Lanciare una campagna di crowdfunding senza un’attenta preparazione e con una strategia improvvisata (o meglio, senza una strategia) è il motivo principale per cui la maggior parte dei progetti fallisce. Spesso gli autori saltano alcuni step fondamentali per il successo della propria raccolta poiché ne sottovalutano l’importanza e sono ansiosi di cominciare a raccogliere i fondi.
Una campagna di crowdfunding efficace è il risultato di una meticolosa pianificazione e non concede scorciatoie. Non smetteremo mai di ripetere, dunque, che il successo è determinato prima che la campagna abbia inizio. Ovviamente neanche le campagne ben pianificate sono una garanzia di finanziamento, ma senza un’adeguata strategia ed esecuzione la probabilità di fallimento aumenta in modo drammatico.
Ci sono molte cose da tenere a mente prima di essere pronto a lanciare una campagna di raccolta fondi, per cui abbiamo pensato di raccoglierle in una lista di dieci punti. Seguendo questi passi, la campagna partirà con le migliori possibilità di successo.
1. Scegli la piattaforma di crowdfunding più adatta
Esistono numerose piattaforme da cui partire per lanciare una campagna di raccolta fondi. Quella più adatta si individua sulla base di una serie di criteri. Innanzitutto, si osserva quali strumenti offre la piattaforma, sia per chi crea una campagna che per chi vuole finanziarla. Per il creatore, può essere interessante ad esempio disporre di diverse opzioni di raccolta per individuare la più adatta alle sue esigenze. Importante è anche la presenza di un’interfaccia intuitiva: ciò che può sembrare una semplice comodità costituisce un elemento prezioso per favorire i finanziamenti. Poi è utile verificare quale tipo di supporto fornisce il sito, ad esempio se è prevista un’assistenza tecnica o qualche forma di consulenza per la gestione. Un altro dato da controllare è il sistema di commissioni previsto. Infine, si osserverà se la piattaforma ospita qualunque tipo di progetto o se è specializzata su un settore specifico, e se opera su scala nazionale o internazionale.
Cosa offre DeRev
DeRev è una piattaforma aperta a tutti, persone fisiche, associazioni, aziende ed Enti pubblici possono lanciare o finanziare una campagna in modo semplice e veloce. Il crowdfunding è attivabile sia in Italia che nel resto del mondo e può essere gestito e pubblicato in diverse lingue, con le commissioni tra le più basse a lavello internazionale. I creatori di una campagna hanno a disposizione una vasta raccolta di guide, suggerimenti e tutorial, oltre alla consulenza gratuita degli esperti DeRev. La piattaforma offre tre diverse modalità di raccolta fondi tra cui scegliere, con un kit di strumenti progettati per garantire il massimo risultato. Il creatore ha sempre a disposizione un pannello di controllo per monitorare ogni aspetto della campagna, ma si può ricevere supporto tecnico in caso di problemi. DeRev aiuta infine la diffusione delle campagna, indicizzandola su Google, incorporandola su altri siti web e spingendone la condivisione social.
2. Configura il tuo account e informati sugli aspetti legali e fiscali
Su qualsiasi piattaforma di crowdfunding per lanciare un progetto è necessario creare account secondo regole precise. L’iscrizione a DeRev è riservata a tutte le persone fisiche che hanno compiuto 18 anni e a qualsiasi soggetto giuridico, sia esso pubblico o privato. La registrazione avviene gratuitamente tramite il proprio account Google, Facebook o Twitter, oppure inserendo manualmente i dati personali, con conferma tramite e-mail. Dopo aver effettuato la registrazione via e-mail, è possibile scegliere se creare un account come individuo, come ente pubblico o associazione oppure come azienda. Nel primo caso sono sufficienti i dati anagrafici dell’utente, mentre negli altri sono richiesti anche i dati relativi al soggetto giuridico e al suo rappresentante legale. Quando si crea una campagna bisogna inserire, all’interno delle Impostazioni nella sezione Documenti, le coordinate del conto corrente bancario su cui si riceveranno i fondi. L’intestatario del conto deve coincidere con l’intestatario della campagna.
