, perché quanto più la newsletter fornirà contenuti di qualità, tanto più l’utente sarà portato a visitare il sito. Esistono numerosi programmi per inviare e gestire newsletter in modo semplice; tra i più popolari, segnaliamo MailChimp, MailUp, HubSpot e Constant Contact. Tra le opzioni gratuite, TinyLetter.
6. Distribuzione contenuti tramite i social media
Gli account sulle piattaforme social rappresentano un altro canale estremamente efficace per la distribuzione di contenuti sul web. Si collocano a metà strada tra il media proprietario e il media a pagamento perché l’ampiezza della diffusione cambia a seconda che il contenuto condiviso sia sponsorizzato o meno, un dato che va certamente valutato in fase di programmazione. Ancora più importante è la considerazione riguardante il target di riferimento poiché ogni piattaforma social è frequentata da utenti di età, esigenze e interessi diversi. È importante che il calendario di pubblicazione sui social media sia definito insieme al calendario del blog, valutando per ogni contenuto su quali piattaforme condividerlo e come. In tal modo, si garantisce un criterio di coerenza e costanza anche per la distribuzione via social.
Gestire una strategia di distribuzione contenuti
Il content marketing è una branca del marketing che presenta a sua volta diversi step progettuali e produttivi. In questo e nei precedenti articoli, abbiamo ripercorso queste fasi, evidenziando la necessità di una strategia per riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati. È vero, infatti, che la distribuzione dei contenuti sul web rappresenta la fase conclusiva del content marketing, ma è si tratta anche di un’attività continuativa, che richiede particolare cura per massimizzare i risultati. Per comprendere al meglio i tool e utilizzarli in modo strategico è essenziale condurre un lavoro guidato dalle giuste conoscenze e competenze di esperti, come quelli che puoi trovare in DeRev.