L’e-commerce nel metaverso è una nuova frontiera per i marchi che vogliono attirare un pubblico sempre più immerso nel mondo digital. Ci sono diversi modi per il retail di sfruttare la realtà virtuale. Un brand può decidere di creare un negozio nel metaverso, come una sorta di prolungamento dei punti vendita fisici e dello shop su Internet. Un luogo dove l’utente possa svolgere tutte o parte delle azioni che compirebbe nella realtà, dall’osservazione al test dei prodotti, fino all’acquisto. In alternativa o in aggiunta a ciò, l’e-commerce nel metaverso può essere uno spazio dove acquistare oggetti digitali, come NFT o accessori per il proprio avatar. In entrambi i casi, l’obiettivo è andare incontro all’utente, garantendo un’esperienza d’acquisto la più realistica e coinvolgente possibile, anche senza spostarsi da casa.
E-commerce, i metaversi a oggi disponibili
Nella compravendita di oggetti e terreni virtuali si individua il primo punto di incontro tra i brand e il metaverso. Non appena i mondi virtuali hanno iniziato a espandersi, le aziende si sono mosse per piantare la propria bandierina, partendo proprio dalla vendita di articoli. La prima forma di e-commerce nel metaverso ha interessato ambienti legati al gaming, con skin brandizzate per rendere unico il proprio avatar. La possibilità di personalizzare i personaggi esiste infatti già da tempo in giochi quali Fortnite, Apex Legends, Rocket League, e altri. In questo senso, metaversi orientati ai gamer, come Roblox e The Sandbox, si sono prestati fin da subito allo scopo. Per il resto, tutti i principali metaversi a oggi esistenti sono adatti alla creazione di uno store.
E-commerce nel metaverso, cosa si può fare oggi
Obiettivi
L’obiettivo principale di uno store virtuale è permettere al consumatore di fare tutto ciò che farebbe in un negozio normale, e anche di più. Più precisamente, l’e-commerce nel metaverso punta a combinare il meglio del retail tradizionale con il meglio del retail online. Ciò significa poter fare shopping in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, e allo stesso tempo avere la percezione di toccare i prodotti con mano. Non solo: mentre si fanno acquisti, si ha l’opportunità di interagire con il personale, per consigli o informazioni. Che siano persone vere o governati dall’AI, gli assistenti alla vendita si presenteranno in forma di avatar, come i visitatori del negozio. È un dettaglio non trascurabile, poiché la sola simulazione di un rapporto dal vivo basta a rendere l’esperienza d’acquisto più emotivamente coinvolgente.
Applicazioni pratiche
Spazi
Una costruzione ragionata dell’esperienza di e-commerce nel metaverso può fare davvero la differenza per le vendite di un marchio. È emerso da uno studio che il 70% degli utenti che visitano uno store virtuale fa almeno un acquisto. I mondi in VR, infatti, danno alle aziende l’opportunità di esprimersi e coinvolgere i consumatori in modalità inedite e più creative rispetto ai mezzi tradizionali. Come nella realtà fisica, i presidi dei brand nel metaverso possono essere punti vendita veri e propri oppure showroom dove vedere e/o testare i prodotti. La differenza è che gli spazi si articolano quasi senza limiti, con la possibilità per chi li progetta di dare sfogo all’immaginazione. I negozi possono dunque ricalcare quelli fisici, ma anche essere trasportati sulla Luna o in qualsiasi altro luogo non realizzabile dal vero. È l’occasione per interpretare l’esperienza d’acquisto in termini di gamification, stimolando il consumatore a “giocare” con l’ambiente circostante.
Attività
Nel metaverso puoi visitare un negozio in compagnia di una persona che si trova lontana fisicamente e che non riuscirebbe a raggiungerti dal vivo. Si immagini, ad esempio, una ragazza che vuole cercare l’abito per le nozze in compagnia della madre che vive in un altro Paese. I commessi/avatar svolgono il ruolo di guida all’interno dello store virtuale, facilitando il processo di acquisto.