Fiducia e sicurezza
Ogni volta che si lancia una campagna di raccolta fondi è importante ricordare che si sta facendo un accordo con il donatore. Nello specifico, ci si impegna (anche da un punto di vista legale) nei suoi confronti a:
- realizzare il progetto per cui è stata creata la campagna;
- utilizzare i fondi ricevuti esclusivamente a tal fine;
- inviare l’eventuale ricompensa nei tempi e nei modi indicati.
È buona norma anche rendere partecipi i finanziatori con aggiornamenti sull’andamento del progetto, anche successivamente alla conclusione della campagna.
Occorre ricordare che i finanziamenti ricevuti sono fiscalmente inquadrati come donazioni e che, in alcuni casi, le ricompense previste per i donatori possono prevedere l’applicazione dell’IVA. Ti consigliamo quindi di approfondire gli aspetti legali e fiscali della tua campagna, compresi eventuali sgravi, e informarti su come andranno rendicontati i fondi raccolti.
Le modalità di raccolta fondi DeRev
Su DeRev esistono tre modalità di crowdfunding. Scegli la raccolta All or Nothing se hai bisogno almeno del 100% del budget per realizzare il progetto. Al termine della campagna, se non hai raggiunto l’obiettivo, DeRev restituirà tutti i fondi ai donatori. Scegli invece la modalità Keep it All se puoi garantire che realizzerai il progetto anche senza l’intero budget. Tutte le donazioni saranno accreditate in tempo reale sul Wallet del profilo, dove protrai prelevarle in qualsiasi momento, e non dovrai restituirle se la campagna non avrà raggiunto l’obiettivo economico. In entrambi i casi, la raccolta continuerà fino al termine dei giorni a disposizione. Infine, la modalità Fundraising che è una raccolta “chiusa”, riservata a una cerchia di utenti, che si adatta a Enti, organizzazioni e partiti politici che finanziano attività continuative. Qui i fondi vengono accreditati in tempo reale e la campagna continua senza obiettivi economici, né limiti di tempo.
3. Costruisci una strategia con attività e donazioni previste
Uno dei fattori più determinanti per il successo del crowdfunding è la strategia con cui si intende gestire e promuovere la propria campagna. Un piano strategico efficace tiene conto delle valutazioni appena esposte per definire l’impostazione di tutti i punti successivi, dai contenuti alle attività di promozione.
Il target
In questa fase va definito il target primario della campagna, identificando i gruppi di utenti potenzialmente interessati a finanziare il tuo progetto. Tra questi ci saranno innanzitutto i tuoi sostenitori e coloro che vorranno comprare il prodotto che realizzerai o partecipare all’iniziativa che stai organizzando. Vale la pena inoltre considerare giornalisti e influencer del settore di riferimento che potranno rendere il progetto virale. Infine, non sottovalutare il peso di tutte quelle persone a cui magari non importa del progetto, ma che sono interessate a richiedere una specifica ricompensa.
Il calendario delle attività
La strategia pensata sul proprio pubblico va poi trasformata in una timeline che includa il pre-lancio, il periodo di raccolta fondi e la fase successiva. Questo documento prevede un calendario di tutte le attività da realizzare, quali comunicati stampa, blog e social post, eventi, campagne di advertising, partnership, invio delle ricompense. In corrispondenza di ciascuna azione potrai aggiungere un grafico che mostri una previsione di crescita e l’andamento stimato delle donazioni. Quest’ultimo punto è particolarmente utile, non solo per non improvvisare le azioni da mettere in campo, ma soprattutto per monitorare i risultati in tempo reale e capire se la campagna procede secondo le attese e quando verrà raggiunto il 100% di raccolta.
