L’ipotesi di recarsi in banca nel metaverso è la naturale evoluzione del recente fenomeno di migrazione dei clienti dalle filiali reali ai servizi digital. Gli ultimi anni hanno visto molti servizi, da quelli basilari di gestione del conto a quelli di credito al consumo, allargarsi all’online. Il tutto per la gioia di tanti utenti, che nelle procedure a distanza trovano maggiore flessibilità e velocità. Quello che non trovano, in compenso, è un rapporto più diretto e personalizzato con la banca. Un rapporto che email, chat e videocall restituiscono soltanto parzialmente, e che tuttavia ormai si fatica ad associare persino alle filiali tradizionali. Con un approccio phygital, le banche nel metaverso tornano a interloquire con il cliente, fornendo nuove esperienze di home banking e nuove modalità di transazione.
Andare in banca nel metaverso, le opzioni ad oggi disponibili
Le criptovalute sono la principale moneta di scambio del metaverso. È dunque essenziale, per le banche che vogliono entrare in questo mondo, adottare token digitali o permettere la conversione da o verso il denaro tradizionale. È ciò che fa attualmente la banca nel metaverso, come JPMorgan Chase su Decentraland, o HSBC su The Sandbox. Su quest’ultima piattaforma ha aperto una sede anche la thailandese Siam Commercial Bank, così come altre catene asiatiche, quali DBS e Standard Chartered. La stessa The Sandbox, d’altronde, è nata a Hong Kong, ed è probabile che molti suoi utenti vivano in Asia. Metaversi Roblox, che è più concentrato sull’intrattenimento, attualmente sembrano meno adatti a ospitare filiali bancarie. L’attesa apertura in Italia di Horizon Worlds, invece, potrebbe rappresentazione una valida alternativa.
Banca nel metaverso, cosa si può fare oggi
Obiettivi
Non è dato sapere come e in che tempi esattamente si evolverà il metaverso. Una cosa però è certa: mentre ha luogo l’evoluzione, le banche non intendono stare a guardare. Gli istituti di credito, infatti, sono le realtà più adatte a rispondere alla crescente domanda di valute e identità digitali. Inoltre, la banca nel metaverso ha l’opportunità di utilizzare AR, VR e altre tecnologie per reimmaginare il modo in cui dialoga con clienti e dipendenti. Secondo il report Accenture Technology Vision 2021, l’84% dei dirigenti bancari globali ritiene che il Web3 cambierà radicalmente l’interazione tra aziende e utenti. Il nuovo mercato è anche un’occasione per intercettare nuovi pubblici; in particolare i più giovani, alle prese con l’abc della gestione finanziaria. Il metaverso potrebbe aiutare a svecchiare in modo credibile un settore storicamente serioso e un po’ ingessato.
Applicazioni pratiche
Spazi
Gli spazi della banca nel metaverso al momento si presentano piuttosto spartani. Vi si legge, più che un intento progettuale articolato, la volontà di piantare la propria bandierina nel nuovo settore. Come a dire: cominciamo a presidiare “the next big thing”, poi si vedrà. La già citata J.P. Morgan, ad esempio, ha creato una lounge virtuale su due piani, priva di arredamento a eccezione di un paio di poltrone. Sulle pareti, alcuni schermi dove visualizzare presentazioni aziendali e una timeline delle innovazioni del brand in ambito blockchain. Nello spazio si aggira una tigre, protagonista del Capodanno cinese 2022. Diverso è il metodo di BNP Paribas, che da alcuni anni sta investendo nel virtuale. Con un approccio gaming, l’azienda ha lanciato alcune app in VR e AR per coinvolgere l’utente in diversi ambiti, dal real estate all’esperienza in filiale.
