Tenere sottomano un piccolo glossario del metaverso è il modo più semplice per approcciarsi al vasto ambito della realtà virtuale senza farsi travolgere. Difatti, lo studio del metaverso talvolta può apparire come un corridoio ricco di porte che, una volta aperte, rivelano altrettante porte, e poi altre ancora. Non è il caso di scoraggiarsi: sono sufficienti 10 vocaboli per non perdere d’occhio il sentiero principale. Considera questo glossario una sorta di manuale delle Giovani Marmotte, o un kit di Pronto Soccorso per quando ti sembra di non capirci più nulla.
1. Phygital
Il concetto di metaverso è inscindibile da quello di realtà virtuale, ma ha punti di contatto anche con la realtà aumentata e la realtà mista. La prima è una tecnologia che permette di sovrapporre contenuti multimediali alla realtà fisica; un esempio sono i risultati in 3D di Google da mobile. La seconda, invece, consente di sperimentare esperienze in cui reale e virtuale interagiscono in maniera più serrata. È nelle applicazioni di AR e MR che entra in gioco il sempre più diffuso termine “phygital”, fusione di “fisico” e “digitale”. Un termine che serve a identificare tutte le esperienze che mescolano online e offline. Ad esempio, l’ordinazione di cibo in un locale tramite totem digitali; oppure la prova a distanza di abiti o accessori, grazie alla realtà aumentata. Il phygital traghetta il pubblico verso le esperienze immersive; questa parola merita dunque un posto di rilievo nel glossario del metaverso.
2. Avatar
Un avatar è un personaggio che serve a rappresentare l’utente dentro un mondo virtuale. È un vero e proprio alter ego digitale, personalizzabile per renderlo il più possibile somigliante a sé (o a una versione ideale di sé). Per promuovere il metaverso Horizon Worlds, Meta ha portato gli avatar anche sui propri social network, ossia Facebook, Instagram e Whatsapp. Si tratta però qui di figure statiche; nel metaverso, invece, il tuo avatar è in 3D e animato, e si muove nell’ambiente al posto tuo. In un essenziale glossario del metaverso non possono mancare gli avatar, perno dell’esplorazione delle realtà 3D. Negli ultimi anni, la compravendita di abiti e accessori per avatar ha spopolato su diverse piattaforme. Inoltre, numerosi brand hanno iniziato a incorporare personaggi digitali nelle proprie campagne.
3. Web3
Se volessimo enunciare le caratteristiche sostanziali del metaverso, la navigazione di una realtà virtuale verrebbe al primo posto. Al secondo posto, invece, si posizionerebbe un nuovo rapporto tra gli utenti e i dati delle piattaforme. È il principio cardine del Web3: una nuova infrastruttura Internet dove l’utente stesso crea gli oggetti digitali e ne assume la piena proprietà. Il Web3 si fonda infatti sulla decentralizzazione, vale a dire l’estensione del controllo della Rete a tutti i singoli che vi partecipano. L’obiettivo è dare spazio agli utenti nella gestione dei dati, che nell’attuale Internet (il Web2) è appannaggio di una manciata di big tech. Il Web3 si propone così di inaugurare una nuova era del web basata su transazioni peer-to-peer, trasparenza e democrazia dei dati.
4. Blockchain
Una blockchain è un database collettivo, distribuito tra i nodi di una rete di computer. Le blockchain svolgono una funzione chiave nei sistemi di criptovaluta, per mantenere un registro sicuro e decentralizzato delle transazioni digitali. Ecco perché il termine blockchain rientra a pieno diritto nel glossario del metaverso.
La differenza fondamentale tra un normale database e una blockchain sta nella modalità in cui sono strutturati i dati. La blockchain raccoglie le informazioni in gruppi, noti come blocchi. Una volta riempito di dati, ciascun blocco è “chiuso” e collegato al blocco precedente, formando una catena. Ogni volta che arrivano nuove informazioni, un blocco si aggiunge all’ultimo, e così via. I dati all’interno di una blockchain non possono essere tracciati in ogni momento, ma non copiati.
L’innovazione delle blockchain è ciò che rende possibile il Web3: la garanzia di sicurezza di un record di dati, senza l’intervento di terze parti.
5. DAO
Una volta introdotto il concetto di decentralizzazione, vale la pena dare spazio nel glossario del metaverso alla sigla DAO. Essa sta per “organizzazione autonoma decentralizzata”, e per l’appunto è una forma di struttura legale priva di un governo centrale o di una struttura gerarchica definita. Le decisioni vengono prese attraverso il consenso dei membri dell’organizzazione, che possono votare utilizzando la propria quota di token digitali della DAO. Una DAO può servire vari scopi, come ad esempio la gestione di un progetto open source o di fondi di investimento, o lo sviluppo di applicazioni decentralizzate. Le DAO sono spesso associate al metaverso poiché registrano le proprie operazioni su blockchain. Tuttavia, esse possono essere implementate anche al di fuori della blockchain, utilizzando altre tecnologie decentralizzate, come ad esempio i protocolli peer-to-peer.