4. Stima su quanti sostenitori puoi contare
Parti dal presupposto che il crowdfunding vive di partecipazione e condivisione; dunque, per far funzionare una campagna di raccolta fondi bisogna avere una community. Si partirà dagli utenti sopra citati, in particolare dalla cosiddetta “prima cerchia”: follower sui canali social, iscritti al proprio sito web, associati, eventuali partner. Una volta definito il target, occorre misurare la forza della community, vale a dire fare una stima di quante persone doneranno e in che misura.
La valutazione della donazione media si fa in base alla profilazione degli utenti, alla tipologia di progetto, al contesto in cui è lanciato. Bisogna inoltre tenere in considerazione se a determinate cifre è prevista una ricompensa, e quanto questa può risultare appetibile per i donatori. Soltanto analizzando tutti questi fattori sarà possibile farsi un’idea più precisa di quale cifra richiedere per l’avvio del progetto.
5. Definisci l’obiettivo economico del crowdfunding
Calcolare i costi
Posto che anche la forza della community è una variabile da valutare nella stima di quanto raccogliere, bisogna calcolare i costi. Tutte le campagne, infatti, comportano delle spese da sostenere per definire un budget minimo, sebbene ogni situazione sia unica.
Per quanto riguarda le spese, vanno considerati:
- costo di preparazione della campagna (video, grafiche e contenuti);
- costo di produzione e spedizione delle ricompense;
- consulenza legale, fiscale ed eventualmente di un esperto di crowdfunding;
- ufficio stampa, social media, eventi e relazioni pubbliche;
- commissione di DeRev (dal 4% all’8% IVA inclusa) e della transazione bancaria (1,5% IVA inclusa);
- campagna di advertising per l’acquisto di pubblicità online e offline;
- 20% di riserva per eventuali altre spese.
Definire il budget minimo
Ricorda che soltanto il 2% di tutte le campagne di crowdfunding al mondo raccoglie più di 100.000 euro; puntare a un obiettivo troppo ambizioso può spaventare i tuoi sostenitori.
Indicare all’inizio una cifra minore conviene anche perché la campagna può sempre continuare una volta che il 100% del budget venisse superato. Questa modalità permette quindi di raccogliere rapidamente la prima cifra, prevedendo se necessario degli step progressivi di ulteriore impegno realizzativo a fronte dei finanziamenti successivi.
Ricorda anche che le campagne di successo raggiungono l’obiettivo nel minor tempo possibile, generalmente entro il primo terzo della durata totale. Soltanto in seguito ci si concentra sul raccogliere ancora più fondi, cavalcando l’ondata mediatica e la visibilità data dal fatto di essere già di successo.
6. Racconta una storia
Alle persone non interessa donarti dei soldi per solidarietà ma partecipare a un progetto che le emozioni. Per questo motivo, la tua campagna di crowdfunding non deve essere una sterile richiesta di finanziamento ma una storia affascinante da raccontare. Questo presupposto deve essere alla base di tutti i contenuti che preparerai per la campagna. Per facilitare il coinvolgimento, è utile valutare il lancio in un momento specifico dove sia possibile cavalcare eventuali trend. Ricorda inoltre che per essere credibile la tua storia deve essere chiara e trasparente. Racconta il tuo progetto, come utilizzerai i fondi raccolti e cosa offri in cambio ai tuoi sostenitori. Il racconto deve anche essere fruibile e piacevole, per cui serviti di tutti i formati utili a mostrare visivamente ciò che vuoi realizzare. Spiega anche come si useranno i fondi in eccesso, con una progressione di milestone temporali. La funzione “Anteprima” di DeRev consente di vedere quale sarà il risultato finale: mostralo a qualcuno che non conosce il progetto, per capire se è chiaro.
7. Realizza un video per presentare la campagna di crowdfunding
Perché girare un video di presentazione
Il video di una campagna di crowdfunding è senza dubbio lo strumento di presentazione e promozione più importante a tua disposizione. La maggior parte degli utenti dedica al massimo 30 secondi di attenzione alla campagna, partendo dalla visione del video. In base a esso, decidono se proseguire nella lettura. Per questo motivo, quasi tutte le campagne che non hanno un video di presentazione falliscono senza superare il 20% di raccolta.
