Quanto guadagnano gli influencer in Italia? Sempre di più . DeRev ha aggiornato il “listino” dedicato al mercato italiano dell’influencer marketing evidenziando una crescita imponente per chi lavora su YouTube (+60%), TikTok (+22%) e Instagram (+33%) e un crollo vertiginoso delle quotazioni per Facebook (-35%). L’aumento dei compensi degli influencer riguarda tutte le tipologie di professionista, dai nano ai micro, dai mid-ter ai macro, fino ai mega influencer e alle celebrity. Pubblicato per la prima volta nel 2021, il tariffario vuole fornire una bussola tarata sul mercato italiano. Riporta un range di compenso medio in cui un influencer oscilla a seconda della complessità del contenuto richiesto e del suo grado di autorevolezza presso il proprio pubblico, nonché del settore in cui opera. Il tutto partendo dalla classificazione degli influencer sulla base di tre fattori analitici (numero di follower, Engagement Rate e tasso di conversione).
La professionalità dell’influencer
“Il mercato è sensibilmente in crescita – ha fatto notare il CEO di DeRev, Roberto Esposito – e il nostro listino fotografa un’economia in piena regola capace di rispondere agli stimoli esterni. Basta guardare il dato di Facebook per capire quanto sia matura l’industria degli influencer: i compensi calano perché sono in flessione le performance stesse della piattaforma. Tuttavia, nonostante un proficuo indotto, in Italia confondiamo ancora l’influencer con il vip che lucra sulla propria notorietà senza fare attivamente nulla. Al contrario, i content creator non sono predicatori mandati a irretire il popolo, ma ideatori e autori di contenuti originali che generano valore per il proprio pubblico e, soltanto di conseguenza, per le aziende e i brand che scelgono di affidargli i propri messaggi”.
Come sta andando il mercato
-
L’influencer marketing nel 2021
Il tariffario riflette la crescita globale del mercato dell’influencer marketing, che già nel 2021 aveva registrato un +15% rispetto all’anno precedente, raggiungendo volumi di circa 280 milioni in Italia e generando 450mila posti di lavoro, di cui 350mila come influencer e creator e gli altri nei ruoli che orbitano intorno a queste attività. Nel mondo, nel 2021 aveva raggiunto i 13,8 miliardi contro i 9,7 del 2020, di cui 3,7 miliardi di dollari negli USA, dove il mercato era cresciuto del 26% rispetto al 2020, con un +30% di agenzie e piattaforme specializzate. Ora, l’anno in corso sta centrando un risultato che, secondo le analisi di DeRev, si attesterà su un +20% rispetto al 2021, portando il giro d’affari complessivo a oltre 335 milioni di euro, e a una prospettiva di crescita che punta a superare i 500 milioni di euro nei prossimi tre anni.
-
L’influencer marketing nel 2022
L’andamento del mercato italiano risulta in linea con il trend globale che, secondo le stime di DeRev, vedrà aumentare i volumi fino a 16,5 miliardi di dollari e oltre 960 miliardi di dollari di vendite attraverso il social commerce entro la fine del 2022. Aumentano di conseguenza anche gli investimenti pubblicitari nell’influencer marketing da parte dei brand (+6% rispetto al 2021), sempre più interessati a collaborare con influencer e content creator, sia per attività di brand reputation e awareness che per campagne di lead generation e conversion. Infine, aumentano del 31% le aziende e le agenzie che forniscono servizi e collaborazioni di influencer marketing.
I settori trainanti dell’influencer marketing
Da un punto di vista di settori, il mercato risulta ancora guidato dal Fashion & Beauty, ma continuano a ricorrere all’influencer marketing anche i brand che lavorano nel Travel, Food, Lifestyle e Gaming. Il 2022 ha visto l’affermarsi dello strumento per attività di comunicazione anche in ambito Business, Economia e Finanza personale. “Stiamo assistendo a un trend che vede un numero sempre crescente di influencer (e relativi follower) concentrarsi sull’educazione finanziaria attraverso contenuti su investimenti, e gestione delle finanze personali – ha spiegato Roberto Esposito -. Fintech, Crypto, Startup, Crowdfunding e Trading sono temi destinati a diventare centrali negli interessi degli utenti e, considerata la propensione a informarsi sui social media, chi ne parla con contenuti di qualità sta riscuotendo ottimi risultati in termini di crescita follower ed engagement”.
La prospettiva del metaverso
Anche l’esplosione del metaverso e del Web3 sta progressivamente coinvolgendo anche l’influencer marketing. Roberto Esposito fa notare come “ci siano ancora pochi tentativi in fase di sperimentazione”, ma che “sul mercato italiano stanno emergendo i primi creator che operano e producono contenuti sul metaverso o all’interno del metaverso. Sono i così detti virtual influencer, molto spesso con le sembianze del proprio avatar in grado di parlare al pubblico e di creare lo stesso coinvolgimento di una persona reale, e in alcuni casi con un’identità fittizia e una personalità di fantasia. I brand sembrano mostrare molta fiducia, anche perché l’avatar economy è caratterizzata da infinite opportunità creative”.
Quanto guadagnano gli influencer, piattaforma per piattaforma
Il listino DeRev considera la diversità della professione sulle varie piattaforme: cambiano i compensi perché cambia il lavoro dell’influencer. Ma lo stesso andamento in termini di efficacia e gradimento da parte degli utenti di ogni singolo social media è una variabile importante di questo mercato. Si spiega così la pessima performance di Facebook dove un creator guadagna mediamente il 35% in meno di quanto non riuscisse nel 2021. Un dato peggiorativo che riguarda tutti, anche le celebrity se si pensa che l’hanno scorso potevano puntare a portare a casa fino a 15mila euro per un post e quest’anno arrivano a fatica a 5mila. Non a caso, i creator stanno progressivamente abbandonando la piattaforma, dove l’influencer marketing sopravvive soltanto quando è legato ai branded content di community verticali e celebrity come The Jackal, Maccio Capatonda e il Milanese Imbruttito.
Youtube
Sull’altro piatto della bilancia, pesa tantissimo YouTube. Si tratta del canale che registra l’aumento dei compensi più alto rispetto allo scorso anno (+60%): qui una menzione di 60 secondi in un video (quindi non un video dedicato) da parte di uno youtuber nella fascia mega influencer (da 500mila a 1 milione di follower) o celebrity (oltre 1 milione di follower) arriva a costare 15mila euro. Da un punto di vista commerciale, quindi, 50mila follower su YouTube valgono più di 1 milione di follower su Facebook.
Instagram e TikTok
Anche Instagram e Tiktok crescono rispetto allo scorso anno, non soltanto nei compensi (rispettivamente +33% e +22%) ma soprattutto nel numero di creator e collaborazioni. Pur avendo valori commerciali molto simili tra loro, su Instagram i creator totalizzano reach e interazioni minori di TikTok, ma di maggiore qualità. Su TikTok, infatti, si raggiungono mediamente numeri più alti, anche e soprattutto in virtù di un algoritmo più flessibile e meno maturo, che tuttavia non si trasformano in conversioni o azioni concrete da parte degli utenti. Questo perché la piattaforma è permeata da una dinamica di intrattenimento in stile “zapping” a scorrimento veloce, con pochissima attenzione ai contenuti.