Con l’esplosione delle innovazioni legate all’AI, il metaverso per le aziende o per i consumatori non ricopre più un ruolo di primo piano nelle news tech. Tipico delle tecnologie digitali: un giorno sono gli NFT, il giorno dopo è ChatGPT, il giorno dopo ancora è la MR, e così via. I trend online sembrano durare sempre meno. Per quanto riguarda i mondi virtuali, la percezione è in gran parte influenzata dalle sorti di Meta, prima azienda promotrice di questa tecnologia. Azienda che negli ultimi tempi ha dovuto affrontare alcune sfide finanziarie, al punto da congelare in parte i progetti per il mercato da cui prende il nome. Significa che non c’è futuro per il metaverso? No, semplicemente che il metaverso sta attraversando un cambiamento, che lo vede evolversi con modalità e velocità diverse a seconda del target. Vale la pena fare il punto della situazione ad oggi.
Metaverso o realtà mista? Un cambio di percezione
“Il metaverso è un flop” è una frase che ultimamente ricorre spesso sul web. Eppure, cresce l’entusiasmo per la realtà mista, la quale è un’interpretazione della stessa tecnologia. Il fatto è che la percezione del metaverso sta seguendo lo stesso percorso precedentemente intrapreso da altre innovazioni, come Internet o i social media. Prima c’è una fase di positiva curiosità, che porta tutti i media in massa a concentrarsi sulla novità. Poi subentra l’allarmismo: quello, ad esempio, di chi diceva che la nostra vita si sarebbe trasferita nel metaverso, che saremmo diventati zombie col visore.
La verità, invece, è che i mondi virtuali non si applicano a qualsiasi contesto, ma su alcuni fronti specifici aprono strade inedite. Ad esempio, il B2B, dove il loro utilizzo è già consolidato, dalla produzione alle Risorse Umane. Il metaverso per le aziende ha molto da dare.
Le prospettive di Meta
Il punto della situazione non può che partire da Meta. Dalla fine del 2022 i progetti di Mark Zuckerberg per il metaverso procedono più in sordina, ma sono comunque rilevanti. Su entrambi i versanti del software e dell’hardware, il metaverso per le aziende che si costruisce a Menlo Park promette interessanti novità.
Software
Verso fine marzo Meta ha presentato Oculus Publishing, programma per aiutare gli sviluppatori esterni alla società a creare giochi in VR. L’ufficio si aggiunge a Oculus Studios, che produce invece i giochi esclusivi per le piattaforme proprietarie del brand. La scelta denota la volontà di ingrandire il catalogo di esperienze riconducibili al brand Meta, che potrebbero arricchire le opportunità del metaverso per le aziende.
Di recente Zuckerberg ha anche annunciato la creazione di un nuovo team dedicato all’AI generativa. Come i suoi competitor, il colosso tech non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione di partecipare in prima persona alle ultimissime innovazioni in questo campo. Tra le applicazioni previste, l’imprenditore parla di “esperienze multimodali”, ma non è chiaro se e come la tecnologia AI interagirà con i prodotti per il metaverso.
Hardware
Prosegue il lavoro di Reality Labs, il dipartimento Ricerca e Sviluppo, che punta a perfezionare la lettura di input neurali e onde cerebrali. Per approfondire la ricerca, Meta ha già annunciato partnership con l’Università Nazionale di Singapore, BMW e la Carnegie Mellon University. L’obiettivo è la creazione di dispositivi che interagiscano con l’uomo in modo sempre più preciso. Alcuni risultati già si vedono: è in arrivo sui visori Quest la funzionalità Direct Touch, che consente di muoversi e percepire stimoli tattili senza il controller. Nel mondo virtuale, l’utente vede riprodotti il braccio e la mano, per un maggiore realismo.
Il metaverso per le aziende passa anche dalla realtà aumentata. In questo ambito, il progetto Project Aria farà testare i nuovi smart glasses a circa 3.000 collaboratori e dipendenti di Meta. Le sperimentazioni aiuteranno a verificare l’efficacia degli occhiali nella vita di tutti i giorni, in particolare sul lavoro.
Gli altri protagonisti
I prudenti…
Alcuni marchi noti di recente hanno fatto un passo indietro sui progetti di mondi virtuali. Come Disney, che in un’operazione generale di taglio costi ha chiuso la divisione Metaverse. O Microsoft, che ha abbandonato gli impegni per la piattaforma social virtuale Altspace VR. Un’altra società che ha cambiato strategia è Magic Leap, produttore di soluzioni AR/VR; non tanto abbandonando i progetti, ma spostando il target dal B2C al B2B. Proprio qui sta il senso delle ultime iniziative nel settore: il rivolgimento del metaverso per le aziende verso l’interno, più che verso l’esterno. Magic Leap ci è arrivata prima di altri: il cambio di focus è iniziato verso la fine del 2019. Oggi la CTO Julie Larson-Green dichiara: “Vediamo un’opportunità immediata nelle aziende. Per quanto riguarda il settore consumer, credo sia necessario avere un altro business di contenuti a supporto”. Almeno per il momento.