Un video efficace non richiede necessariamente migliaia di euro per effetti speciali o animazioni, ma deve raccontare la tua storia in modo chiaro e coinvolgente. In circa 3 minuti spiega chi sei, cosa vuoi realizzare, dove, come e perché vuoi farlo, e perché le persone, anche quelle che non ti conoscono, dovrebbero finanziare il tuo progetto.
Come girare un video di presentazione
Non puoi improvvisare un video con lo smartphone, o usare un video non pensato ad hoc per la campagna, o creare una generica slideshow. Il pubblico vuole “guardare in faccia” chi gli sta chiedendo dei soldi e vedere quello che sta finanziando. Recita oppure parla alla telecamera, mostrando il tuo progetto e il lavoro che stai portando avanti per realizzarlo (incluso il backstage).
Molte persone decidono se continuare a guardare il video in base ai primi 10 secondi, quindi è qui che devi colpire gli utenti. Taglia tutte le introduzioni, cattura l’attenzione nei primi istanti e lascia i dettagli alla fine. Considera infine che il video può essere diffuso anche all’esterno della campagna e diventare virale sui canali social. In questo modo diventa un potentissimo strumento di marketing e la principale fonte di acquisizione dei donatori. Di conseguenza, concludi sempre con un invito esplicito a contribuire, segnalando il link alla tua campagna.
8. Prevedi una serie di ricompense
Se il video aggancia l’utente e le descrizioni gli spiegano ogni dettaglio, le ricompense servono a convincerlo a contribuire e ad aumentare l’importo della donazione. Le campagne che non prevedono ricompense, infatti, ricevono una donazione media di 5-10 euro mentre quelle con ricompense utili e accattivanti raccolgono anche 80-100 euro per utente.
Le campagne di crowdfunding di maggior successo offrono in media 8 ricompense, pensate sia per i contributi di singoli utenti (5, 20, 50, 100, 250 euro) sia per i grandi donatori come aziende, partner e associazioni (500, 1.000, 2.000, 5.000 euro).
Tipologie di ricompense
Generalmente è consigliato offrire a tutti la possibilità di partecipare a seconda delle proprie disponibilità e della propria vocazione; pertanto, DeRev consiglia di predisporre quattro diverse fasce di ricompense:
- ricompense simboliche, rivolte a chi partecipa per mostrare la propria simpatia per il progetto:
– Ringraziamenti pubblici, in video, al telefono o durante interviste ed interventi pubblici;
– Merchandising e gadget: pin, adesivi, magliette, cappellini, poster. - ricompense di prodotto, rivolte a chi partecipa per pre-acquistare o utilizzare ciò che si va a realizzare:
– Prodotto o servizio in anteprima rispetto all’uscita sul mercato;
– Sconti, offerte e coupon relativi al progetto e alle sue attività;
– Prodotto o servizio in versione personalizzata, con contenuti speciali, in tiratura limitata. - ricompense extra, rivolte a chi vuole contribuire e ottenere qualcosa di speciale e unico oltre al prodotto:
– Edizioni limitate, bozze, rarità e materiali di produzione;
– Invito, backstage o partecipazioni speciali ad eventi e feste private;
– Ricompense offerte alla campagna da partner e aziende, come prodotti e coupon;
– Incontri, cene e workshop con gli autori, il team creativo ed eventuali testimonial. - ricompense per grandi donatori, come enti e aziende che vogliono legare il proprio brand al progetto:
– Partnership e sponsor, con l’aggiunta di loghi e menzioni nel progetto, agli eventi e in tutte le comunicazioni;
– Coinvolgimento attivo nel progetto, con la possibilità di influire sulle scelte strategiche.
