Sentiamo parlare sempre più spesso di metaverso, ma esistono in realtà più tipi di metaverso. Il termine, al singolare, intende un mondo virtuale in cui ogni persona può entrare ed esplorare ambienti e attività sotto forma di avatar. La valenza della parola metaverso al singolare si esaurisce qui. Ad oggi, infatti, il mercato offre diversi tipi di metaverso, tanto nel merito delle caratteristiche tecniche, tanto in termini di pluralità di player e piattaforme. Non soltanto, infatti, abbiamo a monte la distinzione tra metaversi in 2D e immersivi, che già costringe a declinare questo nuovo mondo parallelo al plurale. Ma esistono anche versioni plurime, soprattutto di quelli accessibili via browser. Ogni metaverso attualmente esistente si distingue dagli altri per caratteristiche e funzionalità. Per questo, conoscerli è utile per gli utenti, che possono scegliere quale sia il migliore per loro, ma soprattutto è fondamentale per le aziende che potranno muoversi nell’uno o nell’altro a seconda dei propri obiettivi di business e di marketing.
Tipi di metaverso
Abbiamo già avuto modo di spiegare, nel primo capitolo della nostra guida al metaverso, quali siano le definizioni e le caratteristiche di questa nuova dimensione. Il passo successivo è quello di scoprire uno per uno i tipi di metaverso attualmente esistenti, in attesa che si realizzi – secondo una visione teoricamente condivisa anche da Mark Zuckerberg – un unico metaverso aperto e decentralizzato. In questo percorso di sviluppo, sono a lavoro moltissime aziende a livello globale, ma attualmente sono quattro i metaversi più noti in cui già possibile sperimentare la dimensione virtuale. Da un lato The Sandbox, Decentraland e Roblox, tutti fruibili via web in 2D, dall’altro Oculus, metaverso di tipo immersivo di casa Meta.
OCULUS META
Cos’è
Tra i tipi di metaverso esistenti, Oculus di Meta è il primo mondo virtuale immersivo a disposizione degli utenti. Accessibile tramite visore, che oggi è il modello Quest 2, questo metaverso si esplora attraverso l’app Horizon e le sue declinazioni Worlds, Venues e Workrooms. Si tratta tecnicamente di un universo virtuale centralizzato, sebbene l’app store interno consenta a qualsiasi sviluppatore di diffondere i propri progetti di realtà virtuale. In definitiva, l’intera offerta di Oculus è molto ampia, ma se parliamo di metaverso ci riferiamo esclusivamente a Horizon. L’azienda di Zuckerberg, che ha cambiato il proprio nome in ragione di questa visione sul futuro, sta lavorando per il metaverso che verrà, immaginandolo unico e teoricamente decentralizzato. A questo scopo, Meta starebbe anche sviluppando un supercomputer da record per alimentare il metaverso, in grado di raggiungere quintilioni di operazioni al secondo.
Come funziona
Oggi, accendendo un Oculus Quest, si possono già fare molte cose: visitare luoghi virtuali, giocare, ospitare riunioni di lavoro, incontrare altri utenti collegati da ogni parte del mondo. Già al primo accesso, semplice attraverso il login via Facebook, si ha la possibilità di scegliere la scenografa per la propria “home”: una sorta di base virtuale dalla quale si accede ai comandi principali e ai pannelli che mostrano le esperienze disponibili. Si va dalla tv, alle app e, tra queste, c’è ampia scelta: per l’allenamento, la meditazione, il gaming o i viaggi alla scoperta di luoghi lontani. Come detto, per avere davvero l’assaggio di metaverso, occorre scaricare una delle tre app dell’universo Horizon: Worlds, Venues e Worksrooms. In alternativa ci sono altre app per esperienze sociali come VRchat e RecRoom. In tutti i casi, avremo bisogno di un avatar che si sceglie e si personalizza gratuitamente all’interno di Oculus.
