In principio era Quantum: il primo NFT della storia è stato creato nel 2014 da un artista di New York di nome Kevin McCoy. L’opera d’arte, l’immagine animata di un ottagono dai colori psichedelici, nel 2021 è stata battuta all’asta da Sotheby’s per 1,47 milioni di dollari. Il prezzo serve a dare una percezione della portata raggiunta dal fenomeno degli NFT, gli oggetti digitali obiettivo delle transazioni all’interno del metaverso. Nello specifico, secondo il 2021 NFT Market Report pubblicato da Chainalysis, il mercato ad oggi è salito a oltre 40 miliardi di dollari di valore. È allora il caso di fare chiarezza sul significato di queste risorse così profittevoli per individui e aziende.
Web3 e blockchain, i punti di partenza
Per capire gli NFT bisogna prima capire il Web3. Quando un utente crea una pagina social (ad esempio su Facebook), la proprietà di quella pagina è della piattaforma, non sua. In alcuni casi, anzi, l’utente può perdere qualsiasi diritto su di essa. Così funziona il Web2, ossia Internet per come lo conosciamo. Il Web3, invece, spalanca le porte a una nuova era di Internet, nella quale l’utente ha il controllo totale dei propri oggetti digitali. Ciò è reso possibile dalla tecnologia che regola il Web3, vale a dire la blockchain: una tecnologia dove le informazioni corrono senza intermediari né controllo centrale. Ogni operazione svolta dall’utente viene tracciata su un registro distribuito, come un nodo che si aggiunge a una catena (per l’appunto, block-chain). Le informazioni sono fornite dai cosiddetti smart contract, cioè pezzi di codici immutabili, contenenti le istruzioni per la gestione delle risorse digitali cui fanno riferimento.
Cosa sono gli NFT
Spesso per comodità si chiamano NFT gli oggetti digitali che popolano il Web3; così si è fatto anche all’inizio di questo articolo. A esser precisi, però, la sigla NFT (acronimo di Non Fungible Token) identifica il certificato salvato su blockchain che attesta la proprietà dell’oggetto digitale. Con Quantum, Kevin McCoy ha creato un NFT che ha legato alla propria opera d’arte, per certificarne inequivocabilmente l’unicità e la titolarità. Diversamente, l’opera sarebbe esposta a rischi quali l’imitazione o la duplicazione.
La nascita di un NFT comporta inoltre la creazione di uno smart contract, dove sono salvate le regole dell’NFT stesso. Si tratta di vere e proprie clausole sulla compravendita del token, del tipo “ogni volta che l’NFT viene rivenduto, l’autore ottiene il 50% dei ricavi”. È così che gli NFT rappresentano una fonte di guadagno potenzialmente illimitata.
NFT e metaverso
Il metaverso è per così dire l’habitat naturale degli NFT. È infatti soprattutto su piattaforme quali Decentraland, Fortnite, Roblox e The Sandbox che gli NFT hanno trovato casa. Le applicazioni degli NFT sono tanto varie quanto lo sono le risorse digitali cui questi certificati possono legarsi. Si va dalle opere d’arte alle canzoni, dagli articoli di abbigliamento per avatar agli immobili, dai libri ai film, e così via. Nel metaverso gli utenti trovano un luogo in cui esibire (nel caso di digital art) e utilizzare (nel caso di accessori o immobili) i propri NFT. Il valore di un NFT si giustifica con l’unicità; a seconda dell’oggetto, l’acquirente diventa titolare esclusivo di determinati diritti su un prodotto o su un’esperienza.
Come e dove acquistarle NFT
Le principali piattaforme
Nati intorno al 2014, gli NFT sono esplosi tra il 2020 e il 2021, quando sono sorte piattaforme dove crearli, pubblicizzarli e commercializzarli. Trattandosi di oggetti digitali, lo scambio avviene tramite criptovalute, ad esempio Bitcoin, Ether, Binance Coin, Tether, soltanto per citare le più popolari. Ogni volta che vendi o compri un NFT crei un wallet interno alla piattaforma dove contenerlo, libero da soggetti regolatori quali banche o altri enti.
