Nel content marketing, la ricerca delle parole chiave svolge un ruolo fondamentale. Individuare le keyword più utilizzate sui motori di ricerca significa scoprire cosa pensano gli utenti, o meglio, di cosa hanno bisogno.
È a partire da qui che potrai trovare punti di contatto tra la loro domanda e la tua offerta, ossia raggiungere il tuo pubblico in modo più efficace. Ecco perché questa attività rappresenta la base della SEO. Proprio in virtù di tale caratteristica, i tool per la keyword research sono solitamente a pagamento, con prezzi spesso elevati. Tuttavia, è possibile anche trovare alleati per questa attività che non incidano sul portafogli: noi ne abbiamo selezionati sette, in base all’efficienza e alla differenziazione dell’offerta. Il modo migliore per sfruttarne le potenzialità è usarli in sistema combinato, alternandoli nelle diverse fasi della ricerca che vanno a intercettare.
1. Per conoscere i trend di ricerca: Google Trends
La ricerca delle parole chiave procede per gradi: si parte da un trend, poi si restringe il campo su un argomento, e infine si individuano i termini correlati. Il tool principale per monitorare le domande degli utenti non poteva che essere fornito da chi quelle domande le raccoglie più di tutti: Google. Come numerosi altri servizi dell’azienda, Google Trends è totalmente gratuito. Da qui è possibile inserire un termine di ricerca o un argomento, per verificarne l’interesse nel tempo e anche confrontarlo con un altro termine. Il tool dà anche la possibilità di indicare il Paese, il lasso di tempo e la categoria tematica. L’utente può inoltre limitare la ricerca a una precisa sezione di Google, ad esempio Google Immagini, e persino a YouTube.
Google Trends segnala anche le prime tendenze di ricerca giornaliere, con aggiornamenti ogni ora.
Un sito analogo, che però prende i propri risultati da Twitter, è Getdaytrends.
2. Per trovare spunti: Answer the Public
Answer the Public è un altro popolare strumento utile per trovare idee di content marketing, basato per lo più sui suggerimenti di Google Autocomplete. Dal 2022 il proprietario del sito è Neil Patel, imprenditore inglese, sorta di guru della SEO.
Il sito, disponibile su abbonamento, consente una sola ricerca delle parole chiave gratuita al giorno, o tre se effettui l’iscrizione (gratuita anch’essa).
Funziona così: inserita la parola chiave, compaiono una serie di query a essa legate, basate sui termini “chi”, “cosa”, “perché”, “dove”, “come”, “quale”, “quando”, “sono/siamo”. Ad esempio, digitando la keyword “scarpe da montagna”, il sito restituisce domande come “dove acquistare scarpe da montagna” o “quando cambiare le scarpe da trekking”. Sono poi mostrate le query di ricerca relative a determinate preposizioni o avverbi, ad esempio “scarpe da montagna per neve”. Seguono i risultati in ordine alfabetico e le query correlate.
3. Per trasformare le keyword in domande: QuestionDB
QuestionDB è un sito che mostra le domande più comuni che gli utenti si pongono in merito a un argomento dato. Si definisce “non il solito tool per parole chiave” e si pone come supporto per l’approfondimento dell’attività di content marketing. Il consiglio è di iniziare la ricerca delle parole chiave con una query generica, che consenta alla piattaforma di generare un’ampia lista di domande collegate. Potrai poi perfezionare la ricerca a partire da questa prima lista, in base alla tua esperienza e alle tue esigenze di posizionamento.
Avrai notato che il servizio fornito da QuestionDB replica una funzionalità di Answer the Public. La differenza è che QuestionDB trae i propri risultati da Reddit; ne consegue che le domande generate appaiono più conversazionali e non sempre centrate. Proprio il legame con Reddit, però, rende la piattaforma più utile in caso di ricerche in lingua inglese.
4. Per monitorare altri motori di ricerca: Keyword Tool
Un altro sito interessante per la ricerca delle parole chiave è Keyword Tool. Come Answer the Public, si serve della funzione Autocomplete, ma agisce su diverse piattaforme oltre a Google, compresi canali social come Instagram e Twitter. La versione free consente solamente di visionare le correlate più popolari per la keyword inserita, mentre per dati più precisi occorrerà sottoscrivere l’abbonamento. La funzione base è comunque utile per inquadrare i termini e gli hashtag di tendenza su più di un presidio. È inoltre possibile selezionare il Paese e la lingua dei risultati (su un totale di 16 lingue).
5. Per verificare l’efficacia della keyword: Semrush
Semrush è una delle piattaforme più conosciute per la gestione della SEO, con soluzioni di analisi e monitoraggio, link building, advertising e molto altro. Il servizio è a pagamento, ma alcune funzionalità sono fruibili gratuitamente, in misura ridotta. Tra queste, spicca per validità la sezione di ricerca delle parole chiave, in particolare il cosidetto Keyword Magic Tool. Tutto ciò che devi fare è digitare la tua keyword di interesse e selezionare il Paese di riferimento. Il tool restituirà un elenco di parole chiave simili o uguali, con dati come il volume, la percentuale di difficoltà, il CPC, e così via. I risultati sono anche suddivisi in sottogruppi tematici, per facilitare l’affinamento della ricerca. Il limite per il servizio gratis è di 10 ricerche al giorno; quindi è meglio utilizzarlo avendo le idee già abbastanza chiare.
Un servizio analogo lo fornisce Moz Keyword Explorer; il limite però è di 10 ricerche mensili.
6. Per avere tutti i valori a portata di mano: Keywords Everywhere
Per la tua ricerca delle parole chiave potresti non voler effettuare nemmeno un click di troppo. Ecco che, per questa esigenza, vengono in aiuto diverse estensioni gratuite per browser, che agiscono in contemporanea alla keyword research su Google o altrove. Una di queste è Keywords Everywhere, estensione disponibile per Chrome o FireFox. Per ogni termine cercato, comparirà sulla destra un widget con le metriche principali, ossia volume, CPC, difficoltà on-page e off-page, andamento del trend e correlate. Il sito spiega dettagliatamente il proprio funzionamento, specificando che le metriche sono calcolate in real-time secondo le SERP di Google, che sono influenzate da numerosi fattori. Questo significa che i dati possono variare leggermente in base alla location, alla cronologia, al browser e al dispositivo utilizzato.
7. Per varie ed eventuali: SmallSEOTools
SmallSEOTools è una piattaforma preziosissima che fornisce esattamente ciò che dice il suo nome: piccoli strumenti per la SEO. Il sito presenta, ad esempio, un set di tool di analisi testuale, dal check refusi al conteggio parole, dal text to speech allo speech to text. Ci sono poi programmi per la gestione di contenuti visuali, per la creazione di backlink, per monitoraggio, web management, e così via. La lista è infinita.
La sezione Keyword Tools è focalizzata sulla ricerca delle parole chiave. Con 13 diverse funzionalità, consente di ottenere suggerimenti e metriche, ma anche di indagare più a fondo i termini trovati. È possibile, ad esempio, sapere il grado di competitività di una keyword sul mercato. La piattaforma torna utile anche nella fase finale del content marketing: incollando il tuo testo nel Live Keyword Analyzer, scoprirai la densità di una o più parole al suo interno.
Bonus: ChatGPT (e gli altri)
Il più avanzato (per ora) chatbot controllato da AI è sulla bocca di tutti anche per il supporto che può dare in ambito marketing. Specifichiamo: rivolgersi a ChatGPT o strumenti analoghi pensando di poter demandare loro l’intero lavoro di produzione contenuti è superficiale oltre che poco etico. I testi generati da ChatGPT, infatti, per quanto esaurienti e ben confezionati, sono semplicemente la sintesi di risultati raccolti sui motori di ricerca. Risultati non sempre attendibili e soprattutto svuotati della profondità critica di un intervento umano. In compenso, ChatGPT ha la sua utilità nel fornire idee in fase di ricerca delle parole chiave. Chiedi al software una lista di keyword, sia a coda lunga che a coda media, attorno a un argomento di tuo interesse. Fatto questo, potrai anche chiedergli suggerimenti di titoli di articoli, meta descrizioni per i testi che hai scritto, e così via.
Il supporto più efficace alla ricerca di parole chiave
A prescindere dallo strumento utilizzato, la ricerca delle parole chiave deve avere un unico obiettivo: conoscere gli utenti. Dietro ogni domanda posta a Google, c’è una persona con un problema da risolvere. La parola su cui si impernia il tuo contenuto diventa “parola chiave” nella misura in cui rispecchia quel problema, al posto e nel momento giusto. Proprio perché i trend di interesse sono estremamente fluidi, sono molti i dati da considerare. Alcuni sono quantitativi e monitorabili grazie ai tool sopra citati. Altri, invece, sono qualitativi e difficilmente intercettabili senza una piena conoscenza delle logiche digital e un’attenzione alle persone. In questo senso, la chiave per capire il valore delle parole chiave è ricordarsi sempre che si creano contenuti per utenti, e non per motori di ricerca. Al di là dei tool, quindi, il supporto più efficace può venire soltanto da un occhio esperto, capace di unire competenze tecniche e sensibilità.