Il budget di una campagna di crowdfunding deve essere studiato bene per la portata del progetto che si chiede al pubblico di finanziare. La somma delle spese determina l’obiettivo economico (da indicare nelle formule “All or Nothing” e “Keep it All”). Uno dei principi cardine scelto da molti è indicare un obiettivo il più basso possibile, in modo da facilitarne il superamento generando un effetto di emulazione positivo che stimola altri a “salire sul carro del vincitore”.
Ad ogni modo tra le voci da includere per non dimenticare nulla ci sono:
- Tutti i costi connessi a interventi ulteriori rispetto a quello proprio e del team, ovvero ogni apporto di fornitori di beni e servizi;
- I costi sostenuti in prima persona dall’autore e/o dal team, compresi quelli di lavoro e le spese vive. In alcuni frangenti però può essere un buon segnale – anche per contenere la cifra da chiedere – non considerarli, mostrando al pubblico che il primo investimento tangibile è stato fatto proprio da chi propone il progetto. La scommessa è quella di rientrare di questi costi con i soldi raccolti superando l’obiettivo indicato;
- Eventuali costi di allestimento di una sede o anche la creazione di un sito web;
- I costi di produzione materiale del prodotto;
- I costi legati alla comunicazione e alla promozione della campagna di crowdfunding;
- Eventuali costi burocratici, come la registrazione di un brevetto, concessioni o autorizzazioni;
- I costi delle ricompense e della loro spedizione;
- I costi di transazione bancaria e la commissione trattenuta dalla piattaforma per ogni donazione.
La strategia per le campagne che polverizzano l’obiettivo minimo
La regola del considerare bene la cifra da richiedere per non “spaventare” i possibili finanziatori deve essere contemperata con un altro principio fondamentale del crowdfunding. Anche laddove sia richiesta l’indicazione specifica di un obiettivo economico, rimane vero che non esiste un tetto massimo alla cifra che è possibile raccogliere. Anche chiedendo dieci può accadere di ottenere cento, come in molte delle campagne di crowdfunding che colpiscono l’attenzione dei media e del pubblico.
Se nel crowdfunding è bene pensare sempre alle ipotesi più difficili e ardue per essere pronti a tutto, meglio anche prepararsi per eventuali trionfi, in modo da non trovarsi spiazzati e riuscire a massimizzare in tempo reale anche l’effetto di una campagna che va oltre le aspettative.
Le misura da adottare preventivamente sono:
- Preparare degli annunci per la crescita del progetto al crescere del budget effettivamente a disposizione, considerando che l’obiettivo economico fissava il minimo necessario per la partenza.
- Preparare delle ricompense extra da offrire in conseguenza del superamento della soglia e rese possibili dall’aumento del budget.
- Preparare – nella strategia di marketing – una parte della comunicazione da lanciare a campagna ancora in corso per diffondere la notizia del raggiungimento dell’obiettivo e della prospettiva di poterlo far crescere ulteriormente continuando a donare.
Dunque, non resta che mettere in pratica le indicazioni e i suggerimenti provando a creare una campagna di crowdfunding su www.derev.com!