Proseguiamo con la nostra guida sull’influencer marketing scoprendo quanto guadagna un influencer in Italia. Abbiamo visto chi sono e come si classificano gli influencer in base al numero di follower e alla capacità di ingaggiare il pubblico. Abbiamo anche descritto tutte le possibilità di collaborazione, dal brand ambassador alle affiliazioni, dai branded content alle campagne fino a regali, testimonial, eventi, take over. Tutti questi elementi, intersecati tra loro, permettono di individuare il giusto compenso per l’influencer. Stabilire un investimento in influencer marketing, dunque, prevede l’analisi di alcuni parametri oggettivi e di altri criteri maggiormente qualitativi. Il costo della partnership, infine, varia a seconda della piattaforma social scelta. Considerando tutto questo, abbiamo ricavato il primo listino per il mercato italiano, dove non si applicano le cifre di altri Paesi, Usa in primis.
Come si calcola il compenso di un influencer
Come detto, un primo parametro per stabilire il compenso di un influencer è dato dall’ampiezza del pubblico e dal relativo engagement rate che misura il livello di partecipazione dei follower. Inoltre, fa la differenza il grado di penetrazione che l’influencer ha nei confronti di una nicchia. A livello qualitativo, un elemento da considerare è la sua credibilità . Quanto più è autorevole, tanto il messaggio che sceglierà di amplificare sarà massimizzato e, quindi, avrà maggior peso anche in termini di valorizzazione. Questi indicatori permettono di stabilire il compenso medio di un influencer per collaborazioni come branded content, campagne continuative e unboxing. Non si applicano, invece, alle celebrità che sono personaggi noti a prescindere dal numero di follower e che si accordano con i brand secondo linee di ingaggio personali. Infine, altre collaborazioni, come ad esempio brand ambassador e coupon, non prevedono cachet diretti, ma soltanto guadagni in forma indiretta.Â
La differenza tra le piattaforme
Il compenso di un influencer varia a seconda della piattaforma perché cambia il suo lavoro e l’impatto generato dai contenuti. Su Facebook risulta agevole assicurarsi un ampio seguito, al contrario di canali come YouTube e Twitch. Ma la facilità nel raggiungere una vasta audience si scontra con le conversioni. Facebook è popolato da un pubblico di massa con abitudini di fruizione rapida e superficiale: le chances di fidelizzare la platea e di convincerla a compiere un’azione sono ridotte. Su altri social, dove costruirsi la base di follower è più complesso perché gli utenti saggiano il valore dei contenuti, l’adesione sarà invece consapevole e pronta per la risposta. In ultimo, l’impegno per la creazione dei contenuti. Foto e video destinati alle piattaforme nate per la condivisione di questi formati generano un impatto maggiore per il brand, ma quanto più sono articolati, tanto più necessitano di tempo e perizia da parte dell’influencer.
Quanto guadagna un influencer su Facebook
Facebook non è ideale per l’influencer marketing. Tuttavia, è possibile che si trovino qui influencer e pubblico adatti al brand, ad esempio nel caso di prodotti rivolti alle fasce di età più elevate. Il compenso medio riflette la classificazione degli influencer per numero di follower e Engagement Rate. Va aggiunto che su Facebook esistono altri modi di valorizzare i contenuti attraverso strumenti interni alla piattaforma, nella sezione Monetizzazione del proprio Content Creator. Tra questi gli Instant article, funzione che pubblica le inserzioni direttamente nel proprio sito web, o la pubblicità all’interno dei video, per i quali è direttamente Facebook a pagare il creator. Inoltre, c’è la possibilità che i fan si iscrivano alla pagina versando una fee mensile, che seguano un evento riservato a pagamento o che donino attraverso il meccanismo delle Stelle durante una diretta.