6. NFT
Gli NFT rappresentano un elemento cruciale dei mondi virtuali, ecco perché vi abbiamo riservato un approfondimento ad hoc. In questa sede ci limiteremo invece a fornirne la definizione basilare, da glossario del metaverso. La sigla NFT sta per “token non fungibile”: con essa si identificano risorse digitali di vario tipo, dalle foto ai video, dai file audio ai testi. Non fungibile significa che l’oggetto è unico e non può essere sostituito; ogni NFT contiene una firma digitale che attesta ciò. A essere fungibili, al contrario, sono le monete fisiche e digitali con cui si acquistano gli NFT; esse possono infatti essere trasferite o scambiate l’una con l’altra. Gli NFT costituiscono la maggiore fonte di reddito all’interno del metaverso. Gli esempi di NFT includono opere d’arte, fumetti, accessori esclusivi, carte collezionabili, giochi e molto altro ancora.
7. Smart contract
Parlando di NFT, impossibile non citare nel glossario del metaverso la parola “smart contract”. Esso è un tipo di contratto nel quale i termini e le condizioni dell’accordo tra acquirente e venditore sono scritti in righe di codice sulla blockchain. Il codice controlla l’esecuzione dell’accordo, e le transazioni ivi registrate sono tracciabili e irreversibili. Gli smart contract consentono di eseguire transazioni e accordi affidabili senza la necessità di un’autorità centrale, un sistema legale o un meccanismo di applicazione esterno. È lo smart contract a regolare la compravendita di NFT.
8. Criptovalute
Rimaniamo nella parte di glossario del metaverso dedicata agli acquisti su blockchain. La criptovaluta (o crypto) è una valuta digitale che utilizza la crittografia per proteggere le transazioni. Come si sarà inteso, le criptovalute non hanno un’autorità centrale di emissione o regolamentazione (come una banca), ma utilizzano un sistema decentralizzato. Le crypto esistono soltanto in formato digitale, ma possono essere spese sia online, sia offline. La prima criptovaluta a essere creata è stata Bitcoin, nel 2009. Altre criptovalute popolari sono Ethereum, Tether e USD Coin.
9. Wallet
Noto anche come metaverse wallet o crypto wallet, è ciò che permette agli utenti di gestire l’invio e la ricezione di criptovalute. Nella maggior parte degli ambienti digitali, il wallet è essenziale anche per tenere traccia della cronologia degli scambi in un ambiente sicuro e trasparente. Ogni wallet è infatti protetto da crittografia, un sistema di sicurezza che protegge le monete da eventuali attacchi e compromissioni.
Sul web esistono moltissimi wallet, ognuno con le proprie caratteristiche e funzionalità. In termini generali, tuttavia, queste risorse si dividono in due categorie principali: hot wallet e cold wallet. Gli hot wallet sono connessi a Internet e archiviati online, mentre i cold wallet non necessitano connessione per l’accesso. Ogni wallet presenta inoltre delle chiavi private per permettervi l’accesso.
10. Mining
Il glossario del metaverso include anche termini più tecnici, riguardanti principalmente gli addetti ai lavori, ma utili a tutti per comprendere la complessità del settore. Ad esempio, si parla di mining (letteralmente: “estrazione”) per indicare un processo di calcolo decentralizzato volto alla creazione di nuove valute digitali. Non solo: il mining serve anche e soprattutto a proteggere le transazioni e a verificarne la legittimità. Difatti, le transazioni in crypto non sono complete finché non sono validate dai “minatori”, professionisti incaricati proprio di elaborare gli scambi. È un’attività che richiede una potenza di calcolo notevole, pressoché impossibile da sostenere per un singolo operatore. Ecco perché esistono i cosiddetti “mining pools”, gruppi di minatori che uniscono le forze per svolgere l’attività. Tali professionisti ricevono criptovalute per il proprio lavoro. Tuttavia, considerata l’elevata competizione ad oggi nel settore, è difficile guadagnare in modo consistente.
Dal glossario del metaverso alla padronanza del metaverso
Il glossario del metaverso è un aiuto tanto per il neofita che esplora il settore per la prima volta, quanto per il professionista già attivo sul mercato. Soprattutto se si considera che in tutto ciò che pertiene a realtà virtuale e AI i neologismi e i mutamenti semantici sono all’ordine del giorno. Il glossario essenziale e i suoi aggiornamenti nel tempo sono dunque, si diceva, una bussola per l’utente/discente. La vera conoscenza, però, non può che derivare da una formazione specializzata, dalla consulenza continuativa con veri specialisti del settore capaci di calare tali vocaboli nell’operatività. È allora che lo studio del metaverso si trasforma in familiarità, la quale sola può aprire la strada alla progettazione di sfruttamenti creativi del settore.