È importante specificare la data di consegna stimata per ciascuna ricompensa, le modalità di spedizione previste (anche se si tratta di consegna a mano) e la disponibilità limitata o illimitata, specificando eventualmente il numero di ricompense disponibili per i primi donatori che la richiederanno. Ricorda infine che nell’importo della donazione va tenuto conto anche del costo di produzione e di spedizione.
9. Raccogli almeno il 30% nel minor tempo possibile
Una regola d’oro del crowdfunding è che prima si raccoglie il 30% dei fondi, prima la campagna si diffonde. Questo è uno degli obiettivi più difficili da raggiungere ma anche una costante in tutte le raccolte di maggior successo. Le persone, infatti, sono incentivate a finanziare campagne che hanno già coinvolto altri. Per avere una possibilità di diventare virale ed essere sostenuto dalla Rete, bisogna assicurarsi il supporto della prima cerchia di finanziatori. Si intende una base di utenti fidelizzati – amici, familiari, partner e sostenitori – che contribuisca al progetto per raccogliere il primo 30% del budget nel minor tempo possibile.
I donatori sono trendfollower
Le persone che finanziano una campagna di crowdfunding non sono trendsetter ma trendfollower, per cui nessuno vuole essere il primo donatore di una campagna ferma a zero. Se invece la campagna piace già a molte persone allora anche gli altri vorranno farne parte e sceglieranno di finanziarla. È come per i ristoranti, secondo il Senior Director di Indiegogo. In una stessa strada, i locali vuoti danno l’idea che qualcosa non vada; quelli pieni, invece, saranno presi ancora più d’assalto proprio perché già ambiti.
Questo fattore rappresenta anche il criterio per definire l’obiettivo economico della campagna su DeRev: se vuoi raccogliere 30.000 euro, devi essere sicuro di raccogliere almeno 10.000 euro dalla tua prima cerchia.
10. Prepara la campagna media, PR e stampa
Media, giornalisti e blogger giocano un ruolo determinante nel crowdfunding, ma lanciare semplicemente una campagna non fa più notizia. Per ottenere l’attenzione mediatica, è cruciale aver incluso un ufficio stampa nella strategia complessiva e aver già raccolto i finanziamenti dalla prima cerchia di sostenitori. Ai blog e alla stampa piace parlare dei progetti che stanno già avendo successo (e raramente parleranno due volte della stessa campagna). Ciò significa che nessuno ti darà ascolto se sei ancora a zero o, peggio, tutti quelli che visiteranno la campagna andranno via per non tornare più.
Prepara un elenco di giornalisti, influencer e blogger autorevoli nel tuo settore di riferimento o che potrebbero interessarsi al progetto. Superato il primo step di raccolta, sarà il momento giusto per contattarli e inviargli un comunicato stampa per presentare la campagna al pubblico della Rete. In questa fase, anche DeRev garantisce il proprio supporto gratuitamente, sia per quanto riguarda l’ufficio stampa che per la diffusione sui social media.
Il crowdfunding è un investimento
Il crowdfunding non va interpretato come una richiesta di aiuto quando tutte le altre strade (banche, investitori, produttori) non hanno portato risultati. È invece un investimento sia in termini economici che come operazione di marketing. E se vuoi ottenere risultati, devi prima investire. Le campagne più finanziate al mondo sono infatti quelle che, oltre ai contenuti e al team di lavoro, pianificano anche una strategia pubblicitaria online o offline. In genere ci si investe circa il 30% del budget che si vuole raccogliere.
È dunque il momento di mettere in campo tutte le azioni pianificate nella strategia: tenere aggiornati i donatori attraverso il blog della campagna, presentare il progetto ai vari target, nei forum tematici e nei i gruppi territoriali. Su DeRev puoi finanziare una campagna di crowdfunding anche tramite bonifico bancario, smartphone o tablet. È quindi fortemente consigliato cercare i nuovi finanziatori anche offline, organizzando o partecipando a eventi di promozione e curando relazioni pubbliche con sponsor, aziende e grandi donatori.