Nel corso degli anni il crowdfunding civico si è evoluto e affermato a livello internazionale. Oggi è riconosciuto come strumento di finanziamento da attori pubblici, privati e istituzionali. L’impatto positivo di questa modalità di sostegno a idee e progetti è stato misurato da numerosi soggetti, compresa l’Unione Europea. Tutti ne hanno riconosciuto lo stimolo alla partecipazione democratica dei cittadini alla vita e allo sviluppo locale. Tecnicamente, si tratta di una declinazione del crowdfunding di tipo “Reward” o “Donation”. Significa che i finanziamenti hanno carattere legale e fiscale di donazioni e non si configurano come investimenti o prestiti. Da un punto di vista di applicazione, il crowdfunding civico è dedicato al finanziamento di servizi, opere, eventi o progetti che creino valore per una comunità. Non si tratta, dunque, di sostenere un’iniziativa privata individuale, ma un progetto che produca vantaggi per una collettività territorialmente collegata.
Caratteristiche del Crowdfunding civico
Lo strumento del crowdfunding civico non ha una connotazione di settore. Si può attivare per qualsiasi tipo di attività, dallo sport alla cultura, dal patrimonio artistico all’organizzazione di eventi. Ha un limite naturale nei servizi di base. Non è possibile, infatti, chiedere il contributo del territorio per i servizi essenziali che l’Ente è tenuto ad erogare e per il quale è attivo il prelievo fiscale. Del tutto orientato all’interesse pubblico, il crowdfunding civico si fonda sul coinvolgimento di tutti gli attori del territorio. Pubblica Amministrazione, cittadini, media e aziende locali, associazioni di impresa o di categoria territoriali, ma anche scuole e associazioni, possono contribuire alla realizzazione corale delle iniziative. Si genera, dunque, un processo democratico, trasparente e partecipativo, con il fine ultimo di soddisfare esigenze e desideri della collettività per lo sviluppo locale.
TUTTI I RUOLI POSSIBILI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Nel crowdfunding civico una Pubblica Amministrazione può rivestire diversi ruoli, dal più semplice endorsement o patrocinio a favore di una campagna, fino alla parte di attore principale. L’Ente può scegliere quanto e come intervenire direttamente nell’iniziativa del crowdfunding civico, nella sua regolazione e anche nel finanziamento. Ecco le tre modalità che la Pubblica Amministrazione può scegliere.
1. La Pubblica Amministrazione lancia la raccolta fondi
È sostanzialmente la modalità principale di crowdfunding civico. Qui è la stessa PA a lanciare direttamente una o più raccolte fondi per progetti locali di particolare interesse per la comunità. Può trattarsi di un’operazione una tantum o di iniziative ricorrenti attraverso le quali l’Ente finanzia progetti speciali che esulano dalle attività ordinarie. Molto spesso il crowdfunding è preceduto da una consultazione pubblica attraverso cui i cittadini indicano all’Ente le priorità e i progetti a cui darebbero più volentieri un contributo economico. Esempi di applicazione di questo tipo di crowdfunding si rintracciano in caso di emergenze o calamità naturali e nella ristrutturazione o realizzazione di opere e servizi pubblici (arredo urbano, riqualifica di aree verdi, statue e monumenti, ecc.). Ma anche nell’organizzazione del tempo libero con fini di aggregazione o culturali, come eventi, festival, feste di paese e di quartiere.
2. La PA promuove e co-finanzia i progetti locali
Le campagne non vengono lanciate dall’Ente ma da attori del territorio. Generalmente, in questo caso la PA apre una call che fissa i requisiti per partecipare. Indica, ad esempio, anche le finalità e il range di budget necessario per la realizzazione dei progetti. Queste call possono riguardare iniziative per settori specifici o essere aperte a tutte le idee. Lo stesso Ente, spesso in partnership con il team della piattaforma che fa da comitato tecnico-scientifico, seleziona le iniziative che saranno effettivamente lanciate per la raccolta fondi. In base ai termini della partnership con l’Ente, spesso il team di DeRev si occupa anche di affiancare le campagne nella gestione e promozione della raccolta fondi. Inoltre, in alcuni casi, se e quando la campagna riesce a raggiungere una soglia prestabilita di donazioni, la Pubblica Amministrazione considera l’iniziativa meritevole e validata dai cittadini per cui si impegna a co-finanziare l’importo restante.
Vantaggi di questa tipologia di crowdfunding
Questo tipo di crowdfunding ha risvolti molto interessanti. L’Ente può, ad esempio, utilizzarlo per la distribuzione di fondi nazionali, ministeriali o di altre Istituzioni. In questo modo, può destinarli a progetti che sono stati candidati pubblicamente, al posto di procedere con il classico bando di attribuzione. Il crowdfunding civico, in questo caso, permette di selezionare i beneficiari in modo del tutto democratico, trasparente e meritocratico. Attraverso le proprie donazioni, infatti, è la comunità territoriale stessa ad esprimere un consenso indiretto a un progetto piuttosto che a un altro. Scegliere di supportare le iniziative che hanno ottenuto più donazioni, significa indirizzare le risorse pubbliche a scopi che hanno ottenuto il gradimento dei cittadini.
