Nel febbraio 2024 il social network più conosciuto al mondo compirà 20 anni. Un traguardo importante per Meta, ma anche significativo per chi ci lavora e cerca di guadagnare con Facebook. Infatti, se i primi content creator si sono espressi qui, ora l’appeal di questo social si è affievolito a causa dell’ascesa di nuove piattaforme. L’influencer marketing, nel tempo, si affermato maggiormente altrove ma, nonostante questo, la creator economy su Facebook non si è completamente esaurita. Anche qui i creator possono monetizzare sostanzialmente tramite tre canali. Il primo è attivato dalla piattaforma stessa, mentre il secondo sono i follower che possono sostenere direttamente i loro professionisti dei contenuti preferiti. Il terzo canale, infine, consiste nella collaborazione con i brand, i quali cercano creator idonei a promuovere i loro servizi e prodotti sul social media.
Le policies per guadagnare con Facebook
Come sugli altri social media, per poter generare entrate economiche dal loro lavoro, i creator devono rispettare delle normative. Per Facebook, i requisiti d’accesso alle monetizzazioni sono indicati in tre policies: gli standard della community, le normative per i partner e quelle sulla monetizzazione per i contenuti. Gli Standard della community si applicano a tutti i contenuti e richiedono il rispetto di limiti contro violenza, nudità e incitamento all’odio. Le Normative per i partner si concentrano invece sul comportamento della pagina, sulla condivisione e i pagamenti online. Nello specifico, per guadagnare su Facebook, è necessario creare contenuti autentici e originali, e avere una presenza consolidata sulla piattaforma. In ultimo, le regole sulla monetizzazione si applicano sui singoli contenuti dei creator e determinano quali siano quelli validi a essere monetizzati. Infatti, con alcuni formati come video statici, sondaggi con immagini statiche o video in loop, i creator non possono generare entrate.
Monetizzare con Facebook
1. La piattaforma
Una volta che il creator rispetta le tre normative, può avere accesso alle monetizzazioni all’interno del circuito di Facebook. Sulla piattaforma, infatti, i guadagni provengono dalle inserzioni pubblicitarie inserite su due tipi di contenuto: i video e gli Instant Articles. Le pubblicità all’interno dei video si applicano sia durante le live che sui contenuti on-demand, con Facebook che le aggiunge di default ai nuovi caricamenti. La piattaforma, tuttavia, lascia la libertà al creator di decidere dove posizionare le inserzioni in-stream del contenuto. I format messi a disposizione da Facebook sono quattro: inserzioni pre-roll, mid-roll, le inserzioni con immagini e quelle post-roll. Invece per i blogger la piattaforma permette di applicare le inserzioni sugli Instant Articles, da cui possono generare entrate. Qui i creator vendono direttamente le inserzioni o si servono del posizionamento automatico degli annunci che Facebook attiva all’interno degli Articles.
Il Brand Collabs Manager
Un’altra fonte di guadagno interna a Facebook proviene dalla collaborazione tra i creator e le aziende, attraverso il Brand Collabs Manager. Questo strumento funziona come un connettore tra i brand che fanno campagne su Facebook e i creator che cercano di guadagnare collaborando con loro. L’accesso al BCM è subordinato a dei requisiti, primo tra tutti avere 1000 follower e registrare negli ultimi 60 giorni almeno uno tra tre risultati. Vale a dire 15mila interazioni con i post, o 180mila minuti di visualizzazione oppure 30mila visualizzazioni di un minuto in video di tre minuti. Va aggiunto che Facebook è uno dei pochi a mettere a disposizione sia dei creator che delle aziende uno strumento di collaborazione di proprietà. Questo social network, infatti, riesce a internalizzare questo processo, che però non si esaurisce solo all’interno del Brand Collabs Manager. Le partnership tra aziende e creator vengono sviluppate anche attraverso l’influencer marketing.
2. I follower
Oltre alle inserzioni, i creator guadagnano con Facebook anche tramite il supporto della loro community. Il sostegno economico, da parte dei follower, arriva con gli abbonamenti e Stars, quest’ultimo disponibile ancora in versione beta. Il programma di abbonamenti su Facebook è a cadenza mensile, e in più richiede ai creator di specificare i vantaggi ottenibili dagli abbonamenti quando vengono sottoscritti. Cioè, devono concedere agli abbonati privilegi come sostenere la mission dell’influencer, connettersi con canali esclusivi o avere accesso a contenuti ad hoc. L’altro strumento studiato per far interagire la community è Stars, novità della famiglia Facebook disponibile su contenuti limitati come Facebook Live, Reels e video on-demand. Con Stars i follower possono acquistare e inviare stelle sulla sezione commenti, e i creator guadagnano 1 centesimo a stella ricevuta. A loro volta, per incoraggiare la community a interagire e aumentare l’engagement, i creator possono impostare un obiettivo di stelle da raggiungere.
3. Le partnership con i brand
Abbiamo visto quali sono gli strumenti di Facebook per monetizzare dai contenuti, ma i creator possono guadagnare anche con contratti firmati direttamente con i brand. In questo caso parliamo di un mercato in cui le entrate vengono generate dagli investimenti delle aziende, senza la posizione intermediaria della piattaforma. Abbiamo raccolto i dati su questi compensi nel nostro listino dei guadagni degli influencer, ed emerge che Facebook ha un ruolo più marginale all’interno dell’influencer marketing. I compensi dei creator, infatti, crescono maggiormente su YouTube e Instagram, ma su Facebook il segno meno è evidente già da due anni. Nel 2023 abbiamo registrato una caduta di Facebook del -13% che segue un primo crollo del 2022, quando i guadagni sono scesi del 35% rispetto al 2021. Tuttavia, la creator economy resta viva anche qui in ragione dello specifico target della piattaforma.
Un social con pubblico generalista
Secondo la stessa Facebook, “i brand sanno che 2 consumatori su 3 si fidano dei contenuti brandizzati”. Inoltre, le partnership con i creator sarebbero sempre più incluse nelle strategie di marketing delle aziende. Questo avviene sui social dove il mercato dei creator è in positivo, come per la già citata Instagram. Le aziende, secondo i dati di ONIM, si servono “molto spesso” di Instagram per fare influencer marketing, per circa il 76%. Al contrario, su Facebook, i brand sono molto attivi per il 6%. Tuttavia, come detto, Facebook ha un ruolo nelle strategie di influencer marketing sulla base degli utenti che lo frequentano. Infatti, rappresenta uno spazio ideale per coinvolgere un target generalista, sopratutto adulto. A suggerire questa posizione è la Stafford University, che definisce Facebook come “[una delle piattaforme] più efficaci nel raggiungere un’ampia porzione di target audience”.
Guadagnare su Facebook con la giusta strategia
Sebbene la creator economy su Facebook sia tra le meno redditizie, dunque, è indubbio che la piattaforma vanti anche un pubblico numeroso e interessante. Il che mantiene intatto il valore di una platea disposta a recepire contenuti, anche brandizzati. Secondo Statista, gli utenti attivi su Facebook sarebbero tre miliardi di utenti nel secondo trimestre del 2023. Il che rende Facebook ancora il social più popolato al mondo. L’opportunità di progettare una carriera da creator sulla piattaforma, o di prevedere investimenti in influencer marketing da parte delle aziende, presuppone uno studio e un’analisi approfondita sui target audience. Per questo, farsi affiancare da un partner specializzato come DeRev può fare la differenza.