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Crowdfunding per le aziende, perché e come fare raccolta fondi in ottica CSR
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Crowdfunding per le aziende, perché e come fare raccolta fondi in ottica CSR

  • 28 Aprile 2022
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Il crowdfunding per le aziende rappresenta una risorsa per dare voce e concretezza alla propria mission e creare connessioni di valore. La raccolta fondi online per finanziare progetti innovativi è infatti un’iniziativa che interroga direttamente le comunità e favorisce il miglioramento del tessuto sociale. In questo senso, il crowdfunding negli ultimi anni si è affermato in ambito aziendale come uno strumento di Corporate Social Responsibility (CSR), responsabilità sociale d’impresa. La CSR consiste nell’adozione da parte di un’impresa di politiche e comportamenti in aiuto dell’ambiente e della società. Il crowdfunding supporta questo obiettivo facendo leva sul desiderio di coinvolgimento delle persone, con un sistema che non fa discriminazioni tra donatori. È un’attività di CSR che trasmette valore a tutte le parti coinvolte: l’azienda, gli utenti che aderiscono alla raccolta e la comunità che riceve la donazione. 

Cos’è il crowdfunding e come funziona

Il crowdfunding è la pratica di finanziare un progetto tramite una raccolta di fondi aperta a tutti, effettuata da una piattaforma online. Una campagna di crowdfunding nasce nel momento in cui un individuo o un gruppo condivide sul web un’idea e il budget da raggiungere per realizzarla. Chiunque sia interessato può contribuire alla campagna con un importo a sua scelta; il più delle volte, si tratta di pochi euro. A differenza di molte raccolte fondi offline, infatti, il crowdfunding si basa sulla richiesta di piccole somme di denaro a un’ampia rete di persone. Ciò è possibile grazie ai canali utilizzati, vale a dire web e social media, che consentono di raggiungere facilmente ampie comunità. In cambio del contributo, il finanziatore ottiene una forma di ringraziamento simbolica o più sostanziosa, a seconda della modalità con cui è realizzata la raccolta. 

Vantaggi del crowdfunding per le aziende

Negli ultimi anni, la difficoltà da parte di startup e PMI di ottenere credito dalle banche ha permesso al crowdfunding di estendere il proprio raggio d’azione. Oggi tale sistema è infatti riconosciuto come una delle principali forme di finanziamento alternativo per le realtà imprenditoriali. Ma il crowdfunding per le aziende non costituisce soltanto una fonte di reperimento di risorse con le quali sviluppare il business, ma anche il mezzo ideale per attuare una strategia di CSR. Un brand può infatti decidere di sfruttare questo strumento a sostegno del territorio, per promuovere presso il pubblico una causa che gli sta a cuore. Nel progetto di raccolta fondi l’azienda ha dunque modo di perseguire e mettere in pratica valori, superando le mere dichiarazioni. Anche la dimensione partecipativa gioca un ruolo chiave, poiché nella collaborazione tra azienda e comunità si crea un legame profondo. Non si tratta semplicemente della condivisione di un finanziamento, ma della condivisione di obiettivi valoriali. 

Tipologie di crowdfunding per le aziende

Esistono diverse modi di interpretare e realizzare il crowdfunding per le aziende. La prima possibilità di scelta riguarda il livello di coinvolgimento dell’azienda nella campagna. Un’impresa può infatti decidere di contribuire a un progetto lanciato da altri, oppure lanciare direttamente la campagna o, ancora, promuoverla finanziandola per una parte. Nel caso si scelga di lanciare una propria campagna, si apre il secondo ventaglio di opzioni. Un brand, infatti, può pianificare il lancio sui propri canali, creare un sito ad hoc oppure appoggiarsi su una piattaforma esterna come DeRev crowdfunding. Tutto dipende dall’obiettivo, dal pubblico che si intende intercettare e dalla strategia complessiva.

Tipologie per ruolo dell’azienda

  1. Contributo a una campagna altrui

Le campagne di crowdfunding per le aziende possono essere un’occasione per creare partnership e relazioni con realtà che presentano principi e obiettivi a loro affini. Può così capitare che una società scelga di associarsi a una campagna lanciata da altri, fornendo il proprio contributo in termini di denaro o strumenti. Così ha fatto ad esempio nel 2022 Sella Personal Credit, nei riguardi di un’iniziativa della Federazione Sport Sordi Italia. Nello specifico, la Federazione ha lanciato una raccolta fondi per garantire ai nuotatori italiani di prepararsi adeguatamente per le Summer Deaflympics 2022. Sella Personal Credit ha contribuito alla causa con una donazione di 10.000 euro, corrispondente al 50% del budget prefissato. Con questa iniziativa, la società specializzata in credito per le famiglie ha potuto aiutare il territorio, associando il proprio servizio all’impegno per mitigare le diseguaglianze.