Le aziende tech stanno poi valutando soluzioni per rendere l’e-commerce nel metaverso più inclusivo e accessibile anche ai consumatori con disabilità. Il programma WalkinVR offre dei controlli per riposizionare e ridimensionare gli oggetti virtuali senza dover compiere il movimento che sarebbe richiesto nella realtà. Questo permette, ad esempio, di afferrare prodotti collocati su uno scaffale in alto, anche se ci si trova su una sedia a rotelle.
Eventi
Ormai si è capito: un aspetto fondamentale dell’e-commerce nel metaverso è il dato esperienziale. Per questo, vale la pena combinare l’apertura di uno store virtuale con l’organizzazione di eventi, giochi, sfide. Nel 2021 la catena Selfridges e la stilista Charli Cohen hanno lanciato Electric/City, un’esperienza di shopping immersivo all’interno di un ambiente in stile cyberpunk.
Coca-Cola sfrutta il metaverso per creare entusiasmo attorno ai propri prodotti; a questo scopo ha addirittura creato una divisione ad hoc, Coca-Cola Creations. A marzo 2022, il brand ha scelto un videogioco per lanciare una nuova bibita in edizione limitata. Si chiama Byte, è una coca “al sapore di pixel” ed è nata su un’isola di Fortnite di nome Pixel Point. I giocatori che arrivano su Pixel Point possono cimentarsi in un gioco legato alla bottiglia. Due mesi dopo il lancio digital, la bevanda è arrivata anche nel mondo reale.
Vantaggi
Avere un e-commerce nel metaverso significa essere presenti su tutti i fronti della vendita, dal più tradizionale al più innovativo, per rispondere a svariate esigenze. Il metaverso aiuta a raggiungere nuovi target di consumatori, in particolare i nativi digitali della Gen Z e della Gen Alpha. In più, la tecnologia può fornire nuova linfa alla relazione con i consumatori già esistenti, coinvolgendoli su un piano mai esplorato prima. Infatti, i mondi virtuali si prestano ben volentieri alla costruzione di narrazioni, utili a trasmettere l’identità del brand con un inedito portato emozionale.
Come si fa un e-commerce nel metaverso
L’apertura di un e-commerce nel metaverso dovrebbe essere preceduta da tutti gli step che normalmente si effettuano prima dell’ingresso in un nuovo mercato. Il metaverso, infatti, non è altro che questo: un ulteriore territorio nel quale vivere e su cui far approdare la propria strategia di marketing. Occorrerà dunque analizzare il mercato e i pubblici, poi valutare le risorse finanziarie e strutturali da predisporre. Una volta conclusa l’analisi e appurato che le opportunità superano i rischi, si pianificherà la propria presenza, in linea con i presidi già esistenti. È importante, infatti, instaurare con il consumatore un dialogo senza soluzioni di continuità da un luogo all’altro.
Il valore di un’esperienza immersiva
Pur nella novità della proposta, un e-commerce nel metaverso deve fornire all’utente punti fermi legati al percorso d’acquisto che già conosce, per non disorientarlo. A questo obiettivo concorre in particolare l’azione del customer care, fondamentale per far sentire il consumatore a proprio agio, prima, durante e dopo la vendita. Se si organizza la propria presenza su un metaverso in 3D (come Horizon Worlds di Oculus), vale la pena sfruttare al massimo l’elemento immersivo. Questo significa stimolare più sensi possibili, poiché i sensi giocano un ruolo fondamentale al momento di scegliere se comprare o meno un prodotto. La vista, l’udito, persino il tatto possono intervenire in modo rilevante. E se per l’olfatto non si è ancora trovato uno stratagemma, la catena di fast food Wendy’s su Horizon Worlds ha persino azzardato un richiamo al gusto degli utenti.
Conoscere il metaverso
Se è vero che l’analisi del mercato è il primo passo per aprire un e-commerce nel metaverso, è altrettanto vero che tale analisi richiede strumenti specifici. Lo stesso vale per la pianificazione di lancio e gestione dello store nel lungo periodo. Affinché l’intuizione di investire nei mondi virtuali non risulti vana, è bene che le risorse coinvolte ricevano un’adeguata formazione riguardante il settore. In aggiunta a ciò, il consulto costante con un Metaverse Expert può essere di aiuto per fare le migliori scelte di marketing e comunicazione.