Cosa si può fare
Attualmente, il mondo virtuale di Horizon è frequentato da circa 300mila utenti da tutto il mondo: una soglia che è stata superata quando Zuckerberg ha annunciato l’intenzione di convergere gli sforzi aziendali sul metaverso. Queste persone usano Oculus principalmente per esplorare ambienti virtuali, partecipare a eventi live, incontrare altri utenti o lavorare con i colleghi. Come detto, ciascuna di queste attività è favorita dall’esistenza di tre applicazioni che rappresentano i pilastri di Horizon. Vediamole una per una.
Horizon Worlds
Rilasciata nel 2021 è un’app che consente di creare ambienti di realtà virtuale che gli utenti possono liberamente esplorare con i loro avatar. A partire dall’hub principale, noto anche come “plaza”, si possono imboccare portali per mondi generati dagli utenti attraverso un sistema di creazione integrato nell’app. Recentemente Meta ha fatto sapere che dal lancio di Horizon Worlds sono stati creati oltre 10.000 mondi e che il gruppo Facebook privato della community di creator annovera oltre 20.000 membri. In Horizon Worlds sono state denunciati i primi casi di “aggressioni” tra avatar, fenomeno che ha indotto Meta ad introdurre i così detti “confini personali”, vale a dire una distanza di sicurezza che impedisce a un avatar di avvicinarsi oltremisura ad un altro.
Horizon Venues
Musica, sport, entertainment: Horizon Venues è la porta di accesso agli eventi in VR. Che sia un concerto, una partita o uno spettacolo, questa app permette di assistere all’appuntamento virtuale esattamente come se fosse un evento reale. Con una particolarità tipica del metaverso: si accede da ovunque nel mondo, quindi nessun evento è troppo lontano. All’interno, le meccaniche di comportamento degli avatar e le logiche di interazione sono le stesse di Horizon World e ricalcano quelle che sconosciamo nella vita reale. Sebbene principalmente votato alla fruizione degli eventi, Horizon Venues offre anche occasioni di socialità: nella sua piazza si fanno spesso quattro chiacchiere con altri utenti prima di proiettarsi insieme a un evento o salutarsi per avviarsi poi a destinazioni diverse.
Horizon Worksrooms
Horizon Worksrooms è l’app dedicata agli appuntamenti di lavoro. Possiamo considerarla come una trasposizione in realtà virtuale della videochiamate, come quelle che si fanno via Zoom o via Skype. La differenza sta nel fatto che la riunione può avvenire in presenza degli avatar, pertanto la comunicazione è favorita anche dalla gestualità e dalle espressioni facciali replicate dai sensori del visore. Tuttavia, non tutti i partecipanti devono necessariamente intervenire attraverso l’esperienza immersiva: può accadere che alcuni siano presenti con il proprio avatar e chi preferisce una classica fruizione via web può connettersi allo spazio di lavoro esattamente come farebbe con una videocall. In questo caso, vedrebbe sul proprio schermo sia gli altri colleghi connessi in 2D, sia quelli in 3D all’interno della realtà virtuale. Nelle worksrooms è possibile mostrare presentazioni, scrivere su una lavagna condivisa ed esportare gli appunti presi durante la sessione virtuale.
Meta per le aziende
Ci sono sostanzialmente tre modi per sfruttare Oculus al suo attuale stadio di sviluppo. Il primo è quello di sviluppare un’app destinata allo store. Una scelta senza limiti, né nel numero né nel merito dell’esperienza che si intende creare, ma che deve passare dalle maglie autorizzative di Meta. I controlli sono approfonditi perché l’azienda vuole garantire alti standard di qualità e verosimiglianza. Inoltre, l’iter può essere piuttosto lungo. La seconda possibilità è sviluppare mantenendo il progetto VR presso i propri server, invitando gli utenti ad accedere tramite il browser interno a Oculus. La terza opzione è quella di creare eventi per Horizon Venues, oppure creare e vendere oggetti e servizi all’interno di Worlds (dove però Meta trattiene quasi il 50%). Tutto questo in attesa che venga rilasciato Horizon Worlds nel resto del mondo (attualmente è disponibile solo in USA e Canada), dove chiunque potrà creare il proprio mondo virtuale.
