Certi successi hanno un gusto particolare. Il trionfo di Vincenzo De Luca alle primarie del PD in Campania è stato preceduto da una grande vittoria sui social media, come raccontato dalla stampa.
Oltre 134.000 iscritti su Facebook e 11.900 followers su Twitter (dove è anche stato Top Trend nazionale per tre giorni), una media di 1.600.000 persone raggiunte, 708.700 click e 224.400 interazioni a settimana, con una punta di 961.000 visualizzazioni per un singolo video. Sono i risultati del progetto di comunicazione strategica elaborato da DeRev per Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno (peraltro colpito da decadenza per motivi di incompatibilità durante la campagna elettorale), che ha poi replicato il successo nelle urne.
Una performance raccolta e descritta da molti media, ma analizzata nel dettaglio dal blog politico votantonio.it, che ha messo in luce come l’incredibile distanza tra Vincenzo De Luca, dato per sconfitto in tutte le previsioni politiche ma con numeri sui social media dieci volte superiori rispetto all’altro candidato Andrea Cozzolino, sia legata a fattori non solo quantitativi ma anche e soprattutto qualitativi.
“Lo staff di De Luca ha curato in maniera pressoché perfetta la pagina Facebook dell’ex Sindaco di Salerno” è il giudizio, che poi si articola fino ad analizzare i fattori chiave nel posizionamento dell’identità social di De Luca, da quelli relativi ai contenuti (la gestione degli inconvenienti giudiziari patiti dal candidato in corso d’opera, la scelta di un’immagine sempre coerente e puntuale col personaggio) a quelli più marcatamente tecnici (lunghezza dei post, scelta e gestione di hashtag e slogan). Una vittoria su tutta la linea che ha dimostrato ulteriormente il peso della comunicazione sul web (anche) per la politica.
Fino a pochi anni fa, i numeri dei social network venivano liquidati dagli analisti politici come semplice folklore, inattendibili per valutare il reale andamento degli umori, dei desideri e delle aspirazioni degli elettori. Poi è stata l’onda anomala di Barack Obama a rivelare al mondo che le cose stavano cambiando, e che se anche i social media non sono una scienza (politica) esatta, di sicuro hanno acquisito una rilevanza sempre maggiore nel costruire un rapporto di dialogo quotidiano e di confronto trasparente con i cittadini, che genera la fiducia necessaria a trasformare un follower in sostenitore politico e poi elettore.
Esperienze come quella di De Luca, vincitore delle primarie da perfetto “underdog” (sfavorito, ndr) raccontano proprio di come la storia stia cambiando, in molti sensi. La verità sta anche nei social media, che in questo caso – secondo la Repubblica – “rappresentano una delle tre chiavi della netta vittoria del sindaco decaduto”.