…e gli investitori
Secondo un rapporto GlobalData, tra i maggiori investitori globali nelle tecnologie AR, VR e MR c’è la Cina, che sta spingendo l’evoluzione del metaverso su diversi fronti. Il Governo ha segnalato soprattutto il successo delle applicazioni nei processi industriali.
Il metaverso per le aziende non si ferma in particolare per quanto riguarda la realtà mista. Tra continui rinvii, Apple sta lavorando a un visore dedicato proprio a questa tecnologia. Microsoft ha poi annunciato Microsoft Mesh, piattaforma di MR che permette di collaborare con persone in un ambiente virtuale condiviso. Mesh supporta varie tipologie di dispositivi, come HoloLens, Oculus, PC e smartphone. Il produttore di schede grafiche Nvidia ha lanciato una piattaforma simile: si chiama Omniverse ed è dedicata a designer e artisti. Il settore del design è il target primario anche per Unity Technologies, che con il progetto Unity Reflects permette di interagire con modelli 3D in tempo reale.
Applicazioni del metaverso per le aziende
I mondi virtuali e misti piano piano stanno trovando piena valorizzazione in alcuni ambiti specifici. In ambito consumer, si afferma il successo dei settori gaming e fashion. Tuttavia, come si diceva, il minimo comune denominatore dei progetti vincenti è rappresentato per lo più dal metaverso per le aziende, inteso come le applicazioni B2B. L’aspetto “sociale” della realtà virtuale lascia qui spazio all’implementazione di soluzioni ibride (AR, MR) a supporto dell’addestramento o della produzione. Ci riferiamo in particolare all’uso di digital twin di strumenti o luoghi, per esigenze di semplificazione o sicurezza. Grande successo sta riscuotendo anche il trasferimento nel metaverso di attività legate all’HR, come colloqui e test, ma anche esperienze di team building. Tra le aziende che sperimentano la selezione del personale in VR si contano PwC e Crédit Agricole.
Infine, il metaverso B2B vive all’interno di showroom e fiere, per la presentazione più efficace di prodotti e servizi.
Il punto di vista di Alterside
Pienamente attiva da un anno, con azioni di monitoraggio costante e lo sviluppo interno di tecnologie in VR, Alterside vanta un punto di vista sempre aggiornato sul metaverso per le aziende. Le richieste dei brand sono moltissime e di vario genere. Alcuni cercano progetti immersivi di impatto che facciano risaltare i prodotti, ad esempio gallerie virtuali o esperienze di gaming. Nella nostra esperienza c’è già stato, ad esempio, lo sviluppo di piattaforme dedicate e di eventi di lancio prodotti per la stampa in VR.
Un’altra parte di mercato è invece più orientata su soluzioni funzionali, dagli uffici alle sale conferenza, dalle attività di team building ai già citati colloqui. Infine, il metaverso ha rappresentato un modo per garantire un risparmio economico. Lo vediamo soprattutto nella creazione di tool per il training interno, concepiti per evitare trasferte o costose repliche fisiche dei macchinari.
Le opportunità per il settore HR
Le opportunità future del metaverso per le aziende saranno molto interessanti per il settore HR. Ecco alcune possibili applicazioni:
- Recruiting: nel metaverso i candidati possono incontrare i rappresentanti delle aziende, fare test immersivi, persino esplorare gli uffici. Le aziende, dal canto loro, possono raggiungere una rosa più ampia di candidati e farsi un’idea più precisa delle capacità;
- Formazione: nell’ambiente in VR è possibile simulare situazioni di lavoro, ma anche addestrare i dipendenti a diverse modalità di interazione;
- Onboarding: il metaverso può essere utilizzato per fornire un’esperienza di onboarding coinvolgente e interattiva, facilitando la comprensione di ruoli e dipartimenti;
- Wellness: sono moltissime le attività per i dipendenti riproducibili in virtuale, dai corsi alle sedute di meditazione, dai giochi agli incontri 1to1 o in gruppo. L’obiettivo è aiutare i dipendenti a stringere connessioni e migliorare il benessere mentale e fisico.
Metaverso per le aziende: un investimento vincente
Quello della realtà aumentata, virtuale e mista è un mercato in movimento che, soprattutto nelle applicazioni B2B, spesso non è visibile al pubblico mainstream. Il metaverso per le aziende è un ambito già solido e allo stesso tempo ricco di potenzialità ancora inespresse. Adesso è il momento per i brand di investire, puntando sull’attivazione di soluzioni capaci di coniugare innovazione, sicurezza e funzionalità. A garanzia del successo ci sono i risultati di numerose iniziative rodate già da anni e l’investimento delle più grandi aziende tech e digital in area B2B. E, non ultima, la possibilità di farsi guidare da un partner esperto in area software e hardware, che supporti tutte le fasi produttive del progetto.