THE SANDBOX
Cos’è
Rilasciato nel 2020, The Sandbox deriva da un gioco omonimo creato nel 2012 da Pixowl. Il progetto del metaverso è nato in seguito all’acquisizione della società da parte della software house Animoca Brands. Costruito sulle tecnologie blockchain e NFT incoraggia gli utenti, oltre 2 milioni, a costruire mondi attraverso l’utilizzo della “sabbia digitale”. Si tratta quindi di un metaverso decentralizzato, che riconosce all’utente un ruolo di primo piano nella realizzazione di oggetti e giochi digitali. Si tratta anche di un metaverso finito perché ospita un numero limitato di terre: 166.464, di cui soltanto il 74% è a disposizione degli utenti. Il 10% dei terreni è in mano all’azienda e il restante 16% è accantonato come riserva da devolvere a partner o ai creator come ricompense.
Come funziona The Sandbox
The Sandbox fa parte dei tipi di metaverso in 2D, per i quali è sufficiente disporre di un computer e di un collegamento a Internet. Tuttavia, sebbene l’iscrizione sia aperta a tutti, è necessario avere un wallet per le criptovalute per accedere. The Sandbox consiglia di utilizzare piattaforme come Venly, Bitski o Metamask per la creazione del portafoglio, attraverso cui si autentica l’identità univoca del proprio avatar. All’interno di questo metaverso, le transazioni sono all’ordine del giorno per la compravendita di terreni o oggetti digitali, e avvengono attraverso il token nativo che si chiama Sand. Ciascun utente sceglie e può personalizzare il proprio avatar già in fase di primo accesso e può continuare a farlo attraverso l’acquisto di skin.
Cosa si può fare in The Sandbox
Come detto, la logica di The Sandbox è quella di favorire la creazione attiva da parte degli utenti. Tuttavia, è anche possibile limitarsi alla semplice esplorazione del mondo virtuale, partecipando ai giochi e alle diverse esperienze a disposizione. Più nel dettaglio, all’interno di The Sandbox è possibile:
- acquistare LAND, vale a dire terreni, siano essi semplici o di tipo premium (arricchiti con altri elementi);
- creare ASSET, che sono tutti gli elementi realizzabili all’interno del metaverso. Si va dagli edifici agli oggetti, dagli abiti alle opere d’arte, tutti ricavabili attraverso il tool gratuito VoxEdit. È possibile creare anche esperienze di gioco con il software GAME MAKER, anch’esso gratuito;
- vendere o acquistare ASSET: The Sandbox ospita una tradizionale di economia basata sulla compravendita. Attraverso il Marketplace interno alla piattaforma, ciascun utente può cedere gli ASSET in suo possesso, sia che li abbia creati o precedentemente acquistati, e ciascuno può comprarli sotto forma di NFT.
The Sandbox per le aziende
Attualmente il target di utenti di The Sandbox è costituito soprattutto da giovani e giovanissimi che hanno familiarità con la creazione di videogiochi. Presidiare questo metaverso significa assicurarsi visibilità presso un pubblico di nicchia molto profilato. La chiave è il possesso di un proprio spazio (LAND) per costruire il proprio mondo virtuale da dedicare all’incontro tra brand e clienti, oppure da animare attraverso eventi. Data la peculiarità di The Sandbox, la creazione di giochi rappresenta una leva importante per l’ingaggio degli utenti di questo metaverso. Tutte le esperienze immaginate da un brand o da un’azienda possono essere offerte a titolo gratuito, per la fidelizzazione del pubblico, oppure possono essere monetizzate attraverso la previsione di un ingresso a pagamento.
DECENTRALAND
Cos’è
Rilasciato nel 2017 e aperto al pubblico nel 2020, Decentraland è uno dei metaversi più noti. Tra i maggiori presenti sul mercato, è quello con una storia più lunga che si traduce in una community più numerosa con oltre 8 milione di utenti. Questo mondo virtuale, di tipo decentralizzato, è basato su blockchain Ethereum e nasce da un progetto degli argentini Esteban Ordano e Ari Meilich. In Decentraland, gli utenti non solo possono creare esperienze e contenuti, ma hanno anche diritto di voto nella gestione del metaverso, purché siano titolari del token interno MANA. A regolare questo processo c’è un software di nome Aragon. Come The Sandbox, anche Decentraland è un metaverso limitato. Ci sono 90.601 LAND, di questi 43.689 sono privati e possono essere venduti e comprati. L’azienda ha riservato per sé 33.886 distretti; ci sono poi strade (9.438) e piazze (3.588) che non sono disponibili per la compravendita.