Quanto guadagna un influencer su Instagram
Instagram è la piattaforma regina degli influencer professionisti. Il social basato sulle immagini e, più recentemente sui video, incentivati da story, IGTV e reel, ha una componente visual che risulta perfetta per le recensioni e il coinvolgimento caldo del pubblico. Su Instagram si possono attivare praticamente tutti i tipi di collaborazione. Per questo, il compenso può variare significativamente non soltanto in base alla tipologia di influencer, ma anche sulla base del contenuto che questo deve produrre e diffondere. Questo social network, insieme a Facebook, è adatto anche all’ingaggio delle celebrity per collaborazioni da testimonial. Infatti, veicola bene anche soltanto immagini statistiche e associazioni tra brand e personaggio grazie alla sua notorietà .
Quanto guadagna un influencer su YouTube
Verrebbe da rispondere: tanto o tantissimo e altrettanto rende. YouTube è il regno dei contenuti di qualità , dove l’utente pesa il valore (anche in termini di intrattenimento) di ciò che sta guardando. Ripetiamo: guardando. YouTube è una piattaforma di video, spesso anche complessi, che necessitano di molto lavoro per essere ideati, realizzati e post-prodotti. Per questo, il compenso medio di un influencer è qui mediamente più alto che altrove. Su YouTube, però, un brand non paga solo per creator e il suo contenuto, ma anche per l’alto valore di ingaggio che questo canale può assicurare, oltre che per i risultati a lungo termine che l’indicizzazione di ogni video su Google può garantire. Le community sono, infatti, fidelizzate, coerenti e reattive. Inoltre, lo stesso target è interessante: diverse fasce di utenti si polarizzano intorno a canali anche molto diversi tra loro. Come dire: c’è di tutto, basta saper scegliere.Â
Quanto guadagna un influencer su TikTok
Il social network più giovane di tutti è ancora in profonda evoluzione. Tuttavia, anche in Italia diversi brand hanno cominciato le proprie attività di comunicazione su questa piattaforma fatta di video e musica, utilizzando anche lo strumento dell’influencer marketing. Come accade per YouTube, la creazione di contenuti per TikTok è un altamente time consuming e ha alla base idee e una lunga costruzione di reputazione e platea. Per questo, anche qui il compenso medio di un influencer è più alto che altrove. Questo social, inoltre, è popolato da un target molto caratterizzato, sopratutto in termini di età . Occorre quindi valutare molto attentamente se valga la pena un investimento in influencer marketing su TikTok, considerando che anche questa piattaforma ha una modalità di fruizione leggera che rende faticosa la conversione. Semmai, la redditività può derivare dall’esposizione ripetuta del brand, come succedeva con gli spot televisivi. L’influencer, allora, equivale alla rete ammiraglia.
Quanto guadagna un influencer su Twitch
Questa piattaforma di live streaming è nota per il suo target specifico di utenti tra i 15 e i 30 anni appassionati al mondo del gaming. Tuttavia, negli ultimi anni è cresciuta anche in altri settori di intrattenimento, tecnologia, scienza e musica. In Italia, si è impennato il numero degli utenti durante il lockdown (oltre 4 milioni di nuovi iscritti ogni mese, 70% uomini). Come YouTube ospita solo video, ma qui ogni contenuto è live: la trasmissione e interazione avvengono esclusivamente in diretta e in tempo reale. Twitch offre agli streamer numerose opportunità interne per monetizzare i propri contenuti: è possibile diventare affiliati o partner a seconda del numero di follower, degli spettatori e delle ore di trasmissione. Gli spettatori possono abbonarsi al canale e inviare donazioni agli streamer durante le dirette. Inoltre, gli streamer guadagnano una percentuale sulla vendita dei videogame e sulle pubblicità mostrate durante le proprie trasmissioni.
I compensi a confronto
Nella tabella riassuntiva si evincono con chiarezza i parametri che concorrono alla formazione del compenso medio degli influencer sulla base della tipologia e della piattaforma utilizzata. In particolare, l’Engagement Rate dà la misura di come non sia sufficiente il numero di follower per attribuire lo status di influencer e accedere alle collaborazioni commerciali con i brand e le aziende.Â
I compensi così stimati si riferiscono al mercato italiano nel 2021.