La maggior parte delle piattaforme NFT sono chiuse, vale a dire che il token comprato in un dato luogo può essere sfruttato soltanto lì. Per il futuro si prospetta invece un’interoperabilità delle piattaforme, che garantisca un utilizzo più flessibile. È lo stesso scenario auspicato da Mark Zuckerberg per i metaversi in generale.
OpenSea
Si tratta senza dubbio della più celebre piattaforma di NFT, la cui fondazione risale all’ormai lontano 2017. Qui trovano spazio molte tra le collezioni di token maggiormente note al grande pubblico, come Bored Ape Yacht Club o RoboPunks.
Anche le categorie sono variegate, tra arte, musica, fotografia e sport. Le principali criptovalute utilizzate su OpenSea sono Ether, Solana e USDC. È possibile navigare tra i prodotti di OpenSea anche senza avere un account, che va invece creato se si vuole vendere o acquistare. Ogni volta che viene completata una transazione, la piattaforma prende una commissione pari al 2,5%.
SuperRare
Come suggerisce il nome, SuperRare è una piattaforma di fascia alta, che in particolare si posiziona come galleria d’arte. Questo marketplace fa della qualità dei pezzi un proprio cavallo di battaglia; ne consegue una forte selettività nei confronti degli NFT mandati dagli utenti. Per intenderci, non ci si aspetti di trovare qui NFT come la gif di Nyan Cat o il gusto delle Pringles in formato digital.
SuperRare si aggiudica il 15% dell’importo corrispondente alla prima vendita di un certificato digitale, e il 3% sulle transazioni successive. Sulla piattaforma è presente anche un e-commerce “tradizionale” con articoli di vario genere a marchio SuperRare.
Rarible
Analogamente a OpenSea, anche Rarible si basa su blockchain Ethereum, e applica una commissione del 2,5% a transazione. Una particolarità di Rarible è la presenza della sezione “Community”, dove gli utenti possono scambiarsi domande e informazioni sugli oggetti digitali. Al cuore della community si trova RARI, il token nativo di Rarible, con il quale è possibile votare le opere o gestire il loro inserimento. Per quanto riguarda invece la vendita degli NFT, le crypto ammesse sulla piattaforma sono Ethereum, Flow e Tezos. Un’altra peculiarità di Rarible, legata sempre allo spirito di collaborazione, è che permette a più individui di co-creare un NFT.
Binance
Binance è il gestore di una delle più grandi piazze per lo scambio internazionale di criptovalute; Binance Coin è la terza crypto per capitalizzazione di mercato. Nel 2021 la società ha inaugurato anche uno spazio per gli NFT. La blockchain è ovviamente quella nativa dell’azienda, cioè Binance Chain. La piattaforma presenta tre linee di prodotto: Marketplace, Events e Mystery Boxes. Marketplace è il mercato principale, dedicato alla vendita e all’acquisto di NFT realizzati da specifici autori. Events è dove gli utenti possono comprare NFT creati dai brand più celebri e influenti. Le Mystery Boxes, infine, sono pacchetti contenenti uno o più NFT a sorpresa, visibili soltanto dopo l’acquisto. La piattaforma presenta commissioni più vantaggiose rispetto ad altre; nello specifico, l’1% per transazione.
Nifty Gateway
La traduzione letterale è “passaggio elegante”, e difatti questa piattaforma è nota per ospitare la compravendita di NFT costosi ed esclusivi. Anche in questo caso, la principale tipologia di token è rappresentata dall’arte digitale, in particolare opere di celebrità e artisti molto quotati. Tra questi, figura ad esempio PAK, che qui ha fatto approdare una serie di pezzi in collaborazione con Sotheby’s.
I servizi di Alterside
Alterside è il partner ideale per le aziende che sono interessate a lasciare un’impronta nel metaverso attraverso gli NFT. Per prima cosa, offriamo un servizio di consulenza e di studio del progetto per la creazione e la vendita di uno o più token. In aggiunta o in alternativa, interveniamo sul piano operativo, producendo l’NFT stesso e poi gestendone la promozione sui canali social e su piattaforme dedicate come Discord. Il marketing e la comunicazione rivestono infatti un ruolo fondamentale per aumentare il valore dell’opera, e richiedono pertanto un’expertise specifica. Alterside, infine, è in grado di sviluppare da zero una piattaforma autonoma di NFT in capo al brand che la richiede.