Come funziona Decentraland
Anche Decentraland fa parte dei tipi di metaverso in 2D, per i quali è sufficiente disporre di un computer e di un collegamento a Internet. A differenza di The Sandbox, è accessibile via browser senza dover scaricare alcun software sul computer, e ai fini dell’iscrizione non è necessario possedere un wallet per le criptovalute, potendo accedere come guest. Il wallet è però molto consigliato perché soltanto così si possono davvero vivere tutte le esperienze a disposizione. Come detto, la valuta interna a Decentraland si chiama MANA ed è indispensabile anche per personalizzare il proprio avatar oltre gli elementi gratuiti che si possono scegliere in fase di primo ingresso.
Cosa si può fare in Decentraland
L’esplorazione dei mondi virtuali è una delle principali attività che si possono fare in Decentraland. Già dall’accesso in questo metaverso ci si trova in una piazza, denominata Genesis Plaza. Qui vengono mostrate le attività a disposizione, ma in qualsiasi momento, premendo il tasto X, si può consultare la line-up del metaverso e scegliere dove portare il proprio avatar. In generale, navigando in Decentraland possiamo:
- partecipare ad eventi, come concerti, spettacoli o sfilate di moda, siano essi gratuiti o con ingresso a pagamento;
- visitare mondi virtuali come mostre d’arte, negozi, musei;
- giocare a game di vario tipo;
- andare al casinò o dedicarsi al gambling;
- socializzare e interagire con gli altri avatar;
- acquistare terreni;
- creare scene o giochi attraverso Builder Tool, molto semplice con modelli predefiniti, o tramite Development Kit, riservato a chi ha familiarità con JavaScript.
- acquistare e vendere terreni, giochi, oggetti sotto forma di NFT attraverso il Marketplace interno.
Decentraland per le aziende
Decentraland è oggi uno dei principali tipi di metaverso sui quali si è concentrata la strategia di virtual marketing di molti brand globali. Questo nonostante il mondo virtuale di Decentraland sia sostanzialmente ancora in via di costruzione. La gestione decentralizzata permette di creare e mantenere le terre virtuali in modo del tutto libero e autonomo. Una modalità complessa, ma corretta, di presidiare il metaverso è quello di possedere LAND propri, magari più di uno in modo da avere a disposizione più terre da unire in un ESTATE, dove realizzare store o location per l’esposizione e la vendita dei prodotti o per ospitare eventi attraverso i quali coinvolgere gli utenti. Un altro modo di sfruttare Decentraland è quello di usufruire degli spazi pubblicitari costruiti ad hoc da altre aziende in punti ad alta visibilità: il metaverso già ospita manifesti e campagne display di noti marchi mondiali.
ROBLOX
Cos’è
Roblox fa parte dei tipi di metaverso in 2D che deriva la propria nascita dal gioco omonimo rilasciato nel 2016. È una piattaforma centralizzata, sotto il controllo della Roblox Corporation, ma è la prima ad aver concepito la decentralizzazione creativa. Già dopo un anno il rilascio del game, infatti, gli utenti potevano creare videogiochi. Con la nascita del “Builders’ Club” – la versione a pagamento di Roblox oggi denominata Roblox Premium – è stata introdotta anche la possibilità per i frequentatori del metaverso di realizzare skin con cui personalizzare il proprio avatar. Il modello di Roblox si fonda particolarmente su questa creator economy: la piattaforma conta quasi 10 milioni di utenti attivi nella creazione di giochi e mondi virtuali, su circa 50 milioni di utenti complessivi. All’interno di Roblox circola la valuta digitale Robux, necessaria per acquistare accessori, abilità aggiuntive per il gaming e alla base della monetizzazione per i creator.