Attività
I servizi offerti dalla banca nel metaverso si dividono tra servizi per la clientela e servizi per i dipendenti. Alla prima categoria appartiene il progetto pensato da KB Kookmin Bank, che ha replicato nel mondo virtuale l’esperienza vissuta in una normale filiale. Nella seconda categoria il 3D è sfruttato per lo più a scopo di training. Bank of America, ad esempio, ha creato un programma grazie al quale i dipendenti possono fare pratica delle mansioni quotidiane all’interno di un ambiente virtuale. Lo sviluppo del settore lascia presagire molte altre applicazioni. In particolare, il successo crescente del mercato immobiliare virtuale potrebbe ispirare l’ideazione di prestiti finalizzati ad hoc, proprio come i mutui nella realtà. Che dire poi degli NFT: le opere d’arte digitali attirano sempre più l’interesse dei venture capitalist, con investimenti da milioni di dollari. È lecito prospettare la nascita di fondi comuni per gli appassionati di tech & digital.
NFT e criptovalute
Arrivati al secondo trimestre del 2022 ci troviamo nel mezzo del secondo cosiddetto “inverno delle criptovalute”, cioè la contrazione prolungata del valore delle crypto. Nonostante ciò, l’attrattiva esercitata dagli NFT sugli investitori non accenna a sfumare, un dato che può aiutare lo sviluppo della banca nel metaverso. In particolare, gli esperti ritengono che questo secondo Crypto Winter sia ben diverso dal primo, verificatosi a partire dal 2018. Allora, il prezzo del Bitcoin crollò di oltre il 50%, in un periodo positivo per l’economia tradizionale. La decrescita attuale è invece trainata da una generale crisi dei mercati finanziari che è innescata da disordini internazionali, in particolare il conflitto russo-ucraino. Il mercato delle crypto è diventato più grande, e per la prima volta il suo andamento segue quello del settore finance tradizionale.
Vantaggi
Il metaverso, in particolare quello immersivo, riporta l’umanità in banca. Mentre parla del proprio denaro e dei propri progetti, il cliente vuole sentire di avere il controllo. E cosa c’è di più rassicurante che avere questa delicata conversazione direttamente dall’intimità di casa? La banca nel metaverso ha la possibilità di reinventare i servizi di sempre, e anche ispirare inedite contaminazioni. Con la trasformazione digitale, si prevede che molte delle più grosse società finanziarieglobali integreranno i servizi bancari con i settori retail, healthcare e altri. Un altro vantaggio è la maggiore sostenibilità del digital rispetto ai processi bancari tradizionali che, tra distribuzione e infrastrutture, hanno un impatto rilevante sul clima. In definitiva, la realizzazione di progetti all’interno dei mondi virtuali può costituire un importante elemento di differenziazione e innovazione rispetto ai competitor. Soprattutto in questa fase ancora primigenia dell’esperienza metaverso.
Come aprire una banca nel metaverso
Il primo consiglio per le banche che volessero approdare su Decentraland, The Sandbox o creare realtà virtuali indipendenti è di elaborare una strategia coerente. Il metaverso non deve cioè costituire un progetto autonomo rispetto alle altre attività della banca, bensì procedere in continuità, in linea con la brand identity. Si tratta, in effetti, di un suggerimento valido per qualsiasi brand con gli stessi piani. La banca nel metaverso è infatti la stessa banca che riceve la clientela nel mondo reale e che interagisce con loro sui social media. Un altro aspetto da considerare è quello inerente il tracciamento dei dati e la sicurezza delle transazioni digitali, un tema che merita una pianificazione a parte. Non è da escludere che in futuro su questo punto saranno predisposti standard di gestione condivisi.
Conoscere il metaverso
Sarebbe azzardato affermare che la banca nel metaverso è la banca del futuro; si può dire, piuttosto, che sia una delle banche del futuro. I mondi virtuali non hanno infatti la pretesa di rimpiazzare quelli reali o altri presidi digital, quanto piuttosto di affiancarsi a essi. Il metaverso offre l’opportunità di integrare le opzioni di servizi ad oggi disponibili, per venire incontro al consumatore in modo sempre più completo e semplificato. Non è inoltre da sottovalutare il già menzionato apporto allo sviluppo sostenibile, che per le banche in particolare può rappresentare un importante punto di svolta. È essenziale naturalmente una preparazione sul nuovo mezzo: un’adeguata formazione e la consulenza di esperti possono fare la differenza nella valorizzazione del proprio brand.