  1. Iniziativa dell’azienda

Negli ultimi anni, spesso la campagna di crowdfunding proviene direttamente dalla realtà aziendale, come caso singolo o nell’ambito di un progetto più ampio. Questo consente agli stakeholder di avere un riferimento definito e favorisce un’identificazione chiara tra il brand e il progetto di impegno sociale. In occasione della Stramilano 2017, il gruppo Mediobanca ha lanciato una campagna in collaborazione con Disabili No Limits Onlus, l’associazione fondata dall’atleta paralimpica Giusy Versace. Obiettivo dell’iniziativa era acquistare sedie a ruote ultraleggere e protesi in fibra di carbonio per consentire a giovani disabili di partecipare alle attività sportive. La campagna, pubblicata sulla piattaforma DeRev, ha coinvolto gli stessi dipendenti di Mediobanca, il cui supporto ha permesso di superare l’obiettivo economico prefissato.

  1. Promozione e co-finanziamento

Un’altra modalità molto efficace di crowdfunding per le aziende è quella che prevede la promozione e il cofinanziamento di una campagna. Con questo sistema, la società mette in evidenza un progetto impegnandosi a partecipare direttamente alla raccolta, solitamente con una quota pari a metà del budget. È il caso di Wind, che ha creato una propria piattaforma di crowdfunding (oggi incorporata sul sito DeRev crowdfunding) per sostenere progetti civici su tutto il territorio italiano. Con la fondazione della piattaforma, Wind si era impegnata a finanziare per la parte restante i progetti che avrebbero ottenuto supporto per il 50% dei fondi richiesti. Il progetto prevedeva anche un servizio di consulenza per la gestione delle campagne, e la garanzia di promozione tramite i canali Wind e DeRev.

Tipologie per spazio di attivazione

  1. Piattaforma esterna

Numerose aziende scelgono di realizzare la propria raccolta fondi su una piattaforma di crowdfunding esterna al sito aziendale, come DeRev crowdfunding. In un sistema che si fonda sulla fiducia, è rassicurante per le persone sapere di potersi interfacciare con soggetti accreditati nel settore e riconosciuti come affidabili. Da un punto di vista di efficacia, questo tipo di soluzione è ottimale per iniziative saltuarie e permette di avvantaggiarsi di un’infrastruttura pronta, semplice ed intuitiva per un’operazione di responsabilità sociale d’impresa relativamente rapida da attivare.

  1. Area dedicata su una piattaforma esterna

Un brand che si trovi a lanciare un progetto di crowdfunding particolarmente imponente o complesso potrebbe esitare di fronte all’eventualità di appoggiarsi a una piattaforma esterna. Il timore di alcune aziende è infatti quello di non emergere a sufficienza, soprattutto se la campagna prevede una serie di attività in continuo aggiornamento. È così che alcune scelgono di dare particolare risalto alla propria iniziativa con la creazione di una pagina dedicata all’interno della piattaforma terza. Il risultato è uno spazio basato sull’infrastruttura, i circuiti e gli strumenti della piattaforma, ma isolato dalle altre campagne ospitate dal sito. È il caso dell’operazione di crowdfunding civico lanciata da Coca-Cola, costituita da dieci progetti raccontati e promossi in un unico luogo sul sito DeRev. 

  1. Piattaforma in white label 

La terza opzione per attivare un progetto di crowdfunding per le aziende è la modalità “white label”, utile soprattutto per progetti continuativi o periodici. Con questa formula, la società che lancia la campagna fa affidamento sull’expertise di una realtà di crowdfunding perché la applichi ad un’infrastruttura costruita ad hoc. La modalità white label consiste, infatti, nella creazione di una piattaforma dedicata, totalmente personalizzabile, con un proprio indirizzo o incorporata nel sito aziendale. 

Crowdfunding per le aziende, la partnership con DeRev

La pandemia con le sue implicazioni sociali ha favorito in tutto il mondo una crescita dell’interesse verso le raccolte fondi online. Il crowdfunding per le aziende ha rappresentato l’opportunità ideale per intervenire in situazioni di difficoltà sul territorio in modo rapido e sicuro. È così che oggi numerose realtà si orientano verso queste iniziative, per integrarle nelle loro strategie di responsabilità sociale d’impresa. Tuttavia, molti ancora non sanno da dove partire per attivare o gestire una campagna. Realizzare un progetto di crowdfunding, infatti, non vuol dire semplicemente aprire una pagina web; significa pianificare, valutare attentamente obiettivi, target e modalità di raccolta. La cosa migliore è farsi aiutare da esperti accreditati nel settore crowdfunding, come DeRev. La nostra piattaforma di crowdfunding dà voce e consulenza non soltanto a privati, ma – tramite l’Area Partner – anche ad aziende, Pubbliche Amministrazioni e organizzazioni. Realizziamo inoltre piattaforme totalmente in white label, per coinvolgere dipendenti e territorio nei valori aziendali. 


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