Come funziona Roblox
Roblox è fruibile da pc, mobile e console Xbox. Non è ancora disponibile, invece, su PlayStation, Nintendo o altre console. È possibile creare il proprio account via browser collegandosi al sito ufficiale (l’app per pc esiste solo per Windows) o anche dall’app scaricata su dispositivi iOS e Android. Particolare attenzione va posta sulla scelta del nome utente perché, sebbene sia sempre possibile cambiarlo, ogni modifica sarà poi a pagamento. Roblox associa automaticamente un personaggio standard nel momento dell’iscrizione; successivamente è possibile personalizzare l’avatar nell’aspetto e nell’abbigliamento, scegliendo tra gli elementi gratuiti o acquistando skin. Una volta operativi su questo fronte, è possibile cominciare a darsi da fare scegliendo tra gli oltre 20 milioni di giochi disponibili. Per scovare quelli che potrebbero fare all caso nostro ci aiuta un sistema di categorie e filtri. Le funzionalità di Roblox sono sostanzialmente le stesse a prescindere dal device scelto per la fruizione.
Cosa si può fare in Roblox
Principalmente due cose: giocare e creare game. Ma non solo. Più recentemente e con una forte spinta partita dalla pandemia, Roblox ha cominciato ad ospitare eventi ed è diventata una piattaforma votata anche alla didattica. Lo stesso metaverso ha attivato il Community Found con l’obiettivo di “permettere a studenti ed educatori di esplorare l’apprendimento online, sia attraverso l’integrazione di Roblox Studio nei curricula STEM, sia attraverso esperienze educative immersive sulla piattaforma”. Questa piattaforma resta comunque per lo più ancorata allo spettro del gaming e, per questo, ha attratto moltissimi utenti giovani e giovanissimi che coinvolge anche nella creazione di mondi virtuali. Si realizzano attraverso il programma di programmazione Lua Script, e chiunque può imparare a codificare grazie a un corposo parterre di istruzioni e tutorial. All’interno di Roblox è anche possibile acquistare oggetti, molti dei quali oggi messi a disposizione in modalità digitale dagli stessi brand produttori.
Roblox per le aziende
Il business model di Roblox si fonda particolarmente sul concetto di creator economy. I principali esempi di marketing finora sperimentati in questo metaverso vedono proprio la collaborazione tra i brand e i più noti sviluppatori attivi sulla piattaforma, in una sorta co-creazione di oggetti digitali. È questa la strada scelta da big come Gucci e Stella McCartney. Considerate le peculiarità di Roblox, una seconda possibilità di utilizzare questo metaverso a fini di marketing punta sulla realizzazione di game ispirati al brand (un esempio: lo skate park della Vans). In ogni caso, si tratta di puntare sulla creazione di contenuti brandizzati. Scegliere Roblox piuttosto che altri metaversi significa puntare al target specifico di questa piattaforma: gli utenti, infatti, sono giocatori di età compresa tra i 13 e i 35 anni.
Da diversi tipi di metaverso a un unico metaverso
Tutti i tipi di metaverso attualmente esistenti sono in rapida trasformazione. C’è da aspettarsi un continuo processo innovativo, capace di moltiplicare le esperienze e le opportunità di ciascuno di essi. Ogni piattaforma rappresenta al momento un mercato multimilionario basato su logiche sostanzialmente comuni, ma implementate in maniera diversa. L’orizzonte resta quello di un metaverso interoperabile, vale a dire di un mondo virtuale decentralizzato, in cui gli utenti possano creare, acquistare e vendere beni per poi spostarli da una piattaforma all’altra molto facilmente. Si tratta, in sostanza, di uno schema che replica quello del web. Intanto, però, questi metaversi descritti già offrono occasioni vantaggiose tanto agli utenti, quanto alle aziende. Ci sono numerose applicazioni concrete già in grado di far raggiungere risultati in termini di visibilità, fidelizzazione delle community e valorizzazione di beni e prodotti. Entrare nel metaverso in questa fase significa guardare al futuro e farsi trovare pronti.