L’applicazione del processo in Italia
Questa modalità di crowdfunding è stata già utilizzata in alcuni casi di enorme successo in Italia. Tra questi, possiamo citare il Comune di Mantova e il Comune di Soliera in provincia di Modena. Entrambi hanno attivato il crowdfunding civico per molti progetti cittadini, secondo una logica di ciclicità con call ricorrenti. Si attiva la chiamata al territorio che, in genere, ha una durata di due mesi, al termine dei quali di procede alla selezione dei progetti per la raccolta fondi. Si tratta di un ciclo che può avere una durata di sei mesi, al termine del quale si presentano alla cittadinanza i risultati raggiunti e si procede con il lancio di una nuova call. È una modalità di notevole valore anche gli aspetti burocratici e fiscali. Le campagne, infatti, sono promosse dai singoli soggetti che sono anche i diretti destinatari dei finanziamenti. Non c’è, quindi, necessità di passaggio dalla contabilità pubblica.
3. LE FORMULE IBRIDE
Le formule ibride si realizzano quando, oltre all’iniziativa del territorio e al supporto dell’Ente, si attiva anche una partnership con un soggetto privato. Su DeRev, operazioni di questo tipo sono state realizzate, ad esempio, con Wind in partnership con Anci, e con Coca Cola. Il soggetto privato può impegnarsi con finanziamenti, oppure mettendo a disposizione le ricompense dedicate a chi decide di partecipare alla raccolta con donazioni.
LE OPZIONI TECNICHE PER IL CROWDFUNDING CIVICO
Se un privato ha pressoché un unico modo di lanciare una campagna, l’offerta di servizi per le Pubbliche Amministrazioni è molto più ampia. Ecco come un Ente può attivare il crowdfunding civico con DeRev.
Campagna singola su una piattaforma
La prima modalità ricalca le procedure dedicate alle raccolte fondi dei privati. Prevede, infatti, la registrazione sulla piattaforma come Ente e la pubblicazione della singola campagna per la raccolta dei finanziamenti. È un processo snello, ideale per iniziative singole e operazioni una tantum.
Sezione dedicata all’interno di una piattaforma
Nel caso di campagne multiple o ricorrenti, alcune piattaforme, tra le quali DeRev, consentono l’apertura di aree riservate all’Ente. Si ottiene così uno spazio proprio, corredato del logo istituzionale e di tutte le informazioni e i dettagli relativi a tutte le campagne. Si ha, inoltre, il vantaggio di un’infrastruttura tecnica che gestisce l’intero processo, dalla parte tecnica ai pagamenti, dalla fatturazione agli adempimenti di privacy e normativi. Inoltre, si amplifica la possibilità di intercettare utenti che visitano la piattaforma per altre campagne e che possono così scoprire iniziative del proprio territorio.
Piattaforma dedicata in White Label
La terza opzione è che DeRev realizzi una piattaforma esterna in “white label” per l’Ente. In questo caso, la Pubblica Amministrazione ha un proprio sito per gestire autonomamente il crowdfunding civico. Il portale è interamente personalizzato nei contenuti, nella grafica e nelle funzionalità. Allo stesso tempo, l’Ente può scegliere di avvalersi comunque dei servizi relativi agli aspetti economici, burocratici, legali e tecnici offerti da DeRev.
In tutti e 3 i casi, la Pubblica Amministrazione può incorporare la o le campagne nel proprio sito web attraverso strumenti come landing page o widget.
VANTAGGI DEL CROWDFUNDING CIVICO PER LE PA E I TERRITORI
Come abbiamo visto, il Il crowdfunding civico è una pratica in costante crescita, sempre più adottata dagli Enti locali per i consistenti benefici economici e sociali che può produrre. La possibilità di raccogliere fondi aggiuntivi per i progetti di miglioramento dell’area locale, attraverso una formula di fundraising, punta su leve differenti da quelle tradizionali. Inoltre, il crowdfunding civico facilita e incentiva l’impegno e il coinvolgimento dei cittadini dando spazio al loro desiderio di avere un ruolo più partecipativo nel processo decisionale dell’amministrazione. Ancora: è possibile determinare decisioni di investimento più intelligenti e sentiti dalla comunità, nonché di creare occasioni di innovazione e sperimentazione riducendo il rischio del fallimento. Infine, questo strumento incentiva la coesione e, in alcuni casi, la resilienza della comunità. Sotto questo ultimo aspetto, la raccolta fondi per la ricostruzione di Città della Scienza a Napoli, è un esempio esemplare.
COME ATTIVARE IL CROWDFUNDING CIVICO
Per attivare il crowdfunding civico sono necessari alcuni adempimenti normativi di diritto amministrativo. Capitolato e delibere ad hoc, ad esempio, sono essenziali per call pubbliche. DeRev è la prima piattaforma italiana specificatamente progettata in modo da essere totalmente in linea con le normative nazionali ed europee, comprese quelle in materia di privacy. Inoltre, la piattaforma conta già numerosi esempi di applicazione fruttuosa. In virtù dell’impatto sociale e dello sviluppo territoriale delle campagne di crowdfunding civico lanciate sulla nostra piattaforma, nel 2013 DeRev è stata inclusa nei Digital Democracy Leader dal Parlamento Europeo e da Microsoft. Siamo a disposizione per ogni necessità di informazione e ulteriori dettagli, ma anche per guidare le Pubbliche Amministrazione negli iter procedurali necessari per offrire ai rispettivi territori una possibilità partecipata e democratica di sviluppo.