Quello della Thought Leadership è un fenomeno esploso durante la pandemia, quando tantissimi professionisti hanno puntato tutto sulla comunicazione social per incrociare gli stakeholder. Oggi LinkedIn, in qualità di più grosso network professionale al mondo, si propone come il presidio più indicato per lo svolgimento di questa attività. Al punto di favorirla con diversi mezzi, offrendo così a brand e liberi professionisti un supporto non indifferente per emergere.
Cosa significa Thought Leader
Prima di esplorare la Thought Leadership su LinkedIn, bisogna sapere cosa significa Thought Leadership in termini generali. Traducibile letteralmente come “leader di pensiero”, un Thought Leader è una figura che si distingue per condividere approfondimenti e riflessioni di valore, basati sulla propria expertise. Non si tratta tanto di fornire informazioni esclusive, quanto più di offrire un punto di vista autentico e carismatico su dati e/o fatti. La differenza tra un Thought Leader e altri creatori di contenuti la fanno quindi due elementi: lo sfruttamento di una competenza e la presa di posizione. Il valore, essenziale in questo tipo di condivisioni, si costruisce proprio sull’espressione di un punto di vista autentico, non scontato e capace di influenzare il pubblico. Il Thought Leader può avere, quindi, un importante ruolo educativo, senza tuttavia promuovere una comunicazione unilaterale: le sue condivisioni servono soprattutto ad alimentare la conversazione.
I vantaggi di fare Thought Leadership
Oggi, sempre più spesso, investitori e consumatori cercano nei brand proprio dei leader di pensiero e non semplicemente dei leader di mercato. Fare Thought Leadership porta diversi vantaggi a un’azienda. In particolare, in termini di:
- Awareness: la condivisione di valore nutre il passaparola (tramite menzioni, condivisioni, backlink), aiutando a raggiungere nuove fasce di pubblico;
- Reputazione: i contenuti di Thought Leadership contribuiscono a inquadrare il brand come una presenza autorevole nel proprio campo;
- Conversione: la credibilità acquisita con la strategia di Thought Leadership serve non soltanto a mantenere i clienti esistenti, ma anche ad acquisirne di nuovi.
Ne deriva che un’azione costante di Thought Leadership, se ben gestita, può avere ricadute positive anche dal punto di vista commerciale.
La Thought Leadership su LinkedIn
A chi ha familiarità con le piattaforme dovrebbe apparire già evidente perché LinkedIn è il canale di comunicazione ideale per i leader di pensiero. Il social media del business, in crescita nel 2023, vanta la più grande community online di professionisti. Professionisti che qui approdano anche e soprattutto per tenersi aggiornati sui trend del mondo del lavoro o trovare ispirazione su come condurre la propria attività. Senza contare che da conversazioni di valore possono nascere importanti opportunità di collaborazione.
LinkedIn è ben conscio di questa opportunità intrinseca alla piattaforma. Ecco perché da qualche anno spinge la Thought Leadership in modo particolare.
Le risorse dei Thought Leader su LinkedIn
La Thought Leadership su LinkedIn si esprime in diverse forme. I contenuti possono essere articoli, video, documenti, podcast, white paper e qualsiasi altro formato utile a ingaggiare il pubblico. Tanti sfruttano LinkedIn Pulse, la piattaforma di blogging interna al social media, dedicata a tips e approfondimenti. Anche gli articoli collaborativi, generati dall’AI e completati da utenti esperti, possono essere un ottimo luogo dove iniziare una conversazione.
In poche parole, gli spunti per fare Thought Leadership su LinkedIn non mancano. Lo stesso CEO della piattaforma, Ryan Roslansky, si è affermato come Thought Leader, in particolare dal lancio della newsletter “The Path”, a inizio 2023. Ogni quindici giorni Roslansky dialoga con una figura autorevole del mondo del lavoro, condividendo spunti ed esperienze sulla carriera. Anche Jeff Weiner, executive chairman di LinkedIn, si distingue per la condivisione di post e articoli inspirational su svariati argomenti di interesse.
3 step per diventare Thought Leader su LinkedIn
1. Definite gli obiettivi
Si è accennato alla Thought Leadership come a una “strategia”. Questo perché, in effetti, nella comunicazione di brand anche la condivisione di un pensiero autentico e spontaneo rappresenta uno step strategico. Prima di porsi come Thought Leader, è fondamentale analizzare i valori e gli obiettivi di marketing del proprio brand, per definire che tipo di riflessioni si condivideranno. Vale la pena anche studiare le conversazioni attorno al proprio settore, per individuare le voci già autorevoli e i trend di Thought Leadership in corso. In seguito, si individuerà la nicchia a cui parlare, tenendo conto che i propri contenuti dovranno riempire un vuoto nel mercato. Può essere utile, ad esempio, fare una ricerca di hashtag di proprio interesse, e vedere chi li usa e in quali termini.
La prima fase dell’attività è quindi una ricerca approfondita, che interessa tanto se stessi quanto i propri competitor e il potenziale pubblico.
2. Identificate le figure aziendali
Pensate alla Thought Leadership come a una forma di influencer marketing tipica di Linkedin. Per un’azienda, infatti, il Thought Leader altro non è che un brand ambassador, ossia una figura capace di rafforzare la sua reputazione. Identificare la figura aziendale più idonea a veicolare i propri pensieri a nome del brand è importante tanto quanto il contenuto dei pensieri stessi. Nella maggior parte delle aziende con un Thought Leader, questi è il CEO o un dirigente, la cui seniority già in sé gli garantisce autorevolezza. In altri casi, il Thought Leader è una figura esperta in un determinato campo, e i suoi contenuti riguardano una materia più circoscritta. Talvolta i Thought Leader collaborano con influencer o opinion leader del proprio settore, e non di rado sono supportati da professionisti quali PR specialist e copywriter.
3. Siate attivi sulla piattaforma
Il successo richiede tempo: non si diventa Thought Leader da un giorno all’altro. Prima di guadagnarsi l’attenzione e la stima degli utenti bisogna arrivare a farsi conoscere. Come? Partecipando attivamente alla piattaforma LinkedIn, sia sul proprio account che su altre pagine private o aziendali. Chiunque voglia imporsi come Thought Leader dovrebbe cioè garantire una condivisione frequente e costante di contenuti, che agiscano da biglietto da visita per chi visita il profilo. Parallelamente, vale la pena commentare post e articoli, e partecipare a webinar, seminari e workshop su LinkedIn. In sintesi, intervenire nelle discussioni che animano la piattaforma, per dimostrare le proprie conoscenze e iniziare a farsi riconoscere come esperti. È così che l’attività di Thought Leadership si distribuisce su diverse aree, anche all’interno dello stesso social media.
Che tipo di Thought Leader sei?
Esistono svariati modi per fare Thought Leadership su LinkedIn. Parlando in termini generali, però, possiamo identificare quattro tipologie di leader di pensiero, classificabili in base ai contenuti trattati:
- Thought Leader di settore: si occupa di commentare notizie e tendenze attuali e future dell’industria in cui opera, offrendo i propri insights;
- Thought Leader aziendale: incarna in maniera più esplicita i valori e il purpose della società per cui lavora;
- Thought Leader ispirazionale: condivide consigli di carriera e crescita personale;
- Thought Leader di prodotto: fornisce approfondimenti su prodotti di consumo, suggerimenti su come sfruttarli al meglio e opinioni sulla performance.
I profili di cui sopra possono anche convivere o alternarsi in un’unica figura, a seconda dell’occasione. La pianificazione strategica serve anche a individuare la strada più adeguata al professionista e alle esigenze del brand.
LinkedIn Thought Leader Ads
La Thought Leadership su LinkedIn per i brand ha anche il supporto della sponsorizzazione, da quando la piattaforma ha introdotto le Thought Leader Ads. Con questa tipologia di inserzione, che DeRev ha avuto la possibilità di utilizzare in anteprima, le aziende possono promuovere i post personali di un dipendente. Fino a poco tempo fa, invece, era possibile sponsorizzare soltanto i contenuti della pagina aziendale. Oltre ad acconsentire alla sponsorizzazione dei propri post, l’utente in questione deve avere un profilo pubblico e risultare come un dipendente attualmente attivo dell’azienda. Infine, la persona che imposta la campagna deve avere l’autorizzazione alla pubblicazione di contenuti sponsorizzati diretti per la pagina aziendale.
Il ricorso a questa funzionalità aiuta ad aumentare la visibilità dei contenuti, anche allungando il loro ciclo di vita. Inoltre, il pubblico impara a dare un volto all’azienda, in un processo di umanizzazione utilissimo alla conversione.
La Thought Leadership per la comunicazione di brand
Abbiamo elencato i vantaggi di fare Thought Leadership online, in particolare su LinkedIn. Il concetto di fondo è che la competizione tra brand e professionisti non si gioca più (soltanto) sul terreno dei numeri, ma su quello dei valori. Nell’epoca della crisi delle grandi corporazioni, le persone hanno bisogno di sapere che si stanno interfacciando con altre persone, capaci di ispirarle, coinvolgerle e orientarle. I Thought Leader, anche parlando a nome dei brand, fanno proprio questo. È un’azione comunicativa che, se pensata bene, arricchisce tutte le parti coinvolte. Vale la pena farsi aiutare da specialisti di LinkedIn e della comunicazione digital in generale, per imparare a coprire al meglio tutte le